La 2A era appena tornata in classe dopo l'allenamento giornaliero, erano tutti stanchi e desiderosi di una doccia calda.
Izuku oggi non era in se, è stato distante da tutti e si era allenato per conto suo, in più aveva un mal di testa atroce per aver dormito poco. La sera precedente aveva ricevuto un messaggio inatteso che lo ha destabilizzato nel profondo, facendogli rivenire in mente brutti ricordi ai quali non voleva neanche lontanamente pensare o ricordare. Adesso desiderava solo tornare in camera, farsi una doccia, sdraiarsi sul letto e dormire per altri due giorni dimenticandosi di tutto.
Ma, purtroppo, la vita non va mai come vuoi.
Bakugou stava urlando ed imprecando come al solito contro qualcuno, non era davvero interessato a capire chi fosse, ma stava facendo salire ancora di più il suo mal di testa. "Taci, taci taci..." si ripetava come un mantra nella sua testa, facendosi dei piccoli massaggi alle tempie. Quando sono arrivati ai dormitori fece un sospiro di sollievo. Nonostante fossero appena entrati nei dormitori il biondo stava ancora urlando, e alla fine ha sbottato.
"Bakugou per una volta nella tua fottuta vita TACI! Ci siamo rotti il cazzo delle tue urla di merda! Per una volta nella tua intera esistenza fai silenzio e comportati come una persona normale!" Nel salotto cala un silenzio tombale, tutti scioccati dal fatto che Izuku fottuto Midoriya avesse alzato la voce, contro Bakugou per giunta.
Sul volto di Katsuki passarono diverse emozioni diverse, dallo sgomento, all'incredulità, alla rabbia e alla fine era furibondo "Che cosa hai detto nerd di merda?" chiese minaccioso, avvicinandosi all'altro ragazzo, il quale non si mosse di un centimetro continuando a guardarlo negli occhi. Ad oggi era più alto di Katsuki di vari centimenti, e ne godeva fino all'ultimo centimetro.
"Mi hai sentito perfettamente Bakugou, TACI! Non sei un cazzo di nessuno ancora, sei uguale a noi e siamo tutti quanti stanchi del tuo carattere di merda. Cresci una buona volta nella tua miserabile cazzo di vita!" gli sbottò in faccia, sotto lo sgomento generale della classe, prima di girarsi verso le scale per andare nella sua camera.
"Dove pensi di andare fottuto codardo... Eh? Vieni qui stronzo che ti spacco la faccia!" urlò incazzato il biondo esplosivo, nel frattempo Izuku non si voltò neanche a guardarlo continuando per la sua strada. Bakugou continuava ancora ad urlagli dietro insulti e minacce fino a quando non esplose con "Inutile Deku! Sei talmente inutile che perchè non muori, mh? Faresti un favore a tutti!".
Le urla scioccate della classe si intensificarono e Iida stava già iniziando il suo discorso quando il verdino si girò da sopra le scale e quasi con noia gli rispose "Il rasoio fa male, il fiume è troppo basso, l'acido è bestiale, la droga dà il collasso, la corda si spezza, la pistola è proibita, il gas PUZZA e ALLORA VIVA LA VITA!" la voce si fece man mano più forte fino ad urlare l'ultima frase. Ad ogni parola si era avvicinato sempre di più al biondino fino a quando non era di fronte a lui, che lo guardava incredulo.
In sottofondo si sentivano alcuni sighiozzi delle ragazze, mentre tutte le altre persone rimasero ferme congelate sui loro posti.
Izuku non aveva mai detto niente di simile prima, nessuno sapeva del suo passato. Men che meno sapevano che egli era stato una persona suicida, con problemi di depressione e PTSD. Quest'ultima anche certificata da uno psichiatra, aveva il foglio da qualche parte a casa di sua madre.
"Com'era la frase Katsuki? Se vuoi davvero diventare un eroe, un modo c'è. Prega che nella tua prossima vita avrai una stranezza e fai un tuffo a cigno dal tetto della scuola". In sottofondo i versi di incredulità esplosero ancora una volta. Tutti erano impietriti di fronte a queste parole. Izuku ghignò al secondo tremante passo indietro fatto da Katsuki. "Ci ho provato sai? Ma per tua sfortuna sono ancora qui "Kacchan", e sai perchè è solo la tua di sfortuna? Perchè io, nonostante tutto quello che ho passato, tutto quello che TU mi hai fatto passare, tutta la merda che mi hai tirato a dosso nel corso degli anni, nonostante tutto, io ho avuto le PALLE di rialzarmi sempre a testa alta e di non nascondermi dietro ad un futile complesso di superiorità/inferiorità come hai sempre fatto tu! Per tua sfortuna io oggi sono vivo, AMO la mia vita e sono orgoglioso del mio percorso, cosa che non si può dire di te." Gli puntò un dito contro il petto avvicinando sempre di più il suo corpo a quello del biondo. Adesso praticamente respiravano la stessa aria. Il petto dell'altro ragazzo si alzava e si abbassava velocemente, il suo cuore pompava a mille, il sudore si accumulava sulle sue mani e stava iniziando a tremare più forte.
"Tu urli e sbraiti che sei il migliore, che sarai il numero uno degli eroi e bla bla bla. Ma ora te la dico io una cosa caro "Dynamight"... Io sarò il numero uno, io sarò quel qualcuno che riporterà la speranza in questa società smaciullata e ridotta allo sbaraglio, sarò io il migliore eroe mai visto su questo pianeta e tu non solo sei e sarai un nessuno, ma guarderai me che ti batto in tutto quello che farai o meno. Io sarò anche un inutile e patetico DEKU, ma lo sono solo per te! Non per me, per mia madre, per i miei amici, per il mio ragazzo o per tutte quelle fottutissime vite che ho salvato là fuori durante quella fottutissima guerra dello scorso anno. O quelle vite che continuo a salvare ogni giorno fuori di qui. Qui davanti a me l'unico inutile e patetico sei tu!".
Durante tutto questo discorso nessuno si era accorto dell'arrivo di Aizawa e di All Might, che allarmati dalle urla che si sentivano fin da fuori i dormitori erano corsi a controllare i ragazzi. Erano entrati appena in tempo per sentire l'intero discorso di Midoriya Izuku che asfaltava e urlava contro un Bakugou Katsuki, che rimaneva fermo ed immobile come una statua.
"Ad oggi io sono diventato l'eroe di me stesso, e sono fiero di me! E tu non sei altro che dell'inutile sporcizia sotto le mie scarpe!" concluse fissandolo negli occhi ghignando cattivo. Si rimise dritto con la schiena e girando i tacchi non guardando nessuno, se ne tornò in camera sua, lasciando una classe e due professori scossi.
Finalmente dodici anni di rabbia repressa e odio vennero alla luce nel modo più cruento, freddo e tagliente di sempre, mandando a fanculo tutto l'autocontrollo e la calma che ha sempre avuto a causa del suo carattere timido e remissivo.
In un certo senso doveva ringraziare suo padre per quell'esplosione, anche se quel pensiero gli fece fare una smorfia di disgusto. Al contrario però, sua madre sarebbe stata così orgogliosa di lui, che aveva finalmente chiuso con quel cerchio di autodistruzione che andava avanti da fin troppo tempo. Ora si sentiva libero e in pace con se stesso.
La vita da ora in poi gli sorride serena e piena di avventure.
STAI LEGGENDO
EROE DI ME STESSO | Izuku Midoriya
FanfictionIzuku alla fine esplode e lo fa nel modo più diretto e brutale che può...