Shen Pt.2

544 43 26
                                    

Words: 8726

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Words: 8726

Shen aprì gli occhi nel silenzio della stanza dove si trovava e con i primi raggi del Sole a cingerle dolcemente il viso.
Sentì tessuto morbido intorno e sotto di lei e con le mani tastò l'enorme e morbido cuscino su cui era adagiata. Il soffitto sopra la sua testa era bianco ma riuscì a scorgere anche le colonne di legno del letto a baldacchino su cui si trovava.

Si tolse il panno ormai caldo e asciutto dalla fronte e si sentì stordita e confusa. La testa le doleva e avvertiva anche un tremendo capogiro e un dolore lancinante al fianco. Fu da quello che si ricordò dei soldati, delle frecce e delle sue ferite. Quello però non era il posto in cui si era trasformata ed era svenuta.
Era una bellissima camera da letto. Quella di uno sconosciuto. Provò quindi a mettersi seduta ma qualcosa tirò all'altezza del ventre e la costrinse a restare supina. Inoltre qualcosa di pesante era aggrappato al suo braccio: un bambino.

Lo guardò confusa per qualche secondo per poi intenersi delle facce buffe del piccolo e sollevare una mano per accarezzargli la guancia. Era sorprendente morbida e gommosa tanto che la picchiettò con l'indice ed essa quasi rimbalzò. Come una pallina.
Il bambino però non era l'unico umano presente nella stanza. Il principe dormiva beatamente, stravaccato scomodamente su una sedia. I capelli castani gli ricadevano sul viso e Shen ci mise poco tempo per riconoscerlo: era l'uomo che l'aveva aiutata nella grotta.

Quindi era al sicuro? Non doveva fuggire subito dalla finestra?
Quell'uomo doveva averla trovata nel bosco e salvata di nuovo. L'aveva portata nella sua casa e scoprendosi il ventre, vide anche che l'aveva curata. Allora era davvero al sicuro con lui.
Se l'avesse voluta uccidere l'avrebbe già fatto no? E se l'avesse voluta fare a pezzi, torturare o vendere, non l'avrebbe certo curata e messa nel suo letto. Era un ragionamento più che sensato.

«Oh...sei sveglia» bisbigliò con voce assonnata il principe, aprendo gli occhi lentamente e sistemandosi sulla sedia. Il collo gli doleva tremendamente ma la donna era più importante adesso.
«Parli la mia lingua?»

«Si» annuì Shen, pensando prima nella sua testa la risposta. Se le suonava bene, allora doveva essere il termine giusto. Altrimenti no. Era un po' arrugginita nel parlare perché era rimasta sola per vent'anni e non parlava con nessuno se non con sé stessa.

«Bene, è un passo avanti. Mi chiamo Taehyung» sorrise il principe, andando verso di lei per presentarsi adeguatamente.
«Qualche problema?» chiese, vedendo il disagio della donna.

«Non riesco a volare» mormorò imbarazzata.

«V-volare? Oh intendi...vuoi alzarti? Metterti seduta?» la corresse Taehyung confuso e la giovane annuì.
«Posso aiutarti io?» si offrì gentilmente e Shen annuì di nuovo.
«Il medico ti ha messo dei punti per chiudere le ferite che avevi. Dovrai portare un po' di pazienza» le spiegò, sistemando i cuscini per aiutarla a sedersi. Il fianco le tirò di nuovo ma grazie all'aiuto di Taehyung, non le fece male.

One Shot/Kim Taehyung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora