Una notizia migliore dell'altra

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-Via libera- sussurrò Alex nei pressi dell'aula di scoperta e utilizzo dei poteri.
I ragazzi si diressero in punta di piedi verso la fine del corridoio.
-Non vi sembra strano che non ci sia nessuna guardia nei paraggi? Per impedirci di scappare...- fece notare Hannah, ma nessuno trovò una spiegazione a questa stranezza.
-In effetti si, è strano- notò Noemi -Di sicuro Anthony starà architettando qualcosa. Sembra tutto troppo semplice.
-Beh è troppo tardi per tornare indietro- disse Matilde, che si affacciò nella sala dell'arrivo-andare per controllare che non ci fosse nessuno.
-Possiamo andare.
I ragazzi si mossero nel buio e si recarono vicino alla colonna, illuminata dalle pietre.
-Non ci credo- esclamò Alex- Stiamo per evadere e non abbiamo avuto alcun intoppo.
-Infatti, mi sembra davvero troppo strano che Anthony non stia facendo nulla per fermarci- fece notare nuovamente Noemi.
-Proprio per questo forse è meglio sbrigarsi- aggiunse Hannah, che poi continuò. -Alex devi leggere qualcosa nella colonna, giusto?

Lui annuì e cominciò a fissare il pilastro. Il legno si fece molle e le pietre si misero in sequenza per formare una frase. Alex finalmente riusciva a capire cosa significavano le scritte che aveva visto qui il primo giorno. Lesse la frase che era apparsa e si sentì cedere. Non poteva essere. Cadde a terra.
Matilde e Noemi lo soccorsero.
-Cosa c'è Alex?- disse Hannah.
-Cosa c'è scritto?- chiese Matilde.
-No...no- continuò Alex, guardandosi attorno confuso-
Non possiamo scappare. Torniamo in camera.
-Perché?- chiese Noemi preoccupata.
-perché no... NON INSISTETE- urlò Alex, che diede
un calcio alla colonna.
Hannah gli si avvicinò. -Ti ricordi che cosa ci siamo
detti questo pomeriggio? Alex annuì.
-Cosa c'è scritto, dimmelo.- chiese la ragazza.
Alex lesse ad alta voce, con la voce incrinata. -"Quando il sangue della defunta ragazza dai capelli rossi, uccisa da mani altrui, toccherà la terra e la parete si aprirà il cammino che conduce al passato."
Quelle parole risuonarono nel silenzio della sala. Tutti avevano capito, ma nessuno osava parlare.
Hannah emesse un respiro tremante, e cercando di soffocare il groppo in gola parlò. -Non c'è problema.
Si alzò, e Alex fece lo stesso.

Gli occhi le si riempirono di lacrime. -Non importa. Fallo Alex.
-Cosa?- chiese lui, cercando di guadagnare tempo per trovare una soluzione.
-Uccidimi- continuò lei.
Anche Alex cominciò a cercare di trattenere le lacrime, mentre tutti guardavano la scena impietriti.
-Non lo farò.
-Fallo!- urlò lei-Non c'è altro modo! Non siamo arrivati fin qui per nulla!
Con il suo potere materializzò un coltello e lo porse ad Alex con foga. -Tagliami la gola!- disse continuando a piangere- Pugnalami, fai quello che vuoi. Ma fallo, non renderlo così difficile!
-Ho detto che non lo farò!
Hannah si accasciò a terra piangendo. -Perché, perché non vuoi...
Alex stette zitto, mentre piangeva.
Lei, trovato coraggio, si alzò, gli prese il coltello dalle mani e si recò da Matilde. Glielo porse. -Fallo tu.
Lei non lo prese, così andò da Noemi, da Roberta... ma nessuno accettò di ucciderla.
-Allora lo farò io stessa.
Si puntò la lama al petto e cercò di spingere ma poi si rese conto che non poteva essere lei a uccidersi. "da mani altrui", così recitava la scritta.
-Qualcuno deve farlo!- urlò tra le lacrime - Da sola non posso! Non posso aiutarvi se non me lo permettete!

Guardò Alex. -Ti scongiuro, fallo. Dobbiamo uscire... Dovete uscire, salvare il mondo.
-Hannah io...
-No stai zitto. Io ho suonato per te, ricordi? Mi devi un favore...Tu non hai esitato un secondo a sacrificarti per salvarci, ora è il mio turno.
Lei ricadde a terra disperata. Scoppiò in lacrime.
-Mi devi un favore...
Hannah continuò a porgergli il coltello. Alex lo
afferrò.
Si avvicinò alla ragazza, le prese i capelli e li spostò.
Avvicinò la lama al collo.
-Scusami Hannah- disse piangendo.
Premette la lama sul collo. Era necessario solo uno
scatto del polso, un piccolo movimento. Ma non lo fece. Come poteva?
Lasciò cadere il coltello.
-Non ci riesco-
-Ma cosa stiamo facendo?- esclamò dal nulla Roberta. Hannah alzò gli occhi verso di lei. - Cosa intendi dire? -Questa è un'assurdità, ucciderci per fuggire.
Torniamo in camera. Non possiamo scappare.
-Cosa?- le rispose Hannah piena di rabbia- Oramai
siamo qui, uccidetemi e basta!
-No, non ve lo permetterò- continuò Roberta.
Alex la guardò con fare interrogativo. -Cosa intendi
dire?
-Ma siete davvero così stupidi e ingenui?- chiese lei.

Il corpo di Roberta sembrò diventare molle. Tutto un tratto divenne completamente nero, e scomparve nel pavimento. Era un'ombra. Un'ombra dalla quale una sagoma cominciò a fuoriuscire. La forma di un uomo.
Alex lo guardò allibito e colmo di rabbia.- Lei... non è possibile.
-Allora siete davvero così ingenui- lui scoppiò in una risata.
-Cosa sta cercando di dirci?- chiese Hannah, ancora accasciata a terra mentre osservava la scena impietrita.
-Era tutto un piano, fin dall'inizio! Pensavate davvero che Anthony fosse il direttore e che io vi stessi aiutando? No, sono io il direttore.- disse Matthew Grey, ancora vivo.

Il Pianeta Perduto: l'ombra del direttoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora