Era tutto buio,tutto silenzioso.Riuscivo solo a sentire il mio respiro diventare sempre più veloce insieme ai battiti del mio cuore.
Ero storditx,avevo mal di testa ed ero piegatx sulle mie ginocchia circondatx da quello scuro.
Avevo freddo, tremavo ,ma non per quello.
Portai istintivamente la mia mano destra sul viso facendo scorrere le mie dita sotto l'occhio della stessa parte.
Toccai del freddo, era bagnato.Stavo piangendo.
Non capivo cosa stesse accadendo,cercai di calmarmi e ci riuscì,restando ancora a terra.
Dopo svariati secondi iniziai a preoccuparmi, dove mi trovavo? cosa stava accadendo?
Cercai con calma di alzarmi, avevo un forte dolore allo stomaco, come se quel vuoto che mi aveva accompagnatx per anni si stesse cicatrizzando procurandomi dolore, ancora più dolore.
Riuscì ad alzarmi e quell'oscurità che mi faceva compagnia iniziò a ritirarsi mostrandomi finalmente dove mi trovassi.
Sembrava una foresta, enorme, ricoperta dal blu della notte.
Com'ero finitx in quel posto? mi domandai.
Mi guardavo intorno spaventatx e disorientatx fino a quando il mio sguardo non finì sui miei vestiti sporchi di rosso.
A quella visione il mio cuore cominciò a battere come prima, velocemente, quasi a volermi uscire dal petto, ed io sentivo solo un assordante rumore nelle mie orecchie.
Smisi di guardare, quel rumore si fermò e così anche il mio cuore si calmò.
Pensai alla mia famiglia,di quanto fossero sicuramente preoccupati della mia mancanza, così come i miei pochi amici.
Mi misi a camminare, avevo molto freddo, si congelava.Tremando mi portai avanti fino ad incontrare una signora anziana seduta su un mezzo tronco che guardava il terreno umido.
Mi fermai e le chiesi gentilmente preoccupata dove mi trovassi.
La signora mi guardò e dopo una risata isterica parlò tagliente:
<<Voi giovani siete tutti uguali, non vi accontentate mai di niente, finite qui per cercare pace ma cosa ne sapete voi di questa!>>Sentì una fitta allo stomaco quando l'anziana chiuse bocca.
Scomparve nell'oscurità mentre neanche volendo mi accorsi di star piangendo.
Io non capivo, in questo momento volevo soltanto tornare a casa dal mio cane e dalla mia famiglia,anche se ci avevo litigato.
Ero spaventatx,disorientatx ed il dolore allo stomaco continuava ad aumentare creandomi ancora più male.
Volevo urlare, non so perchè ma ne avevo bisogno. Ci provai,ma dalla mia bocca non uscì altro che il vapore creato dal freddo..caddi a terra sulle mie ginocchia piegandomi con la schiena piangendo con la testa fra le mie braccia.
Cosa stava accadendo..Volevo seriamente tutto ciò?
La giù cominciai a ricordare tutto.
Tutte quelle parole,tutte le battute,tutti gli insulti,tutti i digiuni,le litigate,i pianti nella mia camera,il dolore causato a me stessx e a tutti gli altri,il vuoto che avevo,le giornate in cui non provavo nulla,il dolore,la dipendenza dal dolore.LA DIPENDENZA.
Cominciai a ricordare tutto,o meglio,tutto il male,solo il male.
Ricordavo solo l'essere infelice nella mia vita,nient'altro.
Tremavo dal freddo, provavo ad urlare ma non avevo voce, non avevo più nulla.Mi stringevo la testa fra le braccia ancora accovacciatx lì per terra soffocando nelle mie lacrime,nelle mie paure,nell'odio che provavo per me stessx.
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Ciò che non vuoi
Short StorySiete sicurx di quello che volete in quel momento? Vi prego di riflettere