Quando Alex aprì gli occhi si ritrovò sdraiato su un mucchio di foglie gialle e rosse.
Si alzò e notò che anche Matilde e Roberta si erano appena alzate.
- Ma dove siamo?- chiese Roberta.
- Sembra una foresta- rispose Matilde guardandosi intorno.
Ed era effettivamente così, il nostro trio era sdraiato nel mezzo di una foresta nel mese d'autunno. Le piante, ricoperte da un manto giallo e rosso, si alzavano verso il cielo fino a coprire il sole, i cui raggi trapassavano debolmente le fronde.
- Cosa dovremmo fare?- chiese Alex alzandosi dal mucchio di foglie colorate - Matilde, come funziona questo esame?
- Dobbiamo- rispose lei - Non so cosa dobbiamo fare, ma prima o poi dovremmo usare per forza i nostri poteri per terminare la storia che la simulazione ha creato. Dovrebbe essere così anche quest'anno.
- Quindi,- aggiunse Roberta - Che si fa?
Alex si guardò intorno e tra due cipressi scorse un sentiero. - Possiamo prendere quel sentiero.
Lo indicò e le ragazze annuirono.
Era abbastanza largo e sembrava continuare all'infinito all'interno nel bosco.Durante la camminata nessuno parlò. Alex ebbe del tempo per riflettere.
Sebbene conoscesse Grey da poco la sua morte lo aveva distrutto. Come poteva fare senza di lui? Come poteva fidarsi dei suoi amici e di tutti quanti quando era probabile che uno tra di loro li aveva traditi e che la Mirror sapeva tutto? Sarebbe stato difficile, ma Alex si promise che doveva riuscire a fuggire e che sarebbe stato forte come diceva Anthony, perché solo così sarebbe potuto scappare. Oh Anthony, pure questa storia si era aggiunta all'equazione. Era già confuso di suo, non aveva bisogno di porsi anche dei dubbi su chi gli piacesse davvero. Ma oramai era costretto a farlo. E Roberta? Se fosse stata lei il direttore? D'altronde era spuntata fuori solo dopo la morte di Grey avvicinandosi a loro, forse per cercare di conquistare la fiducia durante la prova? Non era una grande idea parlare con lei quella sera. In ogni caso quando loro avrebbero scoperto chi era il traditore lo avrebbero eliminato. In qualche modo avrebbero dovuto farcela. Grey era morto per la loro libertà.
Alex avrebbe fatto di tutto per onorare la sua morte. Avrebbe permesso ad Hannah di raggiungere la libertà che voleva.
Sarebbe stato coraggioso, e pronto a morire se necessario.
Non avrebbe reso vano il sacrificio di Matthew Grey.Improvvisamente un rumore proveniente dalla foresta ruppe la quiete e i pensieri del protagonista. Sembrava il suono di qualcosa che veniva abbattuto.
- Cos... cos è stato?- chiese Alex impaurito.
- Non lo so, camminiamo più velocemente.- propose Matilde.
I tre aumentarono il passo e raggiunsero un lago.
Gli occhi dei tre si illuminarono di fronte ad uno spettacolo meraviglioso. L'acqua era così tanto trasparente che se ci fosse stata una barca sarebbe come fluttuata nel nulla.
Una grande quantità di pesci colorati, anguille e altri animali nuotavano mentre le libellule si libravano sull'acqua appoggiandosi su delle straordinarie ninfee.
- Wow- esclamò Roberta. - E' bellissimo...
La ragazza prese una foglia gialla e la osservò stupefatta. La fece cadere nel lago.
- Spero- disse Alex - Che il mondo sia ancora così, che non sia stato distrutto. Non voglio dover salvare questo dalla distruzione.
- Cosa intendi dire?- chiese Roberta confusa.
Alex si immobilizzò, rendendosi conto del suo sbaglio. - Niente, lascia stare.
Roberta era delusa. - è già la seconda volta che fingete
di non aver detto qualcosa di strano- la voce le si incrinò - Se davvero dici di essere mio amico... dimmi la verità.
Lui guardò l'amica, l'aveva già delusa... Ma perché era così tanto invadente? Questo era un atteggiamentosospetto. Alex era addolorato dei dubbi che provava verso gli altri, ma la situazione era quella che era.
- Roberta, ti prometto che dopo tutto questo ti spiegherò la verità. Puoi aspettare e fidarti di me?- liquidò la questione lui.
- Va bene- rispose lei, con un debole sorriso, poco convinta.
- Dobbiamo proseguire il sentiero.- disse Matilde, cercando di cambiare discorso per evitare di parlarne in quel momento.
- Purtroppo hai ragione- annuì Roberta.
Alex, prima di ripartire, raccolse un sasso e lo lanciò nell'acqua trasparente. I pesci scapparono veloci.
Non avesse mai lanciato quel sasso...
La terra tremò, gli alberi persero tutte le foglie e nell'acqua si formò un gigantesco bozzolo celeste da quale fuoriuscì un mostro marino.
Esso aveva un corpo giallo simile a quello delle lucertole, viscido e squamoso. Sul suo dorso spuntavano delle ali simili a quelle delle mosche.
-Forse non dovevo lanciare quel sasso...- Sussurrò Alex, colpevole.
Il mostro si avventò velocemente verso la riva e, se non si fosse spostata, Roberta sarebbe stata colpita.
Notò che il sentiero continuava oltre il lago. Avrebbero dovuto passare di fianco al mostro per raggiungerlo. Non potevano.
- Torniamo indietro- urlò spaventata.I ragazzi sfrecciarono nella foresta inseguiti dal mostro che, ogni passo, abbatteva decine e decine di alberi.
Alex schivò una delle zampe e urlò alle compagne. - Come possiamo fare?
Matilde, che correva davanti a tutti, rispose. - Non so Alex, io non ho poteri, e il tuo in questo caso è inutile!
Roberta correva in silenzio. Schivò la coda del rettile.
- Ci provo io!- disse con fermezza. -Spero che funzioni, non come prima.
Si girò verso la verso la bestia e si fermò, tese le mani avanti e urlò con potenza.
Il rettile sembrò bloccarsi e, piano piano, si tramutò in pietra. Si bloccò.
I ragazzi caddero a terra.
- Che spavento- esclamò Matilde.
- Grazie Roberta, ci hai salvato- le disse Alex
sorridente.
Roberta, per la prima volta dopo tanto tempo, aveva
superato la sua timidezza, e si sentì apprezzata.
-Ha funzionato!- urlò felicissima.
Ma quel momento di gioia durò poco.
I ragazzi sentirono un rumore e si girarono subito
verso l'animale che, nonostante fosse pietrificato, ricominciò a muoversi.
Mosse una zampa, piano, e poi si sbloccò. Ruggì.
Alex e le ragazze, si misero nuovamente a correre, inseguiti dalla bestia che non era stata uccisa.- COSA DOBBIAMO FARE- urlò il ragazzo in preda al panico.
- Ci posso riprovare!
Roberta urlò nuovamente e tentò di trasformare l'animale in aria, che non avrebbe dovuto far male a nessuno, ma ciò che ottenne fu solamente un ciclone, contenente la sagoma della bestia, arrabbiata più che mai.
I ragazzi si guardarono e, molto semplicemente fecero ciò che era più giusto e naturale. Urlarono.
- Moriremo senza finire l'esame e dovremo aspettare un'altro anno- si disperò Alex.
- Stai calmo, troveremo un modo!- disse Matilde positiva.
Dopo un'altro minuto di corsa Roberta urlò:- AIUTO! E per miracolo, un aiuto arrivò.
Dal bosco emerse, correndo sul sentiero, una donna
con dei capelli neri, lunghi fino alle spalle, vestita come una boscaiola.
- Non preoccupatevi ragazzi!- disse correndo insieme a loro.
Nessuno si chiese chi fosse la donna, l'importante era che fosse lì per aiutare. Nonostante era restio a fidarsi senza conoscere, Alex anche questa volta non aveva altra scelta.
La donna si girò verso la bestia e sollevò il pugno. Dalla sua mano scaturirono un'onda d'urto e un suono, quello sentito in precedenza dai ragazzi nella foresta. Era sempre stata lei.Molti alberi caddero e rallentarono, anche se si poco, la bestia.
- MA COME HAI FATTO- chiese Alex sorpreso.
- È il tuo potere?- domando Matilde ammirata.
- Ragazzi miei,- disse lei - Sono una taglialegna. E' il
mio lavoro.
Roberta, dopo aver sentito quelle parole, rifletté e
dopo qualche secondo esclamò:- Ho un'idea!
- Quale idea ragazza?- chiese la donna.
- Al segnale usi il suo potere contro la creatura. Roberta si girò verso il mostro e tese la mano. La
bestia continuò a vivere ma si trasformò in legno.
- ORA- urlò roberta.
La donna tese il pugno verso la bestia, e fece esplodere
il legno che la componeva. Era finalmente morta.
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Il Pianeta Perduto: l'ombra del direttore
FantasyChe cosa succede realmente all'interno dell'albergo Alex non lo sa. L'unica cosa che conosce è di essere stato trasportato lì senza ricordi, con la sola consapevolezza di avere dei poteri speciali che gli serviranno una volta liberato, dopo cinque a...