21.~Parlare~

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Il bar non era estremamente affollato, c'erano forse due coppie e un gruppo d'amici, Jungkook era sostenuto da Taehyung che cercava di farlo camminare il più lentamente possibile. Le ferite erano davvero orribili alla vista e Namjoon cominciò a sentirsi effettivamente in colpa. L'emozioni che provò nell'essere provocato, nel sentire il nome di quella ragazza sulle labbra di qualcun altro lo fece imbestialire e perdere la cognizione dei sensi. L'appartenenza che aveva nei confronti di Rhea stava giorno per giorno aumentando, alimentando così la sua possessività e la sua ossessione. Rm era insicuro, ma non lo avrebbe mai ammesso. Tutta questa sua morbosità era data dalla paura che qualcuno di migliore potesse portarsela via, qualche ragazzo più semplice, ordinario e simpatico potesse rubarle quei momenti con lei e che tutto potesse sparire. Lui sapeva, ormai era consapevole ma l'ammissione dei propri sentimenti era ancora troppo lontana.

"Namjoon che ti succede?" la voce di Yoongi riecheggiò per il tavolo, zittendo chiunque.

"Hyung..." cominciò lui passandosi le mani nei capelli frustrato.

"Joonie per favore" supplicò il più piccolo ancora dolorante.

Rm sospirò, non era sicuro di poter anche solo pensare di poter essere debole e vulnerabile in quell'istante. I ragazzi lo fissavano incuriositi, preoccupati e speranzosi di avere ciò che ormai da settimane chiedevano. Namjoon non aveva mai avuto segreti con loro, l'incidente che successe in famiglia, l'aver massacrato il padre e tutte le difficoltà, loro sapevano tutto da quando potevano avere ricordi. Mai si era mostrato debole, aveva sempre mantenuto un profilo spensierato e forte, fiero e combattivo, si trovò a dover difendere Tae e Kook dai bulli a scuola, a consolare Yoongi per la sua prima rottura con l'amore della sua vita. Ma si curò sempre le ferite da solo, si lasciò andare scaricando la rabbia da solo, pianse da solo. Non osò nemmeno per mezzo secondo lasciar trasparire un minimo di debolezza. Da quando Rhea era apparsa gli stava diventando impossibile trattenere l'istinto, la rabbia e la confusione.

"Non c'è molto da dire... Voglio portarmela a letto" mezza verità.

"Tutto qui?" chiese indispettito Taehyung.

"Mi stavi per massacrare Nam..." cominciò il più piccolo ormai infastidito "Non credo alla tua stronzata" posò pesantemente la mano nel tavolo.

Fu pervaso da un fastidioso brivido. Indispettito dalla costanza in cui volevano penetrare i suoi pensieri, impaurito dal casino che potrebbero trovarci. Lasciò uno sbuffo e si fece persuadere dalla rabbia sbattendo il pugno sul tavolo e corrucciando la fronte. Guardò fisso Jungkook negli occhi.

"Cosa volte sentirvi dire è?!" cominciò a denti stretti "Che non c'è giorno in cui quella fottuta ragazzina mi passi per la mente? Che sono ossessionato da lei? Che vorrei poterla toccare tutto il giorno? E' questo che volete?" la voce si alzava sempre di più "Volete sentire che mi sto INNAMMORANDO DI LEI?" il silenzio.

I tre amici erano completamente spiazzati, i loro visi erano sbalorditi dal modo in cui il ragazzo si alzò dal tavolo minaccioso, erano completamente spaesati dal flusso di emozioni, che nella voce di Rm, furono percettibili. Sentì una mano nodosa circondargli il polso e spingerlo verso il basso, Taehyung con un cenno lo invitò a sedersi e calmare i suoi spiriti. Seguì i movimenti e si stravaccò sullo schienale passandosi le mani fra i capelli, frustrato e al limite.

"Joonie..." un sussurro roco rimbalzò nelle orecchie del ragazzo, alzò la testa "Non aver paura di ciò che provi".

La voce di Jungkook era leggera e attenta a non frantumare quel silenzio precario. Lo sguardo di Namjoon si posò sul moro, sbuffando e sospirando sconfitto, sapeva che tutto era sbagliato e che loro non centrassero effettivamente nulla con tutto ciò. Il suo squilibrio doveva essere nascosto o rimosso. Posò i gomiti al tavolo sussurrando un lieve "Scusatemi" osservando l'espressione di conforto da parte di Kook, la comprensione di Yoongi e la dolcezza di Tae.

Teach Me ~ K.NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora