L'uomo di grafite non parla mai, ma ogni tanto è lì sul muro di un bagno, in uno scarabocchio sul quaderno, in qualche fogliaccio appallottolato e buttato nel cestino. Nessuno lo ha mai sentito parlare, ma tutti lo notano quando passa. Quando cammina lascia dietro di sé una scia informe come di polvere che sussurra e grida allo stesso tempo. Ma le parole sono sempre indistinte. In realtà sono silenziose, ma è come se le sentissi nella tua testa. Non è raro vedere persone discutere perché ognuno sente una parola diversa nonostante la polvere sia la stessa. Parole...Se ora l'uomo di grafite leggesse scoppierebbe a ridere (in silenzio, ovviamente) perché quelle non sono parole. Sono qualcosa di indefinibile, nubi che volano nella testa e si condensano in parole quando qualcuno cerca di spiegarle. Ma le parole sono limitanti per lui. Lui è qualcosa di più, ma anche qualcosa di meno. Vedi? Nemmeno io riesco a spiegarlo.
Io sono l'uomo d'inchiostro. A differenza dell' uomo di grafite io non appaio mai. Nessuno mi vede, ma tutti mi sentono. Anche io sono sempre da qualche parte, su un promemoria attaccato allo specchio, negli appunti degli studenti, sull' agenda dei professori, sul giornale. Qualche volta ai giovani piace farmi gridare da un muro, ma il mio posto preferito rimarranno sempre i libri.
Io fumo sempre, ho questo vizio. A ogni mia parola il fumo vi inonda e prende forme diverse. C'è chi insiste che qualche mia parola prenda una certa forma e chi un' altra. È qualcosa che accomuna me e l'uomo di grafite. Qual è il nostro vero significato? Be', questo sei tu a doverlo decidere...
Prima ti ho detto che il mio posto preferito sono i libri. Non è certo perché chi in questo momento sta utilizzando la mia voce ama i libri, no di certo. O almeno non solo.
Il vero motivo è perché in alcuni libri io riesco a incontrare l'uomo di grafite. Nei libri per bambini è lui a illustrare me, mentre in alcuni per adulti sono io a illustrare lui. Sta di fatto che quando siamo uno accanto all' altro è come se fossimo una cosa sola e due cose infinitamente distanti. Quando sono con lui mi sento completo e a tempo stesso sminuito, un tutto e un nulla. Sono certo che se ascoltasse le mie parole in questo istante sarebbe completamente d'accordo. Fidati di me, lo conosco bene (anche se a volte è come se non l'avessi mai conosciuto).
Scommetto che un po' m'invidia, perché al contrario di me lui non ha mai avuto una gran voce. Però non si rende conto che col suo silenzio può dire anche più di quanto riesca a dire io.
Dunque mi rivolgo a te, lettore, artista, tu che usufruisci di noi. Cosa pensi che siamo lui ed io? Due forme di arte completamente diverse o un' unica entità?
Prova a disegnare l'uomo d'inchiostro e a scrivere l'uomo di grafite. È lì che troverai la risposta.
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L'uomo di grafite e l'uomo d'inchiostro
Short StoryQualche giorno fa incontrai per strada un uomo vestito interamente di grigio che sembrava un disegno ribelle uscito fuori da un libro. Ho deciso di scriverne un piccolo pensiero vestendo i panni di un suo fratello.