Capitolo 4

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Camminavo lentamente verso il "ripostiglio", avevo dormito poco e male, la testa mi girava ancora a causa della sera precedente, avrei voluto restare a casa ma alla fine ero andata lo stesso, in cuor mio sapevo che stavo andando lì solo per vedere Niall, perché la sua reazione della sera precedente mi era sembrata strana, prima era stato quasi tenero, con quella carezza data come se fosse una sorta di segreto, e poi era stato il solito sgarbato di sempre. Non so cosa mi portasse a capire di più di lui, ad interessarmi ai suoi immotivati comportanti, ma sapevo che lo stavo facendo, mi stavo interessando, anche se non avrei dovuto e anche se non l'avrei mai ammesso. Niall era una sorta di strano mistero e io mi sentivo fin troppo curiosa.
Quando arrivai davanti la porta non sentii nessun rumore, mi parve strano perché i ragazzi erano sempre rumorosi.
Bussai ma nessuno venne ad aprirmi, così presi le chiavi ed aprii la porta.
Era tutto al buio, non c'era ancora nessuno. Aprii le finestre lasciando che la luce del sole illuminasse il salotto e mi buttai sul divano, osservavo il soffitto, come se fosse qualcosa di interessante, la mia mente era estraniata, era a tutti i miei problemi, a quei problemi che volevo nascondere sempre.
D'un tratto sentii la porta aprirsi, alzai la testa, era Niall.
"Ehi" disse con il suo solito tono sgarbato e indifferente, mi dispiacque capire che anche quel giorno sarebbe stato maleducato e supponente.
"Ciao" dissi tornado a fissare il soffitto
"Gli altri?"
"Vedi nessuno oltre me?" Dissi anch'io sgarbatamente, odiavo il fatto che lui potesse esserlo mentre da me si aspettava che fossi sempre gentile.
"Oggi siamo nervose?" Disse buttandosi sul divano accanto a me
"Da che pulpito" dissi alzandomi e indirizzandomi in cucina a prendere una birra, la aprii e mi misi davanti al computer.
"Dove sono?" Chiese
"Non lo so"
Dopo quella piccola conversazione restammo in silenzio per un po', nessuno parlava, e io pensai al perché lui si comportasse così solo con me, con gli altri non era mai così odioso.
"Posso chiederti una cosa?" Dissi
"Dipende" disse avvicinandosi al tavolo dove mi trovavo
"Perché sei sempre così sgarbato con me? Che ho fatto?"
Lui sbuffò in una sonora risata, si avvicinò a me e venne dietro la mia sedia, tenni il mio sguardo davanti al computer, non avevo il coraggio di muovermi.
"Piccola" disse in tono malizioso spostandomi tutti i capelli sulla spalla sinistra, le sue mani erano fredde ed ebbi un brivido.
"Se vuoi posso essere gentile con te" disse abbassandosi sul mio collo, sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle e deglutii.
"Niall" ebbi la forza di dire, era come una supplica.
"Si?" Disse sorridendo e poggiando le sue labbra sul mio collo, il contatto fu estremamente piacevole e portai la testa un po' all'indietro. Lui prese il mio viso e lo spostò a destra, lasciando che i nostri occhi si incrociassero.
I suoi occhi visti da vicino erano il paradiso, un luogo in cui sarei potuta vivere per sempre.
Vedevo le sue labbra farsi sempre più vicine alle mie, le sfiorò leggermente e poi sorrise
"Voi donne siete così prevedibili" disse staccandosi e ridendo, arrossii di vergogna, non perché non mi avesse baciata ma perché con quella frase mi aveva come umiliata e presa in giro. Non risposi alla sua stupida provocazione e mi alzai dal tavolo.
"Torno a casa" dissi prendendo la borsa
"Perché?" Lo osservai bene e sembrava quasi dispiaciuto, ma che aveva nella mente quel ragazzo?
"Sto ancora male per ieri, non sarei dovuta venire. Poi stasera ho un'altra festa, meglio se riposo ancora" dissi
"Quindi ci vai davvero alla festa?"
"Niall, perché mai non dovrei?" Dissi incrociando le braccia e osservandolo, dai suoi occhi capii che non aveva una risposta a quella domanda o che almeno non era intenzionato a darmela.
"Non mi importa nulla, chiedevo e basta" disse con il suo solito tono da stronzo
"Bene, allora non chiedere più perché la mia vita privata non sono cazzi tuoi" dissi uscendo e sbattendo la porta.
Mi aveva fatta sentire una stupida, e io non volevo essere così debole, non volevo che lui mi rendesse così vulnerabile.

"Poi sono venuti i carabinieri e l'hanno arrestato" disse Luke ridendo, mi stava raccontando di come i carabinieri avessero arrestato un ladro che aveva tentato di rubare dei Cd. Risi a quella battuta ma internamente il mio senso di colpa triplicava, odiavo il fatto di non potergli dire davvero quello che facevo, anch'io ero una ladra, con che sguardo mi avrebbe guardata se avesse saputo la verità sul mio conto?
Eravamo alla festa e la maggior parte delle persone erano già terribilmente ubriache, ci trovavamo in cucina e bevevamo della birra.
"Alla fine hai chiesto al tuo proprietario di aggiustare quel rubinetto che perdeva?" Chiese
"Si, certo. É tutto ok" dissi sorridendo
D'un tratto notai una testa bionda fare capolinea in cucina, abbassai il viso e pregai con tutta me stessa che non fosse Niall, ma le mie preghiere non furono realizzate.
"Ciao" disse il biondo sorridente, accanto a lui c'era una mora dai grandi occhi, la osservai attentamente, portava un vestitino così corto che al minimo movimento le avrei potuto vedere le mutande, se le portava.
"Ciao" finsi un sorriso che Niall dovette capire, ormai sapeva quando fingevo falsamente e quando invece il mio sorriso era sincero.
"Che strane coincidenze" disse
"Già, davvero strane" dalla sua frase intuii che non era per niente una coincidenza.
"Comunque, lei è Kate" disse presentando la ragazza che ci sorrise, dovetti ammettere che aveva davvero un bel sorriso.
"Io sono Luke" disse il castano presentandosi, gli porse la mano e Niall la strinse con un'indifferenza e una superficialità che mi fecero innervosire.
"Niall"
"Bene, noi andiamo a ballare" dissi prendendo Luke e allontanandolo, doveva stare il meno possibile accanto al biondo.
"Quel tuo amico è inquietante" disse ridendo e prendendomi dai fianchi per ballare
"Non è mio amico, è solo uno che conosco"
"Come lo conosci?"
"È amico di Em" dissi inventandomi la prima cosa che mi era passata per la testa.
Ballammo e io mi scatenai, l'alcool aveva iniziato a fare effetto ed io mi sentivo leggera.
Mentre mi divertivo tranquilla mi si ripropose davanti una scena che mi fece stringere i denti, Niall e Kate si baciavano appassionatamente, lui la teneva appiccicata al muro e le mani di lei erano fra i biondi capelli di Horan.
Non so perché ma quella scena mi rese arrabbiata, sentivo un nervosismo irradiarmi tutta e cercai di capirne il perché, perché mi importava? Io lo odiavo!
"Vado un secondo al bagno" dissi a Luke allontanandomi
Mi chiusi in bagno e mi osservai allo specchio, feci un lungo sospiro e tentai di calmarmi, appena capii di aver raggiunto il mio obbiettivo uscii fuori. Scesi le scale lentamente cercando tra la folla Niall e Kate, d'un tratto venni tirata da un braccio, era Niall che mi portò sul sotto scala, appiccicandomi al muro.
"Che cazzo fai?" Dissi
Sorrideva, probabilmente aveva bevuto abbastanza.
"Non ti annoi con il santarellino?" Disse
"Non chiamarlo così!"
"Bene" disse prendendo i miei polsi e portandoli al muro
"Niall, lasciami" dissi
In realtà la sua vicinanza mi piaceva, le sue labbra erano vicinissime alle mie e il suo respiro caldo mi infondeva dei brividi di piacere su tutto il corpo.
"Come mai una come te esce con un tipo come lui?"
"Non so che intendi"
"Ma dai, si vede che è un ragazzo per bene, lui non è come me e te" disse avvicinandosi ancora di più, non risposi e osservai le sue pozze azzurre
"E lui non dice nulla del tuo bel lavoro, piccola?" Disse abbassando la testa verso il mio collo e baciandolo, poi tornò sul mio viso
"Aspetta" disse sorridendo "lui non sa"
Vidi che i suoi occhi brillarono e non so cosa gli passò per la mente
"Lui non c'entra Niall! Lascialo in pace"
"Dimmi, lo sa o non lo sa?"
"Non lo sa" dissi abbassando lo sguardo
"Come sarebbe terribile se qualcuno glielo dicesse" disse sorridendo
Lo guardai bene e sentii i miei occhi diventare lucidi, non poteva dirglielo, lui era l'unico che mi aveva sempre aiutata, che era sempre stato presente, gli volevo bene e non potevo perderlo.
"Che c'è?" Disse vedendo i miei occhi, il suo sguardo era fra il serio e il preoccupato
"Niall, non dirglielo"
Non mi rispose e poggiò le sue labbra sulle mie, il contatto fu delicato e io mi beai delle sue bellissime labbra, diedi libero accesso alla sua lingua che si muoveva esperta insieme alla mia. Poi tornai lucida e ripensai a come mi aveva sempre trattata, ripensai al fatto che fino a un secondo prima baciava una troia, e ripensai al fatto che io odiavo Niall Horan.
Lo staccai e lui mi osservò non capendo il perché del mio gesto, sul suo viso potei notare della delusione
"Lasciami i polsi" dissi seria
Lui non se lo fece ripetere due volte e me li lasciò, andai per allontanarmi
"Lexi" mi voltai "è stato facile!" Mi sorrise
"Che intendi?"
"Avevo scommesso con dei ragazzi che ti avrei baciata! Grazie mille" disse allontanandosi.
Restai li qualche secondo ancora sconvolta dall'azione che aveva appena fatto, come aveva potuto? Come poteva essere così stronzo? Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi, poi tornai da Luke.
"Pensavo fossi caduta dentro al bagno" disse ridendo
"Ti va se torniamo a casa?" Dissi prendendogli la mano
"Si, certo" disse indirizzandosi verso la porta, mi volta e vidi Niall fissarmi, la sua mascella era serrata e i suoi occhi erano vuoti, mi voltai verso Luke e tornammo a casa. Non avrei mai più rivolto la parola a Niall Horan.

Scammers (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora