09/12/2021

5 0 0
                                    

Ho avuto una giornata davvero piena di impegni. Così piena che non ho praticamente studiato. La mattina è iniziata con l'ultima lezione universitaria prima dell'esame e a fine lezione è intervenuta una dottoranda che sta compiendo una ricerca in Spagna. Sono rimasta incantata sentendola parlare. Incantata e in parte demotivata.

Non penso che ci portiamo tanta differenza d'età eppure lei ha fatto migliaia di cose. È stata in tanti posti, sì è lanciata pur di lavorare e studiare all'estero, è riuscita con le sue forze a convincere una professoressa sconosciuta in Spagna a farle iniziare lì il tirocinio e si è fatta conoscere per iniziare anche il dottorato. Ci ha raccontato di come si è lanciata in alcune conferenze per studenti, presentando la sua tesi. Ci ha raccontato di come si stia divertendo nel creare esperimenti per i progetti in cui crede.

E ho pensato a quello che ho fatto io.

A quali mattoni ho messo in questa torre che sto costruendo.
So di aver fatto tante cose, di aver provato tante esperienze, più di tante persone che conosco. Ma mi sono sentita comunque come se non fosse abbastanza.

Ho iniziato a pensare a come muovermi, a cosa fare per partire, per andare a fare qualcosa di valido altrove. Ma mi sono bloccata perché ora non sarei minimamente in grado di farlo. Non avrei paura a partire, ma so di non poterlo fare nelle condizioni attuali. Dovrei imparare la lingua, dovrei avere un'idea che possa valere per un progetto all'estero, anche per una tesi e non capisco se il fatto di non trovarne dipenda da me o dal tipo di percorso che ho scelto.

A seguito della lezione ho assistito al secondo incontro della Startup. È stato molto interessante. Hanno spiegato quali strumenti potrebbero servirci per la realizzazione di un'app, a livello informatico o anche per la realizzazione del brand. Davvero molto interessante.
Ma anche qui ho avuto modo di riflettere su quanto io faccia o abbia fatto. Ho preso diversi titoli, ho sempre cercato di cogliere le occasioni e sfruttarle.

Credevo che la mia idea per la startup fosse piaciuta a qualcuno, speravo di essere ricontattata per fare gruppo e lavorare insieme. E invece nulla, nessun contatto, nessuna persona che mi chiedesse di più. Niente di niente.

Ed ecco che la mia autostima è precipitata.

So che si è sempre in tempo per fare qualsiasi cosa. Ma ho spesso la sensazione di star perdendo tempo, nonostante io abbia sempre le giornate piene, nonostante la mia voglia di provare e imparare sempre cose nuove.

Come se alla mia età fossi già arrivata a un punto limite nel quale se non mi sbrigo ora, non mi capiterà più nessun'altra occasione per riscattarmi. Nessun'altra occasione per fare una follia e partire a caso, senza niente di definito, e provare a portare a termine un progetto, magari dall'altra parte del mondo.

Follie che devono essere le esperienze più belle al mondo.

È terribile quando si arriva alla consapevolezza di non aver mai avuto il tempo di fare una follia del genere e sentirsi però come se ormai sia già troppo tardi.

Dettagli quotidiani 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora