Chapter 3: News
Lara
Mi ero alzata dal mio comodo letto a malavoglia, cosa che non è insolita per me, perché a chi piace alzarsi presto? Solo ad un malato mentale..
Ho camminato verso il mio armadio, ho iniziato a cercare qualcosa di comodo e bello, ultimamente faceva freddo e pioveva molto.
Cercavo un maglione normale, ma non riuscivo a trovarne uno che mi piacesse o perlomeno decente, non è facile trovarne uno quando hai una montagna di vestiti che te lo impediscono.
L'unico che ho trovato, era molto spesso e soffice, era viola e aveva un cappuccio con un paio di macchie di candeggina.
Sapevo che mi avrebbero preso in giro, mi vergognavo di indossarlo, ecco perché cercavo disperatamente dei vestiti, inoltre ero già in ritardo.
Era frustrata e disperata, perché mamma stava per finire di prepararsi per il suo lavoro, ed a me, mancava solo la fottuta felpa, che non riuscivo a trovare da nessuna parte.
Quando ho sentito i passi di mia madre salire le scale, mi sono irrigidita, perché sapevo che mi avrebbe sgridato se le avessi detto che ancora non riuscivo a trovarne una.
Quando ho voluto scusarmi, dicendo che sembrava un cappotto molto ridicolo, mia madre ha riso senza un accenno di grazia, dicendo che è una felpa, punto. nonostante mia madre mi aveva detto di sbrigarmi sono riuscita a trovare un maglione e un pantalone nascosti sotto una pila di vestiti.
Ho trovato un dolcevita di cotone nero, pantaloni larghi a vita alta, dopo sono ho cercato dell'intimo nella cassetto dell'armadio. Ho lasciato tutto sul letto e sono andata in bagno
Ho iniziato a spogliarmi, quando ho finito, ho impostato la temperatura dell'acqua e sono entrato nella doccia.
Quando stavo facendo la doccia, ho iniziato a pensare alle cose. Cosa faranno con Ben? Indagheranno sulla sua morte?
Appena uscita mi sono vestita, faceva freddo, ho preso lo zaino, controllando quali libri mi mancavano, siccome non avevo l'abitudine di non fare lo zaino la sera.
Mentre sistemavo i libri per oggi nello zaino mi sono resa conto che qualcosa non quadrava. Mancava qualcosa..
Dov'è il libretto?
«Vieni a fare colazione.» disse mia madre dalla cucina.
«Ahm, arrivo. » dissi guardando nella pila di libri disordinati, nella speranza di trovare il libretto.... Se non lo trovassi in tempo mia madre mi avrebbe ucciso, questo mi preoccupava più della professoressa stessa.
«Cosa cerchi, Lara?» chiese con tono di voce severo e serio.
«Il mio... il mio libretto» risposi con paura, quando è arrabbiata fa più paura del diavolo in persona.
«Non è quello che ieri hai usato per farmi la lista delle schifezze che vuoi che compri?» sospirò, stanca che sua figlia avesse una così brutta memoria e un comportamento disastroso.
«Hai ragione...» dissi sorridendo innocentemente, corsi su per le scale e sulla mia scrivania, c'era il libretto.
Corsi giù, ascoltando una lamentela di mia madre, il solito discorso su cosa può succedere se cado e mi rompo il collo.
Sono corsa a sedermi a tavola, cominciando a fare colazione, parlando di tanto in tanto con mia madre, poiché non avevo molto tempo.
Come ogni giorno, quando abbiamo finito, ognuno di noi sarebbe andato dove gli spetta, lei al lavoro e io a scuola, a piedi, non era così tanto lungo il tragitto..
Quando siamo partiti, ci siamo imbattuti in Laurie e Jacob, sapevo che stava arrivando una conversazione in cui i due adolescenti della situazione avrebbero guardato l'asfalto bagnato aspettando che finissero di parlare.
«Posso portare i ragazzi se vuoi.» commenta Laurie, che istintivamente alzò lo sguardo per vedere mia madre con un sorriso a trentadue denti.
«Sarebbe molto gentile da parte tua, non sai mai cosa potrebbe succedere, per di più in questi tempi.» rispose mia madre, riferendosi alla morte di Ben.
Volevo protestare, ma appena stavo per farlo, mia madre mi stava già stringendo la spalla, in segno di "Se dici di no ti uccido".
Inoltre, Jacob aveva appena spento il cellulare, guardandomi, e regalandomi un piccolo sorriso.
Quando le nostre mamme hanno finito di parlare, la mia è andata a lavorare, dedicando uno sguardo pieno di serietà in modo che mi comportassi bene, ovviamente che mi sarei comportata bene. Laurie è la mia futura suocera!
Siamo saliti sulla macchina di Laurie, io davanti e Jacob dietro..
«E tu come stai? Come ti senti?» chiese Laurie, rompendo il silenzio che si era formato all'inizio del tragitto verso la scuola.
Sapeva a cosa si riferiva. Ma ovviamente, se le rispondessi con sincera, penserebbe che sono una etichettata come una ragazzina senza sentimenti.
«Beh... credo di star bene» risposi sorridendole, anche se sapevo che non mi stava guardando.
Non ho ancora socializzato al 100% con la famiglia Barber, ero molto ipocrita comportandomi come una ragazza gentile e adorabile quando non lo ero, ma forse se mi fossi relazionato di più con loro sarei stata me stessa.
«Sono contenta mia cara.» disse gentilmente.
Per il resto della strada nella macchina regnava il silenzio, quando siamo arrivati, siamo scesi e siamo andati a scuola insieme. Quando stavamo per separarci, mi rivolse la parola.
«Ti aspetto all'uscita.» disse, salutando dei suoi amici.
«Andiamo insieme?» dissi confusa.
«Sì, tua madre ha detto alla mia che sarebbe stato meglio se ci fossimo accompagnati» oh mio Dio, mamma, perché non mi dici mai le cose più importanti? «Inoltre, ho promesso che ti avrei protetto.»
Detto questo, se ne andò, salutandomi con una forte stretta di mano.
Le lezioni erano state molto noiose, sui social scrivevamo solo testi che l'insegnante trovava su internet e sicuramente non ci sarebbe servito in futuro.
Quando sono arrivata a casa, mi sono sdraiata sul divano, aspettando che mia madre arrivasse, ma lei ha detto che al lavoro era tutto molto complicato, quindi ho deciso di guardare la TV mentre sfogliavo le ricette online per preparare qualcosa di facile ma delizioso.
«Tutti dormiranno nella paura sapendo che un assassino potrebbe inseguire la sua prossima vittima» ha detto il giornalista.
Mi sembrava che stessero facendo un sacco di storie, le reti erano piene delle foto di Ben, tutti porgendo le proprie condoglianze ed esprimendo la propria tristezza.
Tutta falsità.
Sicuramente alcuni non lo conoscevano nemmeno.