Preferisco i labirinti di siepi

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La porta si apriva in un immenso soggiorno con i pavimenti e le mura di legno. Tre divani erano posizionati a semicerchio davanti ad una Televisione, e attorno ad essi vi erano numerose poltrone e Pouf colorati.
-Dove siamo? Non saremmo dovuti uscire?- chiese Matilde.
-Penso che questa sia la casa di Grey...- fece notare Noemi, che si era avvicinata ad una cornice posizionata sopra un caminetto. Conteneva una fotografia in cui si vedeva Grey in compagnia della signora Mirror e di un'altra donna che aveva un vestito color porpora, i capelli castani legati in una treccia e un'espressione imbronciata, come se avesse subito uno scherzo da parte di Grey, che al suo fianco rideva a crepapelle.
-Esatto, è la casa di Grey- aggiunse un uomo seduto sul divano.
I ragazzi si misero all'erta.
-Oh state tranquilli- disse, mentre specchiava i suoi capelli dorati nella televisione.
-Chi sei?- chiese Alex.
Matilde lo capì subito, percependo una strana sensazione dentro di lei.
-è l'Ariai di questo edificio- spiegò.
-Esattamente- disse l'Ariai -Sono davvero stupito. E' ammirevole la forza di volontà che ci state mettendo nello

scappare. Siete le prime persone che vedo da molto tempo, oltre a Grey e a quella megera della Mirror.
Sarà stato pure malvagio, ma almeno l'Ariai odiava la Mirror. Questo era un punto a favore, secondo Alex.
-Eppure- continuò -Per quanto sarebbe bello per voi, non posso lasciarvi scappare. Non uscirete da questa casa. L'uomo scomparve, ma questo non fu un sollievo, perché il pavimento cominciò a muoversi, il soggiorno si allargò e nelle pareti si aprirono una decina di corridoi
diversi.
-Cosa sta succedendo!- urlò Anthony mentre la
conformazione della stanza cambiava.
-Sta creando un labirinto!- fece notare Matilde.
Le pareti continuavano ad aprirsi in nuove gallerie.
-Ci dividiamo per cercare un'uscita?- propose Matilde. -Pessima idea- disse Alex -Non ci ricongiungeremo
mai più.
-Allora cosa facciamo?- chiese Noemi.
-Non c'è molto da fare,- disse Alex- se non cercare
un'uscita insieme.
I ragazzi corsero nel primo corridoio sulla destra e si
ritrovarono in una stanza priva di mobili, ma identica, per grandezza, al soggiorno, da cui si aprivano altrettanti corridoi.
-Non riusciremo mai!- fece notare, ragionevolmente direi, Matilde.
Anthony ripensò a quando aveva preso possesso delle radici dell'albero.

-Forse- propose colmo di speranza -Posso prendere possesso della casa!
Si concentrò e usò il suo potere, ma non successe nulla.
Riprovò ancora, e ancora, e ancora, ma non riuscì mai.
Si sedette sconsolato:- Ragazzi, non riesco.
-Anthony- lo consolò Alex -Sei ancora affaticato e debole dopo quello che ti è successo.
-Forse invece- cercò di rassicurarlo Noemi- E' un'Ariai così potente da non poterlo domare.
Anthony cercò di convincersi di questo. Si alzò. - Ci dev'essere altro da fare.
Corse, seguito dai suoi amici, in un altro corridoio, ritrovandosi in una cucina, da cui si aprivano altre quaranta strade.
-Pensate davvero di poter trovare un'uscita?- affermò l'Ariai, seduto sui fornelli ad induzione.
-Il tempo scorre amici, e Grey, che è appena entrato in casa, sarà qui da un momento all'altro.
Alex, preso dal panico, corse in un altro corridoio e, seguito dagli altri, arrivò di nuovo in salotto. Sul divano erano seduti Grey e la Mirror, che si alzarono in piedi.
Tutti i corridoi e le vie di fuga si chiusero.
-Alex- affermò Grey -Andiamo. Ti rendi anche tu conto che è impossibile uscire.
Alex creò una nuova spada e si lanciò alla carica verso Grey, che rimase immobile. Quando Alex menò un

fendente il pavimento di legno si deformò e parò il colpo. Il ragazzo ne diede un altro, senza successo.
-NON PUOI FARE NULLA- urlò Grey -Come puoi non capirlo!
-Neanche lei può fare nulla contro di noi, senza l'aiuto di uno stupido Ariai, e questo è terribilmente triste!
-Davvero tu pensi questo?
Grey si fece passare una spada dalla Mirror, che l'aveva presa dall'armadio quando Grey era stato attaccato, e si lanciò contro Alex, che un attimo prima di essere colpito, si scansò.
-Sì- disse -Lo penso.
Mentre Alex continuava a combattere contro Grey, la Mirror si scagliò con una spada contro gli altri, disarmati. Loro riuscirono a evitarla.
Il direttore scagliò un altro fendente contro il ragazzo. Dopodiché Alex colpì Grey alla gamba prima che l'Ariai riuscisse ad intervenire.
Anche la Mirror, aiutata dall'Ariai, che colpiva Alex con degli spuntoni che sbucavano dal pavimento, si lanciò verso di lui.
-NON RESISTERAI ANCORA A LUNGO- urlò Grey -NON TI RENDI CONTO? NON PUOI FARE NULLA.
Alex capiva che Grey aveva ragione, ma non voleva arrendersi, non poteva.
-TU- disse- tu l'hai uccisa, e io ora ucciderò te!
Gli scagliò un colpo di spada, che il pavimento parò.

Grey utilizzò il suo potere. La sua ombra si staccò dal suo corpo, e si formò un suo clone. Anche lui prese la spada.
Alex era circondato da loro due e dalla Mirror. Cominciò a temere il peggio.
-Hai paura, Alex?- dissero in coro i due Grey. -Dov è finito il tuo coraggio...
Grey dominò l'ombra di un mobile. Questa si scagliò contro Alex come una spada. voleva trapassarlo. Alex cercò di spostarsi, ma l'ombra gli fece un taglio sul braccio. Faceva davvero male.
Altre ombre si librarono in aria. Colpirono Alex sulle gambe e sulle braccia. Lui riuscì comunque a non farsi colpire a morte.
Nel frattempo l'Ariai della casa stava tenendo lontano Noemi, Anthony e Matilde.
Tutte le ombre usate da Grey formarono una copia del direttore.
-Sei ancora più spaventato, vero?- dissero in coro. Si sciolsero, e si ricomposero formando un'enorme copia del viso di Grey.
-Cosa puoi fare contro di noi... come puoi sconfiggere un'ombra.
Alex non sapeva cosa fare. Cercò di menare un fendente, ma la spada non aveva effetto su di loro.
Le ombre si trasformarono nei suoi amici. C'era Hannah. Il direttore la trafisse con una spada.
Alex urlò.

-Vedi cosa succede a chi si mette contro di me?- urlò Grey
Anche le ombre che imitavano Matilde, Noemi ed Anthony furono decapitate. Anche un'ombra a forma di Alex.
-Questa è la fine che farete tutti voi!
Grey gli si avvicinò.
-La sento sai? la tua paura. Sei così' spaventato, un agnellino che sa di star perdendo. Hai perso.
Alex non voleva darsi per vinto. Pensò ad Hannah, morta per lui, ad Anthony, che stava male per ciò che Grey gli aveva