Un mugolio di dolore sfuggì dalle labbra rosse di baci, martoriate dai denti del maggiore che quel giorno sembrava più famelico e voglioso che mai. Christian lo spinse ancora più indietro, inchiodandolo tra la porta del bagno e il suo corpo bollente. Di tutta risposta gli avvolse il collo con le braccia per poi posare le mani tra i capelli, stringerli leggermente e portare il volto del moro ancora più vicino al suo per baciarlo in modo ancora più approfondito. Gli occhi socchiusi, languidi e le bocche che irruente si incontrarono facendo cozzare labbra, denti e lingue che ormai fuori controllo s'inseguivano voraci senza un senso logico; impegnate nel percorrere ogni singola porzione della cavità orale dell'altro, nella speranza di percepire un altro po' del sapore e del calore bagnato del compagno. Le mani di Christian si insinuarono sotto la maglia extra large, rubata rigorosamente dal suo armadio, del biondo e delicate accarezzarono ogni centimetro di pelle che riuscissero a raggiungere. Mattia rabbrividì al tocco delle mani ghiacciate contro la sua pelle dorata che invece sembrava stesse andando a fuoco, così come immaginava stessero facendo tutti i suoi organi interni. Altrimenti non si sarebbe spiegato l'improvviso calore che sentiva pervaderlo interamente, concentrandosi prevalente sulla zona del basso ventre. Diamine, era il primo dicembre e invece di avere freddo, sentiva caldo come se si trovasse in una sauna o sotto il sole cocente di Luglio.
Sospirò quando il moro decise di abbandonare le sue labbra per posarle sulla sua mascella, la sfiorò solamente per poi percorrerla e concentrarsi più in basso, sul collo teso. Iniziò lasciandoci piccoli, leggeri baci tremolanti preferendo poi aumentare la pressione e schiudere le labbra per mordicchiarlo un po', provocando leggeri sospiri di dolore misto a piacere al ballerino di latino. Christian leccò provocante la porzione interessata nel tentativo di lenire il dolore, Mattia era ora un ammasso di sospiri e ansiti mal trattenuti, la sensazione della bocca e delle labbra umide sulla pelle del collo, che tra l'altro era una delle sue zone erogene più sensibili lo mandarono fuori di testa. Distese ancora di più la gola e gettò il capo all'indietro emettendo un gemito rumoroso e prolungato, rischiando anche di sbattere contro la porta e farsi male. Per fortuna i riflessi pronti del moro lo salvarono, proteggendolo con una mano che ora gli sorreggeva il capo. Christian si staccò di qualche centimetro dal suo collo, ridacchiò e soffiò dell'aria fredda sul segno violaceo appena formato. Il biondo tremò, le gambe iniziarono a cedergli. Christian intuì il suo stato e avvicinandosi più al bacino dell'altro, lo sostenne da dietro la schiena permettendo al minore di allacciargli le gambe attorno alla vita. Sorrise divertito dalla sensibilità del ragazzo e ammirò lo spettacolo che gli si presentava davanti. Mattia aveva il volto arrossato, le labbra gonfie dei suoi baci, i riccioli disordinati, gli occhi azzurri, limpidi come il mare, lucidi, velati dal piacere e il respiro accelerato. Bellissimo. Il maggiore ancora non si capacitava di come una creatura tanto splendida potesse essere innamorata di lui, ma ringraziò il Signore e tutte i Santi esistenti per questo. Non si trattenne e ricominciò a baciarlo, questa volta più lentamente, facendo scontrare il bacino con quello del più piccolo che ansimò sulle sue labbra nel percepire l'eccitazione crescente del corvino a contatto con la propria. Il bacio riassunse progressivamente un ritmo più frenetico, scandito dagli scontri e dalla frizione dei due bacini. Gemettero entrambi, estasiati dal piacere che solo lo strusciarsi addosso riusciva a provocarli. La mente annebbiata, i battiti del cuore forsennati, il piacere ad inondarli ogni fibra del corpo e lo sguardo che gridava "sesso", "lussuria" e "amore".Avrebbero tanto voluto continuare quel loro particolare incontro, non smettere di vivere in quella magica dimensione dove esistevano solo loro due e il loro amore; espresso nella forma più passionale, viscerale e primitiva che un uomo potesse aver mai provato, ma il bussare ininterrotto alla porta li costrinse a staccarsi. Mattia rimase però ancorato al bacino di Christian staccandosi un po' dalla parete che gli faceva da sostegno e per non farlo cadere, l'altro lo trattenne dalla parte bassa della schiena, lasciando vagare poi le mani sul sedere sodo del minore. Palpandolo un po'. Il biondo inghiottì un gemito guardandolo male e schiaffeggiandolo sul braccio.
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Bollenti Spiriti (Zenzonelli)
Fanfiction"Le mani di Christian si insinuarono sotto la maglia extra large, rubata rigorosamente dal suo armadio, del biondo e delicate accarezzarono ogni centimetro di pelle che riuscissero a raggiungere. Mattia rabbrividì al tocco delle mani ghiacciate con...