Capitolo Autoconclusivo

59 0 0
                                    

24 Luglio 1998

«Pronto?»

«Allen? Sono Jill» avevo sempre adorato la sua voce.

«Ciao. Come stai? Ci sono novità?»

«Il team Alfa partirà stasera per le montagne. Ieri sera abbiamo perso i contatti con il team Bravo praticamente subito e dobbiamo andare a cercarli» guardai l'orologio.

«Alle sette di sera. Geniale! E neanche un pelo inquietante che sei militari specializzati siano spariti nel nulla. Non so se ne siate al corrente ma sulle montagne c'è un elicottero ridotto a un rottame, l'ha trovato mio padre stamattina. Mi ha subito chiesto se sapessi qualcosa, ma non sembra sia stato abbattuto.»

«No, ti prego...»

«Penso un atterraggio di emergenza. Non c'era nessuno a bordo, se ti può consolare.»

Pausa. La forza di Jill non era illimitata.

«Sì, erano partiti con un elicottero. Wesker ha dovuto farne arrivare un altro e ci è voluto un po' per farlo saltare fuori.»

«Avrei scelto un paio di fuoristrada o qualcosa del genere, così non sareste arrivati col buio. Ci avreste messo solo un'ora e mezza, forse due. Jill, devo dirtelo... ho paura.»

«Anche io.»

«Non voglio che scompaia anche tu. È una follia, ma voglio venire.»

«Non fare cazzate, Allen! non sei un membro S.T.A.R.S.!»

«Non ancora, ma sono comunque un pubblico ufficiale! Posso andarmene in giro con un'arma quando voglio!»

Per mesi avevo accarezzato l'idea di entrare nella S.T.A.R.S., l'organizzazione militare nata alcuni anni prima in risposta alla criminalità dilagante a Raccoon City. Il lavoro in polizia stava diventando troppo noioso e standardizzato. Nonostante i miei atteggiamenti non sempre diligenti e professionali volevo dimostrare di meritare qualcosa di più per un sano principio di competizione, e poi avrei visto Jill più spesso. Oltre alla formazione in polizia, ne sapevo qualcosa anche di computer. Avevo controllato la struttura della S.T.A.R.S. e notai che era formata da due squadre identiche come ruolo sul campo, ma ogni membro con una specializzazione diversa. C'era già un analista informatico e si trattava di Brad Vickers, un ometto la cui competenza militare si fermava al pilotare elicotteri mentre il suo cuor di leone e il suo smanicato giallo erano oggetto di scherno persino sulle scrivanie dei poliziotti circoscritti a mansioni da ufficio. Lui era il mio bersaglio: volevo spodestarlo e rimpiazzarlo. Ritenevo inconcepibile che un elemento del genere fosse nell'élite dei poliziotti della città. 

Come da procedura i capitani dei due team, Albert Wesker ed Enrico Marini, mi sottoposero una simulazione sul campo dove avrei dovuto collaborare con gli altri membri. Fui un po' impacciato: comunicazione lenta e poco efficace e troppe iniziative personali, a detta loro. Quello spaccone di Wesker non mi considerava abbastanza adatto a stare in un gruppo e collaborare.

«No, Allen, no. Non devi dimostrare niente a nessuno. Lascia fare a noi. Ti ho chiamato perché volevo lo sapessi da me, ma non che tu venga. Forse stanno ancora tutti bene.»

«Non mi vedrete neanche, Jill.»

«No. Ora devo andare. Non fare cazzate.»

Lei riattaccò. Avrei dovuto fare tutto da solo: non chiedevo di meglio. Se loro mi avessero visto ad interferire in una loro operazione non avrei potuto escludere serie conseguenze penali, quindi dovevo essere un fantasma.

C'era qualcosa di serio su quelle montagne. All'inizio, a metà primavera, si era registrato qualche caso di persona scomparsa. Si poteva pensare che fosse normale, del resto che qualcuno finisca in un crepaccio ogni tanto succede. Poi alcuni corpi vennero ritrovati lontani da zone particolarmente pericolose e per buona parte divorati, praticamente sbranati. Ed era ancora abbastanza normale considerando la fauna del luogo. Il caso non era stato assegnato a me quindi avevo dovuto leggere di nascosto i rapporti completi di fotografie e un agghiacciante "morsi compatibili con dentatura umana". Una oscura mano aveva fatto sparire quei rapporti e cremare i corpi il più presto possibile, ma io avevo già fatto le fotocopie. Del resto tra sette sataniche, complotti e massoneria stavamo davvero vivendo un bel periodo, perciò decisi di indagare per conto mio.

Allen Blackheart - Rifiutato dalla S.T.A.R.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora