《Hai preso il punteggio più alto!》Esclamò il professore ma, Taehyung non stava ascoltando: era così perso nei suoi pensieri che quando il suo vicino di banco lo scrollò leggermente, sussultò e si ribaltò dalla sedia provocando risate ai suoi compagni di classe.
《Scusate! Ero in sovrappensiero...》Disse leggermente imbarazzato.
L'unico che non rise fu Jungkook che invece gli porse la mano, per aiutarlo ad alzarsi.
Subito dopo si abbassò gli occhiali e lanciò uno sguardo raggelante al resto della classe.
Le risate cessarono immediatamente e tutti, persino il professore restarono sconvolti nel vederlo per la prima volta senza quelle lenti nere che gli nascondevano gli occhi.《Taehyung ! Allontanati da lui! Presto é lui! Quell'assassino!!》Urlò un ragazzo spaventato.
Jungkook sospirò: capendo perfettamente a cosa si stesse riferendo, solo che non era stato lui.
In risposta, gli mostrò il dito medio e tornò composto e seduto come se non fosse successo nulla.Alla fine, ci era abituato a queste accuse infondate e non gli facevano né caldo né freddo.
《Minjun, non ti permetto di giudicare una persona da quello che dicono al telegiornale.》Disse Taehyung in tono duro: come a volerlo rimproverare.
《Ma non leggi quello che dicono su di lui? É uno spregevole e schifoso assassino.》Replicò il ragazzo in tono disgustato.
《Assassino!!》Dissero in tono canzonatorio, un gruppetto di ragazzi e ragazze.
《SMETTETELA!》 Urlò Taehyung zittendo tutti in meno di un secondo e la classe fra lo sbigottimento generale, sprofondò di nuovo nel più completo silenzio.
《Voi c'eravate quel giorno per dire che é stato lui? Ditemelo, c'eravate?》Domandò furioso: ma nessuno s'azzardò neanche a muovere la testa.
Nessuno aveva mai visto Kim Taehyung dare di matto in questo modo; era sempre stato un ragazzo dal temperamento molto tranquillo.
Infatti, era sempre stata nota a tutti la sua capacità di mantenere la calma in qualsiasi situazione, soprattutto quelle così confusionarie.
Era una persona dotata di una gran nobiltà d'animo e cercava di combattere le ingiustizie nel suo piccolo; ma anche i buoni delle volte si arrabbiano e perdono le staffe con risultati solo devastanti.
Ma il suo improvviso episodio di rabbia era dovuto semplice al fatto che le persone di cui era solito circondarsi, non avevano capito assolutamente nulla se, si sentivano di giudicare qualcuno senza conoscerlo nemmeno.
Tutto ciò andava contro quello a cui si era sempre battuto e non gli andava affatto giù questa situazione.《No, Tae...》Disse coraggiosamente una ragazza dalla frangetta a tendina.
《Allora perché, vi sentite in grado di additarlo come colpevole? Lui, non ha fatto nulla. É una vittima come gli altri solo che lui c'è ancora e direi anche per fortuna. Perciò, siete pregati di abbassare i toni e ritornare a farvi i cavoli vostri come avete sempre fatto. Grazie.》Detto questo, afferrò il suo vicino di banco per un braccio e lo portò fuori dalla classe, pensando che preferiva i suoi silenzi a tutte quelle sciocche ed inutili chiacchere.
Jungkook nel frattempo, non sapeva cosa pensare: si sentiva in colpa per aver messo a repentaglio la reputazione di quel ragazzo che in neanche una settimana, lo aveva protetto senza nemmeno conoscerlo a fondo e soprattutto, si stava impegnando così tanto affinché si fidasse di lui.
Ma perché stava facendo tutto questo?
Qual'era il motivo che lo spingeva a
volerlo fra le sue fila di amici?Si augurò, che la ragione non fosse perché gli suscitava pena o compassione.
Non gli servivano quelle cose.
Anzi, probabilmente ci si sarebbe pulito il deretano* con tutta quell'ipocrisia.Ma no, non era quello il suo caso: in qualche modo, aveva capito che era diverso dagli altri.
Probabilmente, lo faceva perché in minima parte si ritrovava nella sua situazione o forse perché nutriva davvero un sincero interesse nei suoi confronti.❝Ma é davvero importante saperlo?❞
Si domandò mentre guardava Taehyung: aveva la punta del nasino arrossata. Forse era stata causata dall'aria gelida di fine novembre che tirava nel sottoscala per via degli spifferi.
Oppure, era semplicemente una reazione alla sfuriata di poco prima.
Jungkook non lo sapeva e avrebbe tanto voluto chiederglielo: ma in quel momento non sapeva come comunicare con lui.Se lo avesse osservato con più attenzione, si sarebbe accorto che la maschera o meglio il personaggio che aveva costruito in quegli anni stava iniziando a manifestare delle crepe e ben presto, si sarebbe rivelato per quello che era.
Non che Taehyung fosse così tanto diverso da come appariva, era solo più fragile e insicuro di quello che si poteva intuire realmente: ma col tempo aveva capito che per diventare un modello da seguire, doveva recitare un ruolo ben preciso altrimenti nessuno avrebbe ammirato una persona che si mostrava debole.
Tutti lo vedevano come quello forte, impavido, coraggioso: ma lui non era soltanto in quel modo.
Non gli era permesso di cadere senza rialzarsi subito o di piangere quando si sentiva triste.Lui, doveva sempre incassare il colpo ed uscirne illeso.
Doveva sempre sorridere: anche quando tutto quello che desiderava fare era lasciare che le sue lacrime riempissero gli occhi e rigassero le guance.
Per la prima volta decise di mostrare le sue debolezze a qualcuno; sperando che non sarebbe stato tradito o giudicato e si lasciò andare in un pianto liberatorio e nervoso che durò quasi tutta l'ora.
Inizialmente Jungkook, si pietrificò non sapendo bene come comportarsi: era passato davvero tanto tempo da quando aveva consolato qualcuno.
Però la persona che stava piangendo non era uno qualunque; ma Taehyung.
Colui che lo aveva appena difeso mettendo a tacere altri venticinque ragazzi.
Dopo averci pensato un pochino, si avvicinò a lui e allargò timidamente le braccia lasciando che sfogasse tutte le lacrime sulla sua spalla.Neanche il suono della campanella aveva arrestato quel pianto dettato dal nervoso ma quel semplice gesto che a Jungkook dapprima parve strano, poi piacevole.
Era bello rifugiarsi fra il tepore di un altro corpo ogni tanto.
Ma, molto probabilmente era proprio quello di cui Taehyung aveva bisogno in quel momento.《Grazie...Jungkook.》Disse con la voce ancora spezzata dal pianto: lui non rispose, ma quel giorno per la seconda volta gli si formò un piccolo sorriso sulle labbra.
Angolo autrice:
A volte c'è bisogno delle parole, altre volte solo dei gesti per sostenere qualcuno in un momento difficile.
Vi é mai capitato che gli altri senza conoscervi vi abbiano affibbiato colpe inesistenti?
Se si, avreste fatto come Tae oppure ve ne sareste fregati come Kokkino fresko?Vi lascio così, con uno spunto di riflessione ❤️
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Buonanotte e alla prossima ❤️😉
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Hear Your Voice |Taekook|
FanficJungkook é muto: come conseguenza della sindrome da stress post traumatico. Infatti é l'unico sopravvissuto ad una strage nella sua scuola vecchia e da lì ha smesso di parlare. La sua vita cambierà quando entrerà a far parte della stessa classe di T...