L'evento

Capitolo 1

«Signorina Brown, signorina Brown» qualcuno mi richiama da un'aula in fondo il corridoio. É la professoressa Smith, nonché stretta collaboratrice della nostra dirigente. Insegna in uno dei miei corsi quindi probabilmente avrà qualcosa da riferirmi riguardante la sua materia.

Torno indietro e mi diriggo verso di lei, anche se tutto quello che vorrei in questo momento sarebbe tornare in camera a riposare e ascoltare un po' di musica, o semplicemente fare una doccia rilassante. Ma come spesso accade, per vari impegni scolastici e non, mi viene abbastanza difficile... nonostante sia solo il primo anno, sono molto impegnata, riesco fortunamente ad avere ottimi voti, ma continuare a condurre una vita sociale nello stesso tempo, é realmente molto complicato.

«Mi scusi non l'avevo sentita» le dico la verità. La confusione creata dagli altri ragazzi mi impedivano di capire il mio nome.

«Mi potresti seguire un attimo nel mio ufficio?»

«Si certo» il corridoio é ormai vuoto, si sentono solo il rumore dei nostri tacchi echeggiare. Non vedo l'ora di togliere queste scarpe e cambiare questi abiti. In aula sono piuttosto formale, ma si sa che certi vestiti sono parecchio scomodi.

Entro in una stanza che non avevo mai visto.

«Prego, sedieti» adoro il fatto che questa professoressa, al contrario delle altre si rivolga a noi con un tono professionale e che ci parli da adulti. In fondo é proprio quello che siamo ormai, io per esempio fra poco diventerò maggiorenne...

«So che é il tuo primo anno qui, ma molto probabilmente sa che ogni semestre si organizza un evento scolastico che deve comprendere tutte le materie trattate. Solitamente, a preparare tutto sono degli alunni volontari, ma la posta in gioco questa volta é molto più alta, il nostro college potrebbe ricevere -grazie alla riuscita di questo- il titolo di 'migliore del paese'. Capisce quanto é importante per noi?»

«Si, certo, ma come mai mi sta spiegando questo?»

«La mia, anzi nostra proposta é questa: ti assegneremo l'organizzazione. Il motivo é semplice: sono sicura che in tutto l'istituto non ci sia studente migliore di te... Abbiamo bisogno che tutto sia perfetto. Ci saranno quadri fatti dai ragazzi che frequentano il corso di pittura, una sfilata con vestiti cuciti dalle ragazze di moda, uno spettacolo da mettere in scena e un piccolo buffet, non possiamo fallire, é importante per tutti»

Penso che questa responsabilità sia fin troppo importante. Non credo di essere capace di avere il controllo, non ho la minima idea di come si organizzi un evento.

«É proprio sicura che io sia la persona adatta?»

«Si certo»

«E ma non credo di riuscirci, ho troppi impegni, fra corsi e amici...»

«Sarai esonerata da tutti gli impegni scolastici, anche i corsi e poi non sarà da sola»

«Ah, e chi mi aiuterà?» inizio a essere curiosa, magari é una buona occasione per farsi delle amiche.

«Harry Styles, lo conosce?»

«Si. Cioè no, non di persona... Conosco i vari pettegolezzi, ma non ho mai avuto l'occasione di parlargli»

«Per lui é una grande opportunità. Se l'evento avrà gran successo, eviteremo di rimandarlo un'altra volta» fa un sorriso che mi intenerisce, sono sicura che sappia su quel ragazzo più di tutti noi.

«Capisco... É una specie di bonus?»

«Si, che ovviamente avrà anche lei... Tutto questo le da maggior crediti, non che tu ne abbia troppo bisogno, ma..»

«Perfetto, quanto tempo abbiamo?»

«Deve essere tutto pronto per l'ultimo giorno in cui si frequentano i corsi, quindi ha due mesi esatti. Ti consiglio di metterti a lavoro, il signorino Styles é già stato avvisato, si farà vivo lui, ne sono sicura»

«Va bene, la ringrazio»

«Ho dimenticato di dirti che potrai chiedere l'aiuto di un gruppo di studenti che come ogni anno sono volontari» mi porge un foglio con su scritto dei nomi.

«Ce la faremo»

«Ne sono sicura»

«Arrivederci»

«A dopo cara.»

Percorro in fretta tutto il corridoio per uscire da questo edificio ed entrare nei dormitori.

Dopo un quarto d'ora arrivo finalmente nella mia stanza, ho bisogno di schiarirmi le idee. Come possono darmi tutta questa responsabilità? Mi stendo sul letto, quando mi vibbra il telefono.

Da: numero non memorizzato.
Sarò in camera tua fra mezz'ora, preparati. H. xx

Non ho idea di chi sia "H", non ho amiche il cui nome inzia per questa lettera e il mio numero qui al campus lo hanno davvero in pochi. Chiunque sia non importa, vedrò in seguito, ora ho un urgente bisogno di cambiarmi. Indosso degli short di jeans a vita alta e una maglia che sopra ci sta un incanto, nera. Come scarpe scelgo le mie converse bianche e infine mi trucco leggermente, come del resto faccio sempre.

Sento bussare, vado ad aprire e vedo Harry Styles in tutta la sua bellezza, sicuramente si trova qui per il nostro lavoro. Dovevo aspettarmi che quella "H" era l'iniziale del nostro affascinante Harry. Sto iniziando a pensare troppo e non va affatto bene.

«Buon pomeriggio bellissima»

«Ciao Harry» saluto in modo distaccato e freddo. Non mi piace che uno sconosciuto abbia il mio numero, che si presenti in camera mia, ma soprattutto che mi chiami bellissima quando non lo sono. Non che io mi senta un mostro, anzi il contrario, il mio aspetto fisico mi piace, ma odio chi parla solo per dire qualcosa. Anzi mi stupisco proprio che mi conosca, ma poi mi sento stupida solo a pensarlo: lui é Harry Styles, sa tutto di tutti. É la prima volta che parliamo e non posso evitare di sentirmi un po' imbarazzata.

«Non mi inviti ad entrare?»

Per un momento vorrei rispondere di no, questo ragazzo non é il tipo con cui trascorro le mie giornate, ma soprattutto non é il tipo che faccio entrare in camera mia. Devo cambiare obbligatoriamente idea, in fondo é solo qui perché DEVE, non può fare altrimenti. Se ci penso, anche io sono stata quasi costretta, ma il mio lavoro sarà ripagato e quindi mi va bene.

«Si, certo entra»

Sono sicura che tutto questo mi causerà tremendi problemi, ma devo farlo per me e i miei voti, grazie a questi crediti potrei prendere la borsa di studio. Se i nostri rapporti saranno solo scolastici e se l'amicizia e tutti i sentimenti ne rimarranno fuori, non avrò problemi.

Che l'inferno abbia inizio!