Capitolo 11

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Sono passati alcuni giorni da quando siamo stati sulla Terra e ammetto che mi sto annoiando e non é ancora arrivata nessuna anima.
Sto camminando da ore per il Purgatorio fino a quando non mi imbatto in un lago circondato da un bellissimo paesaggio, ammiro codesta meraviglia chiedendomi perché Caronte non mi abbia mai portato qui nonostante sa che amo la natura, di conseguenza comincio a sospettare che ci sia qualcosa che non va, forse c'é una creatura pericolosa all'interno? Sempre più curiosa mi avvicino all'acqua, sto per toccarla quando sento un rumore, mi giro e vedo Cerbero che é curioso di capire

"Ciao Cerbero, bel posto vero, penso che verró spesso qui d'ora in poi, é così rilassante. Sai da quando non posso sentire musica mi sento persa, io vivevo per lei, infatti stavo cercando di intraprendere una carriera di cantautrice, ma la morte mi ha strappato via il mio sogno, e l'opportunità di cantare sentendo musica, l'unica cosa che mi rimane é la natura del Purgatorio, e ovviamente te e Caronte, ma voi fate parte della mia nuova vita... Ammetto che mi manca essere umana, e la rivorrei indietro ma per tutto, non solo per il canto, i miei amici, la mia famiglia, tutte le risate e i sorrisi che non vivo più da quando sono qui, si Caronte é fantastico... Ma lo vedo molto distante da me, e ció mi distrugge, sono passati mesi e lui non si fida di me, e allora che mi ha scelta a fare... Non lo capisco proprio. "

Cerbero si avvicina e mi poggia una delle sue teste addosso e io sorridendo gliela accarezzo

" Secondo te si é reso conto che ha sbagliato a scegliermi e non vuole dirmelo?"

Cerbero mi guarda e riappoggia la testa sul mio corpo e gli abbraccio quest'ultima sorridendo.

"Sono contenta di averti al mio fianco sai?"

Mi stacco da lui e mi inginocchio per toccare l'acqua cristallina, sto per farlo quando Cerbero abbaia preoccupato.

"Cosa c'è Cerbero?"

"Non toccarla!" dice Caronte che non vedo perché ho davanti Cerbero, quindi mi alzo e lo guardo in faccia arrabbiata, anche se in realtà sono delusa.

" Perché?"

"Perché cosa?"

"Perché non mi hai mai parlato di questo lago?" - "Che ha di così importante?" - "CEH prima mi nascondi il diario e ora questo, diavolo Caronte sono passati mesi, quanto tempo ci vuole per fidarti di me eh?" -

"È mia madre"

"EH?"

"L' acqua del lago é mia madre, il Purgatorio é mio padre, sono stato creato dalla terra di mio padre e dall'acqua di mia madre, e uscii da lei ancora bambino, contenta adesso?"

"Addirittura mi dici contenta adesso... Io non ho parole guarda meglio che me ne vado"

POV's Caronte:

Se ne va arrabbiata e io sono sempre più infastidito da questo fatto, a volte non la capisco, e sento che non la capirò mai a pieno.

La lascio sola e decido di parlare con mia madre:

"Vi ha detto qualcosa riguardo a me?"

Mia madre mi fa vedere quello che é successo prima che mi chiamasse perché lei la stava per sfiorare, ammetto che sentire le sue parole mi rattrista, non pensavo che la mia distanza gli facesse pensare certe cose, so che é una ragazza insicura, ma non pensavo fino a questo punto, non so come fargli capire che devo abituarmi alla sua presenza, ho passato la mia eternità da solo e quindi mi viene molto difficile aprirmi con qualcuno, ma questo non significa che non mi fido di lei.
Cerbero si avvicina a me e si siede al mio fianco, gli faccio dei grattini e lui si rilassa, subito dopo sento qualcosa toccarmi, è mio padre che con un ramo attira la mia attenzione mi indica lo specchio d'acqua da cui sono nato che mi mostra Katrine che canta fuori accarezzata dal vento .

La Divina Commedia (per noi) Sfortunata (per loro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora