Ero seduta su del grano sparpagliato ed il fruscio del vento mi cullava in un dolce mattino.Il mio corpo aveva bisogno di una calda coperta che potesse scaldarlo ma in quel momento dovevo stare un po' da sola e quindi non avevo voglia di tornare a casa visto che i miei genitori litigavano continuamente con mio fratello perché aveva bevuto per la prima volta all' età di 13 anni.Allora misi un arto sopra all'altro e ricominciai a sognare...
Mentre il sole ammirava i miei occhi stanchi io ricambiavo lo sguardo per cercare sostegno,ma ciò che dovevo cercare era veramente sostegno?oppure era solo rabbia da lasciar andar via?Non riuscivo a darmi una spiegazione era tutto così tanto confuso nella mia mente che non capivo cosa veramente stavo cercando e dopo un lungo pomeriggio a pensare lasciai che il mio corpo si riposasse e mi addormentai.-ma ciò che dovevo fare era veramente riposarmi?dovevo dormire?o era solo un momento di confusione perenne?-La verità è che non avevo la più pallida idea di ciò che mi stesse succedendo o che mi sarebbe successo.
la mattina dopo mi ritrovai sotto un velo di nuvole che coprivano il sole ed io rimasi all'ombra.Le mie palpebre si aprirono dolcemente così che i miei occhi potessero assaporare la bellezza di ciò che c'era:un panorama splendido senza neanche una persona,ero sola.Dopo poco tempo guardai in alto e vidi uno stormo di uccelli dirigersi verso il sole che d'un tratto diventarono tutti dei piccoli esseri illuminati dalla luce del mattino:la bellezza in persona era davanti ai miei occhi,non esitavo altro ma semplicemente finivo di guardare quello spettacolo della natura che era la fine del mondo
-pongo molta attenzione per le piccole cose perché mi permettono di sognare in grande-Quello fu uno dei momenti che amai di più in quell'anno visto che di felicità in quel periodo ne vedevo poca poca .Eh già a me serviva quella chiave e solo quella chiave per ritrovare quel lato di me ormai perso...ma chissà dov'era e chissà se c'era,i dubbi aumentavano senza trovare soluzioni ne precise e ne tanto meno concrete allora mi diressi verso il mare per sedermi sulla mia altalena preferita dove andavo sempre da bambina -quando ero felice-
Mi sedetti e cominciai a riflettere sul perché avessi perso quella felicità che prima faceva parte di me,e mi risposi con un:CHISSÀ...
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Alla ricerca di me stessa
PoetryLa bellezza di questa storia è indescrivibile parla di questa ragazza triste che cerca di trovare qualcosa che la renda felice