«Amore! I biscotti sono quasi pronti, tu hai finito di prepararti?» chiese Louis intento a decorare i biscotti che sarebbero stati infornati a breve.
Aah il Natale, il periodo dell'anno più bello di sempre, il più atteso dell'anno... cazzate, tutte cazzate. Il Natale comporta molto stress: i regali? Da chi si festeggia? E con chi? Dove? Chi prepara da mangiare? Chi invitiamo?
Molte domande e poche risposte e anche quando ti impegni i tuoi piani andranno sempre male perché, a quanto pare, c'è qualcuno, o qualcosa, nell'universo che impedisce la loro buona riuscita. Come dice la legge di Murphy: "Se qualcosa può andar male, andrà male".A Louis è sempre piaciuto il Natale, la Vigilia era anche il suo compleanno, sarebbe stato strano se non gli fosse piaciuto, infatti Louis ama il Natale... tranne quando doveva preparare lui il pranzo Natalizio mentre aveva in casa amici e parenti tra i piedi.
Louis e Harry stavano insieme da parecchi anni e convivevano da altrettanti anni ma rare volte invitavano persone a casa, di solito erano loro ad andare nelle case altrui; la loro casa era il loro nido d'amore, solo loro e Clifford, il loro goldendoodle.«Si Lou ho quasi finito!» esclamò Harry abbottonandosi la camicia, il suo ragazzo era nervoso da tutta la mattina per questo pranzo e svegliarlo facendogli un pompino non aveva aiutato a fargli rilassare i nervi... beh aveva aiutato se stesso perlomeno.
«Tua madre e Gemma verranno?» chiese Louis mettendo i biscotti nel forno facendo l'errore madornale di piegarsi nel farlo perché appena Harry entrò in cucina non esitò a dargli una pacca sul sedere: «Si ci saranno».
«Harry Edward Styles, non iniziare.» disse fermo. «È da stamattina che non mi dai tregua e ti avverto riccio» gli puntò l'indice sul petto. «Ci saranno dei bambini e non voglio sentire lamentele dalle loro madri perché abbiamo traumatizzato i loro piccoli angeli».
«Ma io ho bisogno di te, Daddy.» sussurrò all'orecchio dell'altro avvicinando le loro intimità.
«E io ho davvero, davvero, bisogno che tu faccia il bravo per tutto il giorno» detto ciò, lasciò un candido bacio al sapore di impasto per biscotti al suo ragazzo per poi dirigersi in cucina a sistemare il tavolo in soggiorno. Se pensava di cavarsela così facilmente, si sbagliava di grosso.Harry, infatti, non perse tempo a seguire il maggiore in soggiorno che nel mentre aveva già sistemato la tovaglia sul tavolo, si avvicinò a lui cautamente avvolgendogli i fianchi con le braccia posando caldi baci sulle clavicole scoperte dell'amato: «Lou, adesso siamo soli, tra poco arriveranno non so quante persone» lo pregò avvicinandosi sempre di più all'altro; Louis sentiva il pene del riccio già duro poggiato sul suo sedere. «Dammi tregua».
Il ragazzo dagli occhi azzurri era incerto sul da farsi, da un lato c'era un pompino dal suo meraviglioso ragazzo, dall'altro lato c'erano una marea di persone che guardavano lui e il suo meraviglioso ragazzo mentre gli faceva un pompino.
«Dai Louis per favore, non vorrai lasciarmi con un erezione per tutta la serata» mugugnò Harry esausto.
«Beh sarebbe esilarante come scena» replicò l'altro, girandosi verso il suo ragazzo.
«No, perché mi costringeresti a stuzzicarti per tutta la serata» ribatté il riccio sollevando, delicatamente, con la mano, il volto di Louis. «E, come hai detto tu, ci sono dei bambini e tu mi hai vietato categoricamente di traumatizzarli».Le loro pelli erano in fiamme.
«Piccola merdina» sbuffò il maggiore guardandolo dritto negli occhi.
«Louis...» Harry afferrò, nuovamente, i suoi fianchi con l'unica eccezione che stavolta portò le mani all'interno del maglione rosso di Louis; la sua pelle era liscia e calda ma rabbrividiva al minimo tocco delle dita bollenti del riccio.«Pregami.» disse il ragazzo dagli occhi di ghiaccio con sguardo fermo.
Harry sorrise vittorioso, trascinò le sue mani fuori dal maglione rosso per farle finire sul sedere di Louis avvicinando ancora di più, per quanto fosse possibile, i loro bacini.
«Ti prego Louis... ho disperatamente bisogno di te.» ansimò con un filo di voce.
Il liscio sentiva come le loro erezioni, ormai semi dure se non quasi del tutto, si toccavano nonostante a bloccarle ci fossero i loro pantaloni, perciò, non esitò mentre con una mano svelta iniziò a slacciarsi la cintura. «Sai già cosa fare piccolo.»
Il riccio non se lo fece ripetere due volte e, con un sorriso trionfante, si inginocchiò leccandosi le labbra come se stesse già assaporando l'erezione calda di Louis.
«Vediamo cosa abbiamo qui» sussurrò il riccio mentre abbassava con una lentezza agonizzante la cerniera di quei maledettissimi jeans.
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Christmas Lunch // OS
Fanfiction[ COMPLETA ] «Dai Louis per favore, non vorrai lasciarmi con un erezione per tutta la serata» mugugnò Harry esausto. «Beh sarebbe esilarante come scena» replicò l'altro, girandosi verso il suo ragazzo. «No, perché mi costringeresti a stuzzicarti per...