Everything you don't know.

3. La festa.

Era finalmente arrivato il fatidico giorno ed io avevo organizzato la festa minuziosamente, curando ogni minimo particolare con l'aiuto di Paige.
La stessa Paige che aveva passato tutto il giorno a raccontarmi di quanto Felix fosse fantastico ed intelligente.

Diceva di sentirsi compresa, avvolta in un tornado di emozioni contrastanti che non aveva mai provato prima di quel momento.
Abbozzai un sorriso nel sentirla parlare con così tanto entusiasmo.
Aveva quel modo così teatrale di esprimere i sentimenti, che ti faceva sentire la protagonista della sua stessa storia.
I suoi occhi brillavano mentre parlava di Felix e le sue labbra non riuscivano a smettere di formare un largo sorriso.
Non vedevo Paige così felice da anni e sentirla parlare con tutta quella spensieratezza, rendeva leggera anche me.

Eravamo finalmente pronte per andare alla festa, quando mi ricordai di aver scordato il telefono in camera.
Corsi al piano superiore e, una volta arrivata lì, mi soffermai qualche minuto ad osservare la figura riflessa nello specchio.

Il vestito bordeaux che indossavo fasciava alla perfezione i miei fianchi sottili, mettendo in evidenza le mie forme pronunciate.
Era un vestito lungo con alcuni strati di tulle luccicanti che rendevano la gonna più larga di quanto non fosse.
Il dress code riprendeva gli abiti che venivano utilizzati durante i balli di corte nel medioevo, per cui ogni ragazza doveva avere un vestito voluminoso ed i ragazzi si vedevano costretti ad indossare uno smoking.
Una collana leggera rendeva il mio outfit più appariscente ed al contempo elegante.
I capelli corvini che mi ricadevano sulla schiena erano arricciati sulle punte e, in quel momento, non riuscii a fare a meno di notare quanto fossi dimagrita in quei mesi.
Gli occhi erano chiari come non mai, contornati da una lunga linea di eyeliner, mentre le labbra erano tinte di un rosso acceso.

Le urla di Paige mi risvegliarono dalla trance, quindi afferrai il telefono e la maschera, dirigendomi poi frettolosamente al piano inferiore.

Lucas era già nel vialetto, quando mi richiusi la porta alle spalle.
Era seduto al lato guida e, proprio dietro di lui, c'era Felix.
Paige, quindi, si sedette dietro insieme al suo nuovo amore misterioso ed io passai davanti insieme a Lucas.

Non appena entrai in macchina, un forte profumo maschile pervase le mie narici, facendomi sciogliere sul sedile in pelle.
Erano davvero poche le cose che mi provocavano quell'effetto e il profumo maschile era una di quelle.

«Buonasera, donzelle» esclamò Lucas, offrendoci uno dei suoi sorrisi migliori.
Indossava una camicia bianca ed una giacca nera che gli fasciavano alla perfezione le spalle possenti.
Portava un paio di pantaloni neri e un orologio al polso destro, aveva tolto il piercing dalla narice destra e il papillon gli avvolgeva il collo in modo elegante e aggraziato.

«Come siamo eleganti stasera» ammiccai, inumidendo le labbra.
Scorsi un suo sorriso, prima di mettere in moto la macchina e sfrecciare verso la sala che avevo prenotato.

Durante il tragitto parlammo poco e le conversazioni non furono molto interessanti, probabilmente perché eravamo tutti un po' in tensione ma al contempo emozionati per la serata che avremmo trascorso.

Avevo sognato quella serata ogni notte. Praticamente avevo immaginato qualunque scenario possibile, così da sapere già come comportarmi in qualunque evenienza.
Lo facevo spesso, sin dalla più tenera età intrattenevo la mia mente con avvenimenti improbabili ma che facevano in modo che io riuscissi a distrarmi abbastanza da non crollare.

Quando Lucas parcheggiò l'auto dietro la sala che avevo prenotato, sentii le gambe ridursi in gelatina.
Ero emozionata, probabilmente perché sin da bambina avevo sempre sognato di partecipare ad un ballo in maschera.
O forse lo ero perché amavo i vestiti da principessa e quella sera mi sentivo tale.