Il signor Grey schioccò le dita e una luce abbagliante illuminò la sala dell'arrivo andare.
Alex non poteva crederci, la rabbia che sentì in quel momento era incalcolabile. Stava per scattare in avanti quando lui schioccò nuovamente le dita. Delle catene metalliche volarono all'interno della stanza e, ad altissima velocità, bloccarono i protagonisti a livello della vita. Hannah era stata costretta ad alzarsi.
Badate bene cari lettori, le catene metalliche erano dei dispositivi tecnologici.
-è inutile che proviate ad usare i vostri poteri, quelle catene ve lo impediscono- annunciò Grey, che poi prese una sorta di radiolina dalla tasca e parlò. -Stefany, vieni qui insieme ad Anthony.
Alex ebbe un mancamento.
-IO MI FIDAVO DI LEI!- ringhiò il ragazzo.
-Alex, hai fatto male- gli disse lui, poi si rivolse ad
Hannah- E tu smettila di piangere, non sopporto di vederti così.
-Lei mi fa schifo.- esclamò la ragazza, colma di rabbia. Cercò di sputargli addosso.
-Può essere, eppure se voi ieri avesse ascoltato Anthony ora non saremmo in questa situazione.
- COSA DOVEVAMO ASCOLTARE- urlò Alex.-La vostra fuga porterà solamente a...
Grey si bloccò, perché nella mente sentì la voce di Ellifore:" Non dirglielo, se lo sapranno gli impedirai di seguire il loro destino e tutti i tuoi sforzi per fare la cosa giusta saranno vani. Non possono saperlo. Matthew, non è il tuo compito cambiare le cose."
-A cosa? A cosa porterà?- chiese Noemi con la voce incrinata.
-A niente- disse lui, che attendeva impaziente l'arrivo della Mirror. -Ma quanto ci mette?
-Perché lo ha fatto?- chiese Alex, sempre con la voce colma di rabbia.
-Che cosa?
-Perché lei ha finto di essere un alleato, una spia. -Perché ha finto di aiutarci facendoci prendere il
cardamomo, raccontandoci la verità, dandoci tutti gli strumenti per arrivare qui. Perché ha finto di morire...
-Non ho mai finto di aiutarvi. Io vi ho aiutato davvero. Non so se la cosa migliore per il futuro sia la vostra fuga o no, ma voi non potevate scappare. Eppure oramai eravate troppo presi da questa storia per arrendervi. Vi ho aiutato per portarvi fin qui.
-Ho così finto la mia morte, per farvi ipotizzare che il direttore fosse tra di voi. Per dividervi. Avreste potuto fermarvi, ma voi siete troppo sciocchi per non fidarvi l'uno dell'altro. Tutto stava andando secondo il mio piano. Ho utilizzato Anthony come capro espiatorio. Ho usato il mio potere per creare Roberta, il mio fintocadavere e la signora Loveney, e farvi credere che Anthony fosse il direttore. Gli ho fatto fare la prova da solo per insinuare dubbi. In questo modo vi ho dato un buon motivo per scappare, così eccoci qui. Ora potrò catturarvi senza alcun problema. Voi non scapperete.
Grey cercava di essere forte in queste parole, ma la verità è che lui stesso era davvero confuso. Non capiva davvero quale sarebbe stata la scelta migliore, e capiva bene che il suo piano non era altro che un modo per correggere errori fatti in precedenza. Era l'aver ascoltato Elliofore ad averlo influenzato facendogli credere che forse dovessero fuggire, e per questo aveva iniziato ad aiutarli, rendendosi conto che era meglio che non fuggissero. Proprio per questi errori non sarebbe riuscito a fermarli. Lui non voleva fare del male a quei ragazzi, ma non aveva scelta. Semplicemente non sapeva cosa fare.
-Perché ha scelto Anthony!- lo aggredì Alex.
-Volevo convincerti ad arrenderti facendoti scoprire che il tuo compagno di stanza era il direttore, ma non ha funzionato. È ammirevole la tua forza di volontà, ma non vincerete.
