«Effettivamente è una bella domanda, penso che dobbiate parlarne con l'unico esperto che abbiamo.»
A seguito della riunione, la squadra si era precipitata dalla persona che sembrava loro possedere maggiori informazioni sulla cittadina, ovvero la proprietaria del motel. In realtà era l'unica con cui avessero parlato senza doverla ubriacare e senza che uno di loro fosse dietro le sbarre, ma confidavano nel loro intuito. Le avevano chiesto dove potessero riparare l'aria condizionata e, scoperto che dovessero fare un'escursione nella città più vicina, avevano optato per un metodo più artigianale, domandando se vi fosse un meccanico che potesse aiutarli nelle riparazioni.
La risposta non era stata il massimo, ma almeno non erano costretti ad uscire dalla cittadina.
«Avete per caso una cartina?»
Oppure erano stati troppo ottimisti.
Miguel aprì lo schermo del suo orologio da polso e selezionò la cartina. La proprietaria fissò per qualche secondo la proiezione della cittadina, confusa sul come dare loro indicazioni. Erano stati fin troppo precisi e lei non sapeva come cambiare la visuale su quello schermo. Sempre se delle proiezioni potessero essere definite uno schermo.
La squadra attendeva e Zilong dovette fingere un colpo di tosse per ridestarla.
«Sì, direi che va bene... ma potete zoommare indietro. Sempre se è possibile.»
Miguel obbedì, ma non ne fu felice. Rimpicciolire significava poter uscire dai confini della cittadina e già là avevano attirato troppa attenzione. In realtà l'avevano fatto per colpa di Dušan, quindi forse se lo lasciavano indietro magari tutto sarebbe filato liscio.
«Ok, il vostro uomo abita...»
La proprietaria si bloccò. Sulla piantina, in mezzo al deserto, c'era segnata una casa. Di norma non la si trovava nelle cartine tradizionali, solo su quelle online, dove le foto satellitari erano costantemente aggiornate. Osservò per un istante l'orologio di Miguel e dopo un'accorta osservazione, capì che quelle persone probabilmente si erano attaccate alle reti satellitari. Non che fosse stupido, ma era la prima volta che incrociava degli alieni capaci. Ognuno aveva avuto le proprie tecnologie, anzi spesso rifiutavano le loro ritenendole inferiori.
Lanciò ancora uno sguardo ai suoi ospiti e, notando in che condizioni versavano, comprese fossero disperati. Dopotutto stavano chiedendo di un meccanico del loro pianeta per riparare un'astronave, quello era sicura nessuno lo avesse mai fatto.
La squadra osservò nuovamente la proprietaria, ma stavolta si ridestò prima che Zilong fingesse un altro colpo di tosse.
«Questa casa. Non è un tipo molto socievole, per quanto venga spesso qua per colazione.»
«Quella che abbiamo saltato per la riunione?» tenne a precisare Dušan.
Bastarono gli sguardi congiunti di Miguel e Zilong a evitare ulteriori repliche, in particolar modo quello di Zilong.
«Se gli spiegate però vi dovrebbe aiutare, ma non accennate mai a suo fratello.»
«E chi sarebbe?» domandò Miguel.
La proprietaria realizzò che avesse appena dato loro un'informazione inutile. Erano arrivati il giorno prima e avevano pressoché parlato solo con lei e i poliziotti. Probabilmente non sapevano nemmeno il suo nome, era impossibile che potessero commettere un errore simile.
«Lasciate perdere, tanto non lo conoscete. Comunque c'è questa strada che porta fino a casa sua. È sterrata, ma ben visibile.»
Non era una bella notizia e nessuno dei tre fu felice di dover camminare ancora sotto il sole cocente e in mezzo alla sabbia. Non era troppo distante, ma l'afa drenava loro ogni volontà, soprattutto se avevano l'aria condizionata del motel a consolarli.
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Squadra 24 - Storia di un disastroso naufragio spaziale
Science FictionUna squadra speciale di incursione si ritrova bloccata su di un pianeta sconosciuto dopo essere scampata per miracolo ad una pioggia di asteroidi. La nave è ridotta ad un colabrodo, fa caldo, l'unico centro abitato nelle vicinanze è una cittadina di...