Per tutto il tragitto, in auto regna il silenzio, mentre l'unica cosa che sembra creare un caos assurdo, è quel pensiero fisso e costante per quel vile uomo di nome Yigit.
Ancora una volta, ha tentato di minare il mio rapporto con la meravigliosa donna che mi siede accanto, ancora una volta, ha tentato di separarmi da lei, provando ad allontanarla con i suoi sporchi giochetti dei quali adesso, sono stanco.
Avverto gli occhi buoni e preoccupati di Sanem su di me e per quanto sia consapevole che la sua preoccupazione adesso sia a causa del mio nervosismo, provo a sorriderle, nonostante non riesca a fare a meno di pensare a quanto dolore quell'essere indegno abbia provocato nelle nostre vite.
Sanem mi sorride di rimando e capisco che non posso continuare a permettere che questo silenzio continui a regnare sovrano, spaventandola per qualcosa che al momento è a lei ancora ignoto.
«Non posso ancora dirti nulla, Sanem.. Anzi, potrei in realtà.. Ma preferirei mostrarti tutto..» le dico, cercando di alleviare la sua preoccupazione che ancora è impressa sul suo volto.Con la coda dell'occhio la vedo annuire in modo comprensivo e ringrazio Allah, per aver messo sul mio cammino una donna come lei.
«Non ho capito di cosa stai parlando, ma ho deciso che non farò domande, per ora» mi dice e a quelle parole, sorrido pensando a quante volte in passato, questo stesso essere meraviglioso che è seduta accanto a me, non abbia saputo trattenere la sua curiosità tutte quelle volte che tentavo di organizzarle qualche sorpresa, martoriando i miei poveri timpani per i suoi continui "Dove andiamo?!", "Dove mi stai portando?", "Che sorpresa?".
«È incredibile.. Sanem Aydin che non fa domande? Devi essere davvero cambiata molto, durante questo anno!» le dico scherzoso, alleviando per un attimo i nostri cupi pensieri.
Dopo un po', arriviamo al punto di incontro stabilito con Volkan e non'appena fermo l'auto, mi precipito fuori, invitando Sanem a seguirmi voltandomi verso di lei.Cammino a passo svelto verso Volkan che vedo attendermi all'ingresso del locale e una volta giunto davanti a lui, allungo una mano per salutare quell'uomo che mi è stato davvero di grande aiuto in tutta questa faccenda.
Tolgo dal mio viso gli occhiali indossati poco prima, mentre il Signor Volkan, mi porge una busta di carta.
«Queste sono le fotografie degli incontri precedenti» mi dice e i miei occhi non smettono di guardarla, con talmente tanta rabbia che per un momento inizio a credere che possa prendere fuoco tra le sue mani. Calmati, Can.. Ci sei, è giunto il momento.
Allungo la mano verso quella busta e la prendo tra le dita, continuando a rigirarla tra le mani che non riesco a far smettere di tremare per la rabbia.
La apro spiando al suo interno e vedo quanti scatti sono stati chiusi al suo interno, maledicendo Ygit per ognuno di essi.
Mi volto verso la vetrina e immediatamente individuo i due esseri meschini, l'uno di fronte all'altro, comodamente seduti ad un tavolo e in quello stesso momento, vedo Sanem entrare, con lo sguardo fisso su di loro e un espressione confusa sul volto.
Senza dire nient'altro, do una pacca sulla spalla a Volkan, scusandomi per non prolungare la sua compagnia e la seguo all'interno, entrambi diretti verso quel tavolo, entrambi alla ricerca della verità.Vedo Ygit alzarsi dalla sua sedia e iniziare ad urlare, ed io non posso far altro che pensare a che gioco stia giocando. «COME HAI POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE? NON TI VERGOGNI?!» dice alterato, guardando il volto del suo compare. «QUELLE CREME APPARTENGONO ALLA MIA AMICA! SE LE FARAI DEL MALE, TE LA VEDRAI CON ME!» aggiunge infine, minacciando Cemal.
Nervoso fin dentro le ossa, lo osservo studiandolo dalla testa ai piedi e trovando tutto questo ridicolo, mentre tra le mie mani ho le prove che, sin dall'inizio c'è stato lui dietro tutto questo affare delle creme.
«Ygit, cosa succede?! Cosa ci fai con quest'uomo?» gli chiede confusa la mia Sanem e lui, con quel volto da finto sorpreso su cui vorrei solamente imprimere tutto il dolore che ci ha causato, finge stupore nel vederci.
«Sanem?! Sono venuto a parlargli!» risponde fingendo innocenza. Ah, Ah, Ygit.. ancora che menti..
Sento la mia Sanem spiegargli che Cemal, l'uomo che adesso è in piedi esattamente come tutti noi, ha rubato le sue creme e che le vede sotto un falso marchio.
«Si, lo so! Sono venuto qui per impedirglielo!» dice e a quelle sue parole, così piene di falsità, non posso fare altro che ritenere questo vile essere, ancora più viscido di quanto già non lo reputi.
«ME NE VADO! CI VEDIAMO IN TRIBUNALE!» minaccia Cemal, ma i miei occhi al momento sono solo per Ygit, l'uomo che ha rovinato la mia vita allontanandomi per un anno intero dall'unica ragione che avevo trovato per vivere.
«Ma quale tribunale?!» gli fa eco Ygit, quasi ridendo delle parole di Cemal, portando avanti la sua farsa da quattro soldi. Adesso è la fine!
Cemal va via ed io, finalmente mi sento libero di poter parlare della questione che più di tutte mi preme affrontare.
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GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
FanfictionCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...