La signora Mirror entrò nella sala, seguita da Anthony. -Eccomi Matthew- disse, senza dire nulla ai ragazzi. Grey alzò la mano verso il cielo, un tubo scese dal
soffitto e rilasciò nelle mani del direttore un cilindro. Matthew si avvicinò ad Anthony e gli pose il cilindro sulla schiena, poi schiacciò un tasto rosso e il ragazzoassunse una postura diversa. Si ingobbì un po' e parlò con la voce acuta, come per imitare quella di una donna. - Signor direttore, buongiorno.
-Buona sera Rose- le disse lui -Puoi aprire le prigioni per favore?
-Certamente signore.
Grey porse una chiave ad Anthony, che si mosse verso il muro della sala. Quando si avvicinò apparvero una serratura e una porta.
-Ho capito- annunciò Hannah, che aveva avuto un illuminazione- Gli ha inserito i ricordi di qualcun'altro!
-Come sei intelligente- la stuzzicò Grey- Prima i miei, per renderlo il direttore, e ora quelli della mia vecchia segretaria.
-Dov'è finito lui?- urlò Alex.
Grey lo ignorò (la risposta alla domanda, cioè a dove finisce l'essenza di qualcuno a cui vengono impiantati i ricordi di altri, è un qualcosa che non conosco).
-Grey- chiese Hannah- Come fai ad essere vivo?
-Oh Hannah, era tutto un trucco. Era solo la mia ombra, che si può staccare dal mio corpo e trasformarsi in altre persone. Io controllo le ombre.
-Signore- urlò Rose/Anthony -Le prigioni sono pronte.
Grey schioccò nuovamente le dita e i ragazzi cominciarono a levitare (per mezzo della tecnologia delle catene). Furono condotti in una porta che si era aperta sul muro della sala dell'arrivo-andare e si ritrovarono in unlungo corridoio ai cui lati si avevano delle celle piccole e anguste.
Ognuno di loro entrò in una cella diversa e queste furono chiuse da un vetro indistruttibile, che però permetteva di sentire e vedere.
-Per voi sarà impossibile uscire da queste celle- Grey rise- Rose, tu stai di guardia mentre io vado a sbrigare alcune faccende, lascia aperta la porta perché tornerò tra poco.
Grey stava per uscire ma si ricordò di una cosa.
-Che sbadato, come potrei dimenticare qualcosa di così importante. Non posso mica lasciare in vita la ragazza il cui sangue vi permetterebbe di scappare.
Si avvicinò ad un armadio e da esso tirò fuori una spada, poi si avvicinò alla cella di Hannah, che si aprì per farlo entrare.
Lei si mise ad urlare, ma non riusciva a muoversi. Alex e i suoi compari guardavano la scena pietrificati. -NON FARLO- urlò Alex con le lacrime agli occhi.
Il direttore fece finta di non sentirlo e diede un calcio alla ragazza, che cadde per terra.
-Mi dispiace, ma capisci meglio di me che non posso lasciarti in vita.
Grey sollevò la spada e la infilò tra le scapole di Hannah, che si mise ad urlare di dolore. Poi la sfilò, girò la ragazza a pancia in su e le infilò la spada anche in prossimità del cuore.Uscì dalla cella. - Rose, dirò alla Mirror di pulire tutto il sangue e di smaltire il cadavere delle ragazza. Falla entrare quando arriva.
Grey poi si girò verso i ragazzi. - Ora, senza il suo sangue, non potrete uscire.
L'uomo, che nel profondo del cuore era davvero disgustato da tutto ciò che era stato costretto a fare, aveva il volto rigato da una lacrima. Uscì dal corridoio mentre, nella sua cella, Hannah stava lasciando il regno dei vivi. Il dolore era insopportabile. La vista cominciò ad annebbiarsi, la luce a sparire. Sarebbe davvero finita così? Non avrebbe mai raggiunto la tanto agognata libertà? Un lacrima le scese sul viso.
Morì.
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Il Pianeta Perduto: l'ombra del direttore
FantasyChe cosa succede realmente all'interno dell'albergo Alex non lo sa. L'unica cosa che conosce è di essere stato trasportato lì senza ricordi, con la sola consapevolezza di avere dei poteri speciali che gli serviranno una volta liberato, dopo cinque a...