PUREBLOOD || She deserves better

𝐋𝐗𝐈𝐕

⚠️⚫: Attenzione, sono presenti scene violente!

Draco non ha chiuso occhio tutta la notte, ha ascoltato la sua Esme, e dopo che lei si è lasciata andare alle braccia di Morfeo lui ha continuato a guardare il soffitto.
Le parole che sono state raccontate rimbombano nella sua testa e sente un fastidio così grande da poterlo percepire sulla pelle stessa, che si arriccia ogni volta che immagina ciò che lei ha descritto.
Per giunta quella sua insicurezza, la sua paura, i suoi dolori, sono tutti elementi che accrescono in lui un certo disagio.

In quel periodo di solitudine ha avuto modo di maturare maggiormente, di far uscire la sua parte più coraggiosa che Esme gli ha insegnato ad avere.
Sembra lontano dal ragazzino codardo di un tempo, completamente indifferente alle possibili minacce, sentendosi sicuro e forte, ma in realtà è ancora una persona paurosa, semplicemente gestisce il terrore in maniera differente.
Non teme la morte come un tempo, ma che la sua famiglia possa subire atrocità, che la sua amata possa soffrire di nuovo.
È come se la parte più protettiva del vecchio Draco si fosse mischiata con quella intraprendente del nuovo, dell'uomo adulto che è diventato.
Ma queste caratteristiche non sono gestite a dovere, come sono dentro l'animo di Esme o magari dei suoi amici, bensì sono fuse fino a diventare puro odio.
Desidera vendetta, più di ogni altra cosa.
Adesso il suo pensiero non è solo nei confronti di Lucius o Meredith, ma rispetto ad ogni singola persona che ha fatto del male ad Esme.

Si sente carico di energia, come mai prima, e con la voglia di mettere un punto a questa situazione pessima.
Adesso ha anche senso di giustizia a differenza di quando era un ragazzino, quindi sa che sarebbe giusta una punizione nei loro confronti, ma questo nuovo e puro sentimento è colmato da risentimento.
Ancora una volta, Draco Malfoy si mostra una persona contraddittoria.
Non può diventare un eroe, non lo è mai stato, mai lo diventerà, e pian piano il suo essere grigio tornerà ad essere nero come la pece.

Accarezza il volto della moglie, i capelli, le posa anche svariati baci tutta la notte e le permette così di riposare a dovere.
Sbuffa rumorosamente e porta gli occhi verso la sveglia posata sul comodino, osservando attentamente l'orario: 03:45.
Sposta ancora una volta le pupille verso Esme e nota una sua mano stringere la coperta teneramente, strappandogli un amorevole sorriso.
Le coperte si spostano seguendo il movimento della donna, desiderosa di accavallare una gamba sopra quella del marito, e viene scoperto tutto il suo fianco facendola rabbrividire.
Lui afferra il pezzo di stoffa e sta per sistemarlo sopra il suo corpo, notando però una cicatrice che ora ha maggiore significato: una più rosacea e lunga sul fianco.

«Mi colpiva più volte sempre qui... mi faceva tanto male, Draco»

Si ricorda le sue parole, il racconto di quelle pugnalate che ha subito.
La mascella si serra, copre il suo busto e prende un grosso respiro.
I nervi iniziano a scoppiare nella mente e vede quanto sia bella, forte, abbia resistito così tanto solo per lui, per proteggere lui e Scorpius.
Nessuno potrebbe mai capire l'amore che Draco prova nei confronti di quella donna, qualcosa di profondo, di unico, di indelebile.
E vuole dimostrare quel sentimento.

La sposta lentamente, per non farla svegliare, e porta il proprio cuscino tra le sue braccia, così da farlo stringere e farla sentire protetta nel percepire il profumo del marito.
Viene coperta a dovere, un bacio si posa sul suo capo e comprende che ora deve sistemare una piccola cosuccia.
Si veste in fretta, senza fare rumore, indossando un completo nero, da capo a piedi.
Esce dalla camera a passo felpato e si materializza velocemente nel loro scantinato, dove sono riposti un sacco di vecchi oggetti e ricordi.
Sa bene cosa prendere, sa bene cosa fare.
Forse per la prima volta in vita sua Draco non è mai stato così convinto delle sue azioni.
Afferra una vecchia maschera, in realtà non è nemmeno la sua, la trasforma leggermente, la stringe tra le dita e la porta con sé.