32. Musica

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Sto per addentare il mio muffin ai mirtilli quando sento aprirsi la porta della cucina.

Osservo Mattia andare verso il frigo per estrarre una confezione di latte. «Ne vuoi un po'?»

Scuoto la testa e rimango nel mio silenzio, mentre lui sospira e si siede di fronte a me. Prende un tortino caldo e lo divora in pochi secondi, lanciandomi delle occhiate che io evito come la peste.

Si morde il labbro inferiore e inizia a battere le dita sopra l'isola per scaricare la tensione. Conoscendolo, sta per esplodere. «Dai, Carla, sono giorni che non mi rivolgi la parola. Oggi è persino il tuo compleanno!»

«Avresti dovuto pensarci prima. Eppure potevi benissimo rimediare se ti importasse davvero.»

Si alza dalla sedia e si piazza davanti a me. Nei suoi occhi chiari si alternano diversi stati d'animo, ma prevale la sofferenza. «Come vuoi. Io esco e mamma ieri mi ha detto che papà non ci sarà stasera. È rimasto in Germania per un progetto.» Si volta per andarsene ma ci ripensa. «Buon compleanno.» Mi mostra un sorriso tirato prima di sparire dalla mia vista.

Vorrei alzarmi per rincorrerlo, mentre alcune lacrime premono per uscire, ma rimango seduta. Devo aspettare che sia lui a venire da me.

Bevo un bicchiere di succo d'arancia e vado in soggiorno per vedere un film, avvolta nel plaid rosso che la nonna mi ha regalo per Natale. Controllo se ho ricevuto qualche messaggio, però sullo schermo non c'è nessuna notifica.

Non so di chi mi aspettassi di ricevere gli auguri, tuttavia anche per una solitaria come me è un po' triste ricevere solo due messaggi di auguri da parte dei tuoi colleghi.

Melissa mi ha promesso che sarebbe passata per farmi gli auguri nel pomeriggio, mentre Noa mi ha proposto di uscire insieme domani. Ovviamente ha declinato l'invito di stasera, ma, anche se in fondo ci sono rimasta male, non posso costringerlo a frequentare mio fratello dopo quello che gli ha detto.

Quando suona il campanello d'ingresso, il mio animo diventa subito più leggero. Stare da soli il giorno del proprio compleanno è pietoso anche per una come me.

Spalanco la porta e il mio sorriso a trentadue denti viene accolto da un'espressione perplessa.

«Sei di buono umore oggi?»

Inghiotto la saliva e cerco di ricompormi. «Lo sai che non è normale presentarsi due volte a casa di una ragazza senza invito? Potrebbe fare delle congetture sbagliate» affermo spavalda, appoggiandomi allo stipite della porta per squadrarlo. In realtà sono stupita; non pensavo si presentasse di nuovo qui senza preavviso, specie per come ci siamo salutati l'ultima volta.

«Fortunatamente abbiamo già messo le cose in chiaro» ribadisce con un sogghigno. «Inoltre, sospetto che neanche lei pretenda qualcosa in più.»

Sposto lo sguardo verso il vialetto e stringo i pugni, non sapendo come ribattere. «Cosa vuoi, Enea?»

«Vivere una nuova avventura» dice, entrando in casa senza il mio permesso.

Quando se ne esce con queste frasi mi ricorda un po' Peter Pan, chissà se ha mai visto il cartone animato.

«Niente avventura oggi, ho un piede dolorante» borbotto alzandolo così che possa vedere la fasciatura.

Si acciglia e capisco che sta mettendo in funzione il cervello per elaborare una soluzione o un piano di riserva. Si passa una mano tra i ricci e capisco che, qualsiasi cosa lui stia pensando, lo turba. «Ok, niente cose spericolate oggi. Ti porto in un posto in cui potrai stare seduta.»

«Perché sei così convinto che verrò con te?» gli domando, incrociando le braccia al petto.

Lui si avvicina e mi sorride. Un sorriso vero. «Perché non dovresti farlo?»

Divisa a metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora