Non sono tanto felice.Credo di non esserlo mai stata da quand'ero piccola.Vivo in Zamagna e la mia vita è sempre stata qui,non mi sono mai spostata,nemmeno per visitare Milano.Casa mia,la stessa da sedici anni,è sempre stata un via via di poliziotti e carabinieri.Mio padre è stato arrestato quando avevo quattro anni per spaccio e prima non lo vedevo mai.Mia mamma,mentirei se dicessi che all'inizio non era una buona mamma,lo è stata ma con il tempo è cambiata.Tornava a casa quando io tornavo da scuola ed era ubriaca fradicia.Pensate a nove anni ho imparato a mantenere la casa e ad andare a fare la spesa.Lei non c'era mai,si deprimeva bevendo e drogandosi.Sì,ho scoperto che si drogava a undici anni quando entrai in camera sua per dirgli di venire a mangiare e la vidi con una siringa nel braccio e tutta la schiuma che usciva dalla bocca.Non riesco a dimenticarmi questa scena.Non posso.
Lo stesso anno ho iniziato le medie e ho conosciuto i ragazzi,che sono stati fondamentali.Ho legato in particolare con Sami,Amine e Aziz.Sono stati dei fratelli per me,le figure paterne che mi mancavano.Le loro mamme,gentilissime,mi ospitavano a casa quando sapevano che non stavo tanto bene nella mia.Hanno provato a farmi stare con loro,ma ero troppo piccola per pensare che mamma sarebbe cambiata.L'avrei voluto,tanto ma non è possibile se non lo voleva lei in prima persona.
Quando le chiedevo una cosa mi si buttava contro e io non capivo cosa le avessi fatto.Mi chiudevo in camera,il mio posto sicuro,e piangevo.Piangevo perchè non sapevo difendermi,perchè vedevo la donna che mi ha messo al mondo uccidersi giorno dopo giorno e io non sapevo che fare.Infondo a dodici anni puoi fare qualcosa?
Assieme ai ragazzi,c'era anche Naha.Ma lui lo vedevo più che un'amico.Con lui piangevo,mi sfogavo e stavo bene.Stavo bene perchè sapeva sempre che parole usare per farmi stare bene,ma anche lui è falso.Lo è sempre stato,sapeva che doveva andarsene e non mi ha detto nulla.Un giorno,dopo che mia madre mi picchiò,andai da lui.Bussavo e non mi rispondeva nessuno.Sono andata da Amine e mi ha detto che era partito,la nonna non stava bene ed era partito.Senza dirmi niente,lasciandomi lì con mille quesiti in testa.Perchè Naha?
Adesso sono sola,nel vero senso della parola.Non voglio portare i miei problemi ai ragazzi che stanno debuttando nel mondo della musica.Non voglio essere un problema per loro ma non lo sarò più.È tutto finito,la mia vita è finita.Mamma sta seguendo un programma,ora è in una casa di aiuto,per disintossicarsi e io sono sola a casa.Non c'è momento migliore per farlo,ora o mai più.Mi metto sul divano,m'imbotto di pillole che prima usava mamma e aspetto la mia morte.L'aspetto perchè non avrebbe senso rimanere in vita con nessuno al tuo fianco.Mi sono fatta forza da sola per tanto tempo ma ora non sono più così tanto forte.Non posso più farcela.
Inizio a sentire tutto ovattato e sento i miei occhi chiudersi.Vedo qualcuno davanti a me,tanti,tanti ragazzi davanti a me.Li riconosco sono loro,Sami,Amine,Aziz,Mattia,Vale e vedo anche lui Naha.Che ci fa qui?È tornato?
<<Cazzo Nicole,stai con noi.Che hai fatto,non puoi morire.Rimani qui con noi>>
Sento Naha parlare dopo tanto tempo.Mi è mancata la sua voce.
<<Chiamate un'ambulanza,chiamatela>>
Urla Amine preoccupato
<<Porca puttana,si è finita tutte le pillole della mamma.Nicole,perchè lo hai fatt->>
Ah Aziz,se sapeste perchè l'ho fatto vi meravigliereste.
Non sento niente,non vedo niente.Credo di essere arrivata in paradiso.Ci vediamo,ragazzi.
Vi ho voluto bene,ma non c'è la facevo più.
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Stai con me
Подростковая литератураNicole,una ragazza che da piccola ha visto il papà entrare e uscire di prigione e la mamma buttarsi nell'alcool e la droga.È sul punto di non farcela più,piange ogni notte.È sola ed è stanca.Ha i suoi amici ma non vuole dare problemi a loro che sono...