The Divergent series: Caleb

CAPITOLO SETTE

Gli Eruditi vivono nel centro della città, in immensi e scuri edifici che si affacciano sulla palude. Fra tutti, se ne distingue uno in particolare: la sede centrale. È l'edificio più importante, ed è quello verso il quale ci stiamo dirigendo. Forse l'iniziazione si terrà lì.
Le strade brulicano di gente vestita di azzurro, colore tipico degli Eruditi, i quali credono che questo colore stimoli il cervello a produrre cellule calmanti, le quali a loro volta permettono un funzionamento più corretto della mente.
Quando varchiamo la soglia Greg ed io rimaniamo allibiti: la sala è immersa nel silenzio e subito si avverte il profumo che i libri emanano. È immensa, oltre che del tutto silenziosa. Le mura, sia a destra che a sinistra, sono interamente ricoperte da libri, e dei pannelli di legno rivestono il pavimento. Tutti gli Eruditi, sono posizionati davanti a dei computer. Ho letto molto riguardo l'uso di questi congegni, e non vedo l'ora di potermi mettere al lavoro e, magari provarli. Gli altri iniziati, cominciano a raggrupparsi intorno ad un bancone situato sotto un ritratto di dimensioni stratosferiche. È alto almeno quattro metri e largo due e, raffigura la mia nuova capo fazione: Jeanine Matthews. Fino ad adesso sono riuscito a vederla soltanto alle riunioni del governo, in cui tutti i capi fazione si confrontano e, devo dire, che mi è sembrata una donna intraprendente e sicura di sé...Erudita fino al midollo! Sono molto ansioso di conoscerla. E non devo nemmeno aspettare molto, perché quando mi avvicino al bancone, la vedo chiaramente. È una donna alta, con uno sguardo severo e capelli biondi. «Iniziati prego, avvicinatevi» dice con un tono deciso ma suadente, che mi mette a mio agio. Cerco lo sguardo di Greg, il quale sembra stupito quasi quanto me, dato che non ci aspettavamo affatto che la capo fazione in persona venisse ad accoglierci. «Prego, seguitemi» continua lei, guidandoci all'interno della sede, fino ad arrivare in una stanza uguale a quella d'ingresso, nella quale però non si trova nessuno. Le pareti sono scure e ricoperte da librerie immense, in contrasto alla luce bianca ed abbagliante. «Prendete posto» dice Jeanine, facendomi abbandonare l'analisi della stanza, e concentrandola invece tutta su di lei. Mi siedo in prima fila con Greg e, solo quando abbasso lo sguardo, mi accorgo del pavimento trasparente, rimanendo a bocca aperta. Jeanine, notando il mio stupore, si avvicina dicendo «La trasparenza ci ricorda che qui la conoscenza appartiene a tutti, e va quindi condivisa ed ampliata con i compagni.» l'ascolto rapito. Sono avido di conoscenza. «Quindi la trasparenza simboleggia la collaborazione?» chiedo allora. Lei mi sorride rispondendo «Essattamente... Sei il figlio di Andrew Prior, giusto?» mi avrà sicuramente visto durante le riunioni del governo. «Si. Mi chiamo Caleb» dico allora io. Lei, poi, fa un cenno del capo ed osserva la sala. «Iniziati, silenzio» dice per avere l'attenzione concentrata su di sè. «Benissimo. Innanzitutto voglio darvi il benvenuto e ringraziarvi per aver scelto gli Eruditi. In particolare, desidero elogiare i trasfazione, coloro che hanno abbandonato la propria fazione nativa, per perseguire la nostra ideologia. Ammiriamo il vostro coraggio e la vostra determinazione e speriamo che, d'ora in poi ci sarete fedeli, perseguitando l'ideale delle fazioni "La fazione prima del sangue", oltre al nostro personale motto "La conoscenza favorisce la prosperità". Infatti, solo grazie allo studio, si può arrivare a delle soluzioni che portano alla ricchezza.» Tutti gli iniziati pendono dalle sue labbra, riesce ad adoperare un linguaggio coinvolgente, così che, anche i meno attenti si interessino. «Questa» dice allargando leggermente le braccia «sarà la vostra personale sala di studio, finché presterete servizio per gli Eruditi e, quella in cui vi trovate in questo momento sarà la vostra postazione. Adesso avrete a disposizione un computer personale sul quale potrete lavorare, oltre ad un'immensa biblioteca da consultare. L'iniziazione comprende la formazione generale degli strumenti elettronici con le loro caratteristiche, le quale vi saranno utili per scegliere poi, secondo le vostre capacità la specializzazione che più vi aggrada. Quindi per le prossime due settimane, approfondirete tutte le discipline per poter poi, grazie all'aiuto del test finale, scegliere l'impiego che più si addice alle vostre capacità. Qui in sede, studierete e poi lavorerete soltanto, dato che è un centro di studio. I dormitori, si trovano quindi in un edificio distaccato a pochi chilometri da qui. È stato allestito apposta per voi iniziati, ed è fornito esclusivamente di stanze doppie con bagno in camera. Potete scegliere voi il compagno, e dopo il periodo d'iniziazione dovrete poi, con quello stesso, affittare un appartamento. Questo sistema ha sempre funzionato, perché con la persona scelta si ha fin da subito una certa affinità che permette il confronto razionale di idee e certe volte la scoperta» so già chi sceglierò, ed anche lui lo sa. Infatti, Greg mi fissa con un sorrisetto. Sono certo che sarà il compagno ideale. Nella stanza ricomincia a crearsi un brusio che Jeanine interrompe dicendo «Vorrei soltanto dire, in conclusione, che quest'anno l'intera fazione sarà addestrata al fine di un incarico che permetterà il mantenimento della pace. Essa infatti, se non interveniamo, verrà meno a causa degli Abneganti. Quindi addestreremo, almeno per un'ora al giorno, anche voi iniziati, che avrete un ruolo fondamentale. Adesso potete andare in dormitorio, dove vi verranno consegnati nuovi abiti, mi riferisco ai trasfazione, e dove troverete un pasto caldo ad attendervi nell'unica sala comune dell'edificio, ovvero la mensa. Per oggi è tutto, noi ci rivedremo domani, dato che la lezione di addestramento verrà tenuta da me personalmente. Vi auguro una buona permanenza fra gli Eruditi». Con questo veniamo congedati e guidati da due uomini in direzione dei dormitori. Greg mi si avvicina dicendomi «Non vedo l'ora di iniziare Cal. Posso chiamarti Cal, vero?» il suo tono euforico riesce a farmi scoppiare in una fragorosa risata, comportata anche dallo stress e dalla felicità. «Anche io Greg. Anche io» rispondo poi. Adesso questa è la mia casa, e non ho intenzione di abbandonarla per nulla al mondo.