Quando anche l'ossigeno sa essere malefico

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Non so voi, ma io non entrerei mai in una vecchia magione sulla spiaggia dopo aver incontrato una donna vestita con un abito da sposa nero. Neppure nei miei incubi peggiori farei una cosa del genere. Eppure Anthony e Luke non la pensarono come me, ma anzi erano contenti di poter dire "CHE BELLO ANDIAMO A FARCI BRUTALMENTE AMMAZZARE".
Dopo aver attraversato il portone si trovarono in un grande salone arredato con dei meravigliosi mobili di legno intagliato e decorato con motivi floreali, come l'esterno della villa. Il parquet era splendido, e il legno di betulla di cui era composto luccicava alla luce di un meraviglioso lampadario di cristallo. C'era però un particolare molto inquietante nella sala, e in tutta la casa. Sulle pareti, sui pavimenti e sui soffitti delle radici possenti distruggevano ogni cosa. Degli alberi stavano invadendo la casa.
-Meno male che siete arrivati con così poco preavviso- disse la donna visivamente preoccupata -Mi chiamo Sonia, e scusate la scortesia ma i vostri nomi non mi interessano in questo momento. Ho questo grande problema che va risolto al più presto. Queste radici e questi alberi stanno spuntando in ogni angolo della casa. Tutte le mie servitrici inoltre sono state inglobate dalle

radici, trasformandosi anche loro in piante. Dovete fare qualcosa mentre io mi riposo, ho avuto giorni di inferno.
I due rimasero impietriti mentre la donna fece questo discorso a velocità supersonica per poi rifugiarsi a dormire nella sua stanza.
I ragazzi rimasero imbambolati qualche minuto a guardare le radici.
-Cosa dovremmo fare ora noi esattamente?- chiese Anthony.
-Non ne ho la più pallida idea- ammise Luke -Ma la casa era così piena di radici anche fuori? Non mi era sembrato.
-Non so, vado a controllare.
Anthony si precipitò sulla spiaggia e si voltò verso la casa e solo allora notò tutte le radici che si innestavano alla base delle pareti e che sembravano provenire da qualche luogo situato dietro l'edificio, così rientrò all'interno per dire tutto a Luke, che però non c'era più. Sentì delle urla provenire dal corridoio dove si era recata Sonia per dormire. Corse verso la porta di mogano situata in fondo e ruotò la maniglia.
Si trovò di fronte ad una scena raccapricciante.
-ESCI DA QUESTA STANZA- stava urlando Luke a Sonia mentre schivava delle radici che dai muri cercavano di colpire lui e la donna.
-VIENI A SOCCORRERMI. CHE RAZZA DI IMPIEGATO COMUNALE SEI SE NON VIENI AD AIUTARMI- urlò lei, che pretendeva di essere presa in

braccio dal letto. Io pensavo che fosse normale alzarsi dal letto e scappare quando stai per essere trafitto da una radice, ma a quanto pare mi sbagliavo.
La donna non lo fece e la radice le trapassò il petto. Mentre lei moriva il suo sangue fu assorbito dalla pianta. Lei si trasformò in legno.
Luke si voltò per correre fuori dalla stanza, ma rimase immobile. Anthony osservò pietrificato l'amico, che era appena stato trapassato da una radice. Si trasformò in legno.
Era contento comunque che la morte dell'amico appena incontrato non fosse effettivamente reale, dato che non esisteva davvero, ma rimase comunque sconvolto e si mise a correre.
Una volta uscito dalla casa Anthony seguì le radici sul retro dell'edificio, dove formavano una sorta di strada da percorrere. Lui si incamminò, pregando di non essere trasformato in legna da ardere, e dopo una ventina di minuti si trovò di fronte ad una meravigliosa e secolare sequoia, da cui si estendevano le radici assassine.
Anthony notò un uomo seduto su una delle radici.
Era unito all'albero da una scia luminosa. Era il suo Ariai.
Lui lo notò e, dopo essersi alzato, gli fece cenno di avvicinarsi.
-Vieni caro.
Anthony si avvicinò con cautela. -Salve, è lei che sta infestando quella casa?- chiese, andando subito al punto.

-Certo, non hai idea di che soddisfazione mi ha dato uccidere tutti gli abitanti di quella stalla. Me ne manca solo uno.
-Chi?- chiese Anthony speranzoso nonostante sapesse già la probabile risposta.
-Tu. Tu e il tuo amico avreste potuto lasciarmi concludere il mio lavoro senza mettervi in mezzo. E ora, dopo essere stato costretto ad ammazzare lui, ucciderò anche te. Sto già pregustando il tuo sangue.
Ai lati dell'uomo si alzarono delle radici, pronte ad infilzare Anthony con forza.
-Perché fai questo?
-Hanno tagliato l'albero che era la mia compagna per costruire una stupida casa. C'erano mille luoghi che non necessitavano questo abbattimento. Ora mi vendicherò.
Le radici si mossero velocissime contro Anthony, che un secondo prima di essere infilzato da diverse direzioni si concentrò e pensò ad Alex. Non era sicuro di piacergli per davvero. Certo, il bacio gli era evidentemente piaciuto, ma era chiaro che a lui piacesse Hannah. Eppure il suo pensiero gli dava forza. Era così bello. Era già morto Grey, e non avrebbe permesso nessuna altra morte reale che avrebbe potuto far star male Alex. Gli piaceva troppo per non cercare di evitare in tutti i modi che soffrisse. Voleva proteggerlo. Prese possesso dell'albero.
L'ariai strabuzzò gli occhi e cercò in tutti i modi di controllarsi e di deviare le radici un attimo prima che lo infilzassero, ma Anthony era molto potente. L'albero

continuò a cercare di controllare il proprio corpo, ma era impossibile.
Con una delle radici si diresse fino all'ariai, che riuscì a deviarla.
-ESCI- urlò l'albero -NON VINCERAI TU!
Anthony continuò imperterrito a lanciargli le radici addosso e poi notò che l'Ariai non era in grado di schivarle tutte insieme. Prese la carica e lo infilzò da diverse direzioni.
Una volta uscito dall'albero si diresse verso l'Ariai morente.
- Nessuno- disse il ragazzo- può uccidere qualcuno davanti a me e passarla liscia.
La luce emessa dall'Ariai si fece più abbagliante e si polverizzò. La sequoia si sgretolò.
Era morto.
Anthony si sedette sorridendo e tutto intorno a lui cominciò a dissolversi, poi rimase imprigionato nel nulla più totale.
Svenne.
L'esame era terminato.

Il Pianeta Perduto: l'ombra del direttoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora