Capitolo 49.1: Fatica sprecata!

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Una volta in auto, vedo Can salire a bordo con l'espressione di chi non ha alcuna voglia di fare ciò che gli è stato proposto di fare

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Una volta in auto, vedo Can salire a bordo con l'espressione di chi non ha alcuna voglia di fare ciò che gli è stato proposto di fare.
«Sei proprio sicura di voler andare?» mi chiede ancora una volta con tono quasi implorante ed io, stufa dei suoi tentativi per farmi cambiare idea, mi sporgo verso il volante e premo il tasto di accensione dell'automobile, accompagnando il mio gesto con un eloquente «CAN, PARTI!».
Rassegnato, ingrana la marcia e finalmente parte verso quel deposito in cui sono sicura, troverò la risposta a tutti i nostri problemi.
Per tutto il tragitto, Can si mostra pensieroso e preoccupato ed io, non posso far altro che ribadirgli ciò che penso, ed essere sincera. «Lo so che avresti preferito andarci da solo, ma questa volta non voglio restare a guardare! Sono le mie creme e le difenderò con tutta me stessa, insieme a te. Che ti piaccia o no!» gli dico convinta della mia scelta.

«Ti capisco, Sanem. Ma avresti potuto difendere le tue creme anche in altri modi, ad esempio affidandoti alle vie legali di Bulut, invece di andare in questo deposito, di cui non sappiamo molto» risponde, cercando ancora una volta di farmi ragionare secondo la sua prospettiva.
Sbuffo, consapevole che non riusciremo mai ad andare d'accordo su questo argomento e così, per evitare i suoi occhi accusatori, mi volto verso il finestrino, per osservare il paesaggio scorrere attorno a noi.
Dopo poco tempo, Can svolta in un viale isolato dal resto del villaggio, facendoci ritrovare in un ampio parcheggio semi vuoto e stando ben attento a tenerci ben nascosti alla vista di chiunque, temendo forse che possiamo finire nei guai.
Si ferma in un punto abbastanza lontano e spegne il motore, iniziando a guardarsi intorno, esattamente come me. Vedo in lontananza alcune persone trasportare all'interno delle grosse scatole chiuse. «Si, si! è qui guarda!» dico a Can, indicandogli quel movimento sospetto. «Sono le scatole di cui parlava Cemal! Le spostano.. Che diavolo sta facendo quest'uomo?» dico arrabbiata, mentre Can guarda con attenzione gli uomini a lavoro.

«Sanem, penso che non dovresti farti coinvolgere. Lo risolverà Bulut! Penso che dovremmo tornare alla tenuta!» mi dice, cercando di farmi cambiare idea, ancora una volta. No, non lascerò perdere proprio adesso! Non se ne parla!
«No, passerò in osservata!» rispondo, sganciando a cintura e precipitandomi fuori dall'auto, dicendo a Can di aspettarmi lì, nonostante con voce implorante stia tentando di fermarmi.
Mi avvio verso il magazzino, cercando di nascondermi alla vista degli uomini che imperterriti, continuano a caricare scatole su scatole all'interno del deposito.
Mi guardo intorno per essere sicura che nessuno mi abbia vista e man mano che mi avvicino, ascolto gli uomini parlare tra di loro. Si dicono di affrettarsi e finire il loro lavoro il prima possibile, mentre vedo un uomo uscire da quel posto.

Temendo di essere vista, mi appiattisco con la schiena contro il muro, pensando ad un modo per poter entrare senza rischiare di farmi scoprire e facendomi coraggio, passo dopo passo, mi avvicino all'entrata, abbassandomi accanto alla pedana, per tenermi nascosta da occhi indiscreti.
Restando ben nascosta, sollevo la testa e vedo uno degli uomini, sorvegliare l'entrata e proprio quando mi domando come farò ad accedere con quella figura lì presente, ecco che lo vedo allontanarsi. Questa si che è una fortuna, Allah, Allah!
Felice per questo colpo di fortuna, mi rimetto in piedi e velocemente salgo sulla pedana, accedendo di corsa al deposito, in modo furtivo.
Mi muovo il più silenziosamente che posso e restando ben nascosta, mi guardo intorno, seguendo gli uomini per capire dove siano le creme di cui parlava Cemal.
Osservo alcuni di loro, sistemare delle scatole e noto che, l'uomo visto poco prima all'ingresso, digita un codice su un pannello di controllo, per accedere ad una porta. **09762.. ben fatto, Sanem!

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora