"Grazie Kuroo"
...
Da quel scambio di frasi e quel abbraccio passò all'incirca due ore. Da allora Kuro mi sta raccontando interrottamente delle cose 'più importanti' successe in questi ultimi mesi. E sinceramente non lo stavo ascoltando, mi sembrava tutto così strano.
Mi sembrava in qualche modo tutto così falso. Si stava comportando come se volesse nascondere qualcosa.
Sentivo che c'era qualcosa che non andava nel suo sorriso. Che non avevo davanti il 'vero Kuro', anche se mi potrei sbagliare, in fondo chi ero io per fare quelle supposizioni? Non so effettivamente il comportamento di Kuro, anzi non me lo ricordo.
"Ah Kenma, hai finito i videogiochi che ti ho comprato?"
Chiese a un punto, ma pochi secondi fa non stava parlando di un suo compagno di classe a me sconosciuto?
"In realtà no, ma li ho quasi completato il 60% dei livelli di entrambi."
Era vero non ero ancora arrivato a completare l'ultimo livello, tra gli orari delle visite quotidiane con il dottore, la fisioterapia e Mary che stava nella mia stanza ogni minuto per non lasciarmi da solo a 'deprimermi', come dice lei, avevo il tempo di giocare solo di notte. Il che era difficile perché la maggior parte delle volte mi obbligavano o ero troppo stanco per dormire.
"Imm...strano."
Disse poco dopo e lo guardai stupito, lui nel mentre chiuse gli occhi come per riflettere su qualcosa d'importante.
In che senso 'strano'? Perché era strano il fatto che non avessi completato i livelli?
Ero sul punto di chiederlo, quando lui si alzò improvvisamente dalla sedia e si avvicinò alla finestra.
"Kenma...che ne dici se usciamo a fare una passeggiata?"
Mi chiese poco dopo, guardandomi.
Ci riflettei un attimo, avrei dovuto avvertire Mary? Sicuramente si preoccuperebbe se entrasse e non mi trovasse qua.
"Imm, va bene, ma prima dovrei avvertire una persona."
"Ok."
Poi calò in silenzio. Mi aiutò a sedermi sulla sedia a rotelle e a mettermi un capotto. Poi prese la busta che era rimasta sul letto, dove prima c'erano le due fette di torta alle mele, e la butto nel piccolo secchio che avevo in quella stanza.
Ora rimane solo avvisare Mary. Per fortuna la trovammo alla segreteria del piano, intenta a chiedere dei documenti. Mi sorprese il fatto che non fece domande su Kuroo, anzi era come se già lo conoscesse.
Per quanto riguarda l'uscire non disse molto, solo di non prendere freddo e di stare attento con la sedia a rotelle. Anche se ci accompagnò fino 'all'entrata' del giardino, camminava affianco alla sedia a rotelle, ma notai che certe volte dava delle occhiate a Kuroo. Lei per tutto il tragitto continuò a parlarmi come faceva di solito, ignorando quasi del tutto la presenza alle mie spalle. Poi una volta arrivati nel retro dell'ospedale, all'inizio di una delle 6 stradine che portavano al centro, ci salutò.
Kuroo per tutto quel percorso con Mary non avevo emesso un suono. E dalla sedia a rotelle non riuscivo neanche a vedere la sua espressione.
Con lui che mentre camminava spingeva da dietro la sedia a rotelle ci avviamo su quella stradina.
Faceva un po' freddo, ma per fortuna avevo il capotto che mi copriva.
I ciottoli di pietra che formavano la stradina, bagnati a causa della pioggia del giorno prima; il leggero venticello che faceva spostare le foglie cadute e gli alberi dalle chiome gialle, rosse e arancioni, facevano apparire tutto quel paesaggio non reale. Come se tutto in questo mondo fosse finto, falso.
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La memoria perduta -KuroKen-
RomanceKenma Kozume un ragazzo di 16 anni, timido, calmo che non fa vedere nulla di ciò che prova. Un ragazzo che molti chiamerebbero asociale, per il fatto che sta sempre in compagnia della sua console, ma che in realtà non esprime mai una sua opinione pe...