San sospirò, quel giorno il cafè era stato incredibilmente pieno fino ad ora di pranzo ma, adesso, era pressoché vuoto, d'altronde era un martedì di giugno, piovoso per giunta, e tutti erano presi dal proprio lavoro o dagli esami di metà semestre.
Lui, però, sembrava fermo nello stesso luogo e allo stesso momento ogni giorno, aspettando che la porta si aprisse sempre al solito orario.Qualche minuto più tardi la campanellina sopra la porta suonò e Wooyoung entrò nel locale. Si diresse verso il bancone e chiese il solito americano. San gli sorrise, ma dall'altro non ricevette lo stesso trattamento.
"Youngie, tutto okay?" Chiese, preoccupato dallo strano silenzio. Di solito Wooyoung parlava per tutto il tempo, raccontandogli qualcosa o lamentandosi di qualche idiota all'università, ma qual giorno c'era qualcosa di diverso, sembrava distante anni luce da San.
"Sì, tranquillo, va tutto bene." Gli rispose distrattamente. Porse le giuste monete sul bancone e si sedette al solito tavolino, senza degnare l'altro di uno sguardo.San, preoccupato, decise invece di preparargli qualcosa di diverso dalla sua ordinazione. Voleva a tutti i costi farlo sentire meglio e capire cosa lo turbasse così tanto.
Trascorso qualche minuto, accertandosi che il locale fosse ancora completamente vuoto, lo raggiunse e gli si sedette di fronte. Tolse dalle mani di Wooyoung il libro che stava leggendo e lo posò di lato, beccandosi un'occhiata interrogativa dall'altro. San gli sorrise di nuovo, con gli occhiali era più tenero.
Avvicinò a Woo un vassoietto con un brownie su un piatto bianco e una specie di milkshake in un bicchiere da cui fuoriusciva una cannuccia nera.
Si sedette sulla sedia davanti all'altro e lo guardò osservare con curiosità ciò che gli aveva portato.
"Hey, ma io volevo il mio americano!" Esclamò, ridendo appena. San ghignò in risposta e tornò subito a guardarlo, aveva gli occhi spenti ed era senza sorriso, una persona completamente diversa da quella che aveva conosciuto mesi prima."Che succede?" Chiese, anche se aveva paura di risultare troppo invadente. Wooyoung si tenne in silenzio, nel bar vuoto riecheggiava solo lo scrosciare della pioggia fuori, un tempo che rispecchiava perfettamente i sentimenti del ragazzo, anche se non riusciva proprio a parlarne con San, aveva troppa paura di essere rifiutato e deriso.
"Nulla." Rispose.
"Oh, andiamo Youngie, ormai ti conosco, so che qualcosa non va." Sbottò, incatenando i loro sguardi. Voleva che Wooyoung parlasse, aveva bisogno di sapere cosa diavolo stava succedendo.Sapeva che era irrazionale, che forse i suoi sentimenti erano troppo forti, ma non poteva farne a meno, era consapevole di essere innamorato dell'altro, ma non riusciva a contemplare l'idea che potesse ricambiare che solo un poco.
"È che...in realtà non te lo posso dire."
"Stronzate." Ringhiò San, ma decise di lasciar perdere, per il momento. "Vuoi sapere cosa ti ho portato al posto del tuo noioso americano?""Il mio caffè non è noioso, stronzo." Ribatté Wooyoung con uno sbuffo che fece sorridere l'altro.
"I brownies sai cosa sono, spero." Woo rise e tirò un leggero schiaffo sul braccio dell'altro. "Questo che vedi è un milkshake alla Foresta Nera, una torta che mi insegnò a preparare mia nonna quando ero piccolo." San si perse un attimo a fissare le gocce di pioggia che scendevano copiose sulle vetrate, indeciso se continuare o no, se rischiare di rovinare la loro amicizia.
"È a base di latte, caffè, sciroppo alla ciliegia, panna montata e scaglie di cioccolato. Potrei definirlo il mio “comfort drink”. Non te ne ho mai parlato, ma gli anni delle superiori non furono semplici, nonostante fossi il tipico ragazzo espansivo e gentile - egocentrismo occasionale a parte - ero sempre solo."
Wooyoung, inconsciamente, gli appoggiò una mano sul braccio, accarezzandogli lievemente la pelle del polso con il pollice. Lo capiva perfettamente, forse più di quanto avrebbe voluto, ma scelse di rimanere in silenzio e aspettare che fosse lui ad andare avanti.
"Fu in quel periodo che scoprii la cucina. Passavo intere giornate dietro i fornelli, preparando decine di dolci. Inutile dire che ai miei vicini non dispiaceva, li riempivo di torte." Rise.
"Comunque, grazie alle ricette di mia nonna e mia madre riuscivo ad occupare tutto il tempo che avrei sprecato a piangermi addosso. In un certo senso questo ambiente mi ha salvato." Sospirò, lasciandosi sfuggire una lacrima, che asciugò subito, tornando a rivolgere un lieve sorriso a Wooyoung.
"Fu anche in quel periodo che mia nonna morì, portandosi con sé tutti i bei ricordi che avevo della mia infanzia insieme a lei. Ero distrutto, davvero, mi sembrava che tutto quello che avevo cercato di ricostruire, fosse stato spazzato via di nuovo."
"Mi dispiace tanto..." Sussurrò Wooyoung, stringendo appena la presa sulla sua mano.
"Comunque, non era tutto perduto. Insomma, ora sono qui e sto bene. Però, è anche grazie a lei. Mi stavo ancora leccando le ferite, quando mi venne in mente che, forse, potevo usare una delle sue ricette, rimodernata, per riuscire a stare meglio e, perché no, conquistare anche chiunque l'avesse provata. Questo milkshake, so che sembra stupido, mi fa sentire a casa." Continuò San.
"Non è stupido." Disse subito l'altro, ricevendo l'ennesimo sorriso.
Il cuore di San batteva all'impazzata, si chiedeva come sarebbe finita tra loro due quando avesse finito di parlare."Quando sto male, o durante le giornate di pioggia, lo bevo sempre accompagnato da un brownie, perché mi ricorda la mia infanzia e tutti i momenti belli e riesce a scacciare ogni mia preoccupazione, anche se solo per un po'. Per questo te l'ho preparato, vedendoti così giù." Terminò.
"Grazie per avermelo detto, Sanie. Sono così felice che tu abbia deciso di raccontarmi qualcosa di così personale."
"In realtà non ho ancora finito." Inspirò, facendosi coraggio. Stava morendo dentro. "Vorrei essere per te come quel milkshake." Sputò infine.
Passò qualche attimo e, quando si rese conto di quello che aveva detto, si tirò una sberla in fronte, sotto lo sguardo confuso e divertito di Wooyoung, che lo osservava cercando di capire. Anche il suo cuore batteva a mille e, secondo dopo secondo, iniziò a comprendere cosa stava cercando di dire l'altro.
"Sono un idiota. Sto provando a dirti che voglio essere il tuo posto sicuro durante le giornate di pioggia. Il tuo ombrello, parafulmine, tettoia, quello che ti pare. Ti prego, lasciami essere l'idiota che riesce a farti ridere quando stai male.
Non so neanche cosa sto dicendo, mi sento un cogl-"Venne bloccato dalle labbra dell'altro sulle sue, leggere e dolci. Sentì il cuore rimbombare in ogni centimetro del suo corpo, non capendo più nulla di quello che stava succedendo. Sapeva solo di essere felice come non lo era mai stato in vita sua.
Wooyoung si allontanò per primo, tornando a sedersi sulla sedia da cui si era alzato.
"Ora sta zitto e dammi una mano a finire questo brownie."- Fine -
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мιℓкѕнαкє || ƒƒ
Fanfiction*:・゚✧ •°.Woosan.°•✧゚・:* ↬𝙇𝙖 𝙥𝙞𝙤𝙜𝙜𝙞𝙖 𝙛𝙪𝙤𝙧𝙞, 𝙪𝙣𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚𝙨𝙩𝙧𝙖, 𝙘𝙞𝙡𝙞𝙚𝙜𝙞𝙖, 𝙥𝙖𝙣𝙣𝙖 𝙢𝙤𝙣𝙩𝙖𝙩𝙖, 𝙨𝙘𝙖𝙜𝙡𝙞𝙚 𝙙𝙞 𝙘𝙞𝙤𝙘𝙘𝙤𝙡𝙖𝙩𝙤. 𝙄𝙡 𝙋𝙖𝙧𝙖𝙙𝙞𝙨𝙤. _ _ _ _ _ _ _ _ _ →boyxboy →Ateez →short story di tre...