6. Dimmi le tue verità

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Mi trovo in bagno. C'è uno strano silenzio. Mi preparo perché sto per andare dai ragazzi. Mi guardo allo specchio. Le mie occhiaie, i miei occhi scuri un po' lucidi e i capelli lunghi e disordinati. Apro il rubinetto e mi lavo la faccia. Prendo l'asciugamano e strofino per asciugarmi. Penso ancora a Lui. Non ce la faccio a non pensarlo. È stato troppo carino con me. Dopo che rimango ancora per qualche minuto imbambolata a pensarlo, decido di vestirmi. Faccio attenzione a togliermi i pantaloncini poiché ho ancora la benda e mi infilo una tuta nera. Poi mi cambio la maglietta decidendo di metterne una corta di colore nero. Sta volta non mi trucco. Penso nella mia testa. Metto infine le scarpe sportive e sono pronta.
-PRONTAA urlo io. Lui al vedermi uscire improvvisamente salta in aria dicendo:
- Certo che sei bella da paura.
Io gli sorrido e gli dico: - ahaha spiritoso il ragazzo. Mi fa una smorfia come per imitarmi e ridiamo ancora. - Allora andiamo o no? Dico io. - Si si, andiamo subito. Mi asseconda. Prendo il cappotto, cappuccio, borsa e sono pronta. Lui si ritrova ad uscire solamente in maniche corte, poiché la sera prima era venuto di fretta a casa mia. Quindi usciamo dalla mio appartamento e ci dirigiamo verso la casa dei ragazzi. Lungo la strada ripenso ancora all'avventura di ieri sera. Mi prendono i brividi. Mentre camminiamo in silenzio, io tengo le mani fredde nelle tasche del giubotto e nel mentre ripenso, fisso le nostre due ombre alte. La mia è più bassa rispetto a quella di Dam. La sua è enorme, mi sento un po' nanetta, ma al sicuro con lui, protetta. Dam nota però il mio sguardo e ripensa al mio libriccino, al mio disegno. Cosa poteva significare? Questo è quello che si stava domandando. Arriviamo in un tabacchino e decido di fermarmi. Ovviamente Dam aspetta fuori. Entro e prendo delle caramelle (le preferite di Dam) e dei cioccolatini per i ragazzi. Arrivo per pagare e noto che vicino alla cassa ci stanno i miei cioccolatini preferiti: i baci perugina. Come posso non prenderli? Quindi ne prendo 2 e vado a pagare il tutto, mi faccio mettere tutto in una busta bianca però metto i due baci nella tasca del mio cappotto. Esco.
- Chiudi gli occhi. Gli dico io, come se stessi parlando ad un bambino. Lui non se lo fa ripetere due volte. Gli do le caramelle e subito sulle sue labbra si stampa un sorriso. - Oh Grazie. Mi risponde lui, che aveva già aperto la bustina che conteneva le caramelle. - Grazie a te, di tutto davvero! Gli rispondo io. Lui mi poggia la mano sulla mia spalla e continuiamo a camminare. Arriviamo finalmente. Questa volta però non suoniamo perché Dam ha le chiavi. Quindi entriamo. La prima persona che vedo é Vic, che senza dire una parola mi abbraccia forte. Nel suo silenzio capisco che era molto preoccupata per me. Per tranquillizzarla allora le accarezzo il viso dicendogli: - Tranquilla, ho avuto paura, tanta, ma per fortuna non é accaduto nulla. Nel mentre mi fissano gli altri due ragazzi, che dispiaciuti per quello che era successo la sera precedente tengono gli occhi bassi e le braccia conserte. Allora io per fare passare quel clima di tristezza dico:
- Che sono questi musi lunghi?! Vi ho portato i cioccolatini!!
Questo fa accennare appena un sorriso di Thomas, che sentendo si avvicina verso di me dicendomi: - Se trovo questo cretino che ha tentato di fare del male ad una ragazza così giuro che lo ammazzo!
- LO ammazziamo. Precisa Ethan.
- Hahaha dai ragazzi non vi preoccupate, sto bene, mangiamo i cioccolatini invece. Tutti prendiamo un cioccolatino e per un attimo si calma la situazione. Poi ci sediamo al tavolo, fuori dove c'è la piscina. Siccome c'è freddo, tengo lo stesso il giubotto. Vicino a me si siede Vic, mentre di fronte ci stanno Ethan e Thomas a capo tavola si siede Dam.
Per sdrammatizzare la situazione domando:
- Quando fate le prove oggi?
- Vevso le 15.30. Risponde dolcemente Ethan. Poi Vic si gira verso di me e con un sorriso mi domanda: - Vuoi venire?
Senza pensarci rispondo immediatamente di si.
- Ah dimenticavo. Dice Damiano. Nel fine settimana abbiamo un concerto, se vuoi venire sei la benvenuta.
- Ragazzi sapete che vi amo troppo, ovvio che vengo. Ditemi a che ora e sono lì...
- Ok. Dice Ethan tutto sorridente e alzando i due pollici in su.
- Che ore sono? Domanda Thomas.
-Sono le 14 rispondo.
Allora mangiamo e poi andiamo a suonare che ne dite? Ribatte Thomas.
-Tu resti qui per mangiare? Mi domanda Vic.
- Solo ad una condizione. Rispondo.
Tutti mi guardano strano, ma aspettano la seconda parte della frase come se stessero aspettando non so che cosa. Poi completo la frase dicendo: - A condizione che cucini io però. Tutti si guardarono per una frazione di secondo, ma poi scoppiarono a ridere dicendomi tutti a turno: ok chef, si chef e robbe del genere...
Poi chiedo a tutti cosa volessero da mangiare? Damiano risponde: - Sorprendici come solo tu sai fare!
- Agli ordini signore. Rispondo con una voce poco seria. Mi diriggo in cucina e nel frattempo penso a cosa cucinare. Ci sono!
Mi è venuta un'idea. Posso fare la carbonara! E magari se mi resta tempo qualche biscottino...

Torna a casa || Damiano David Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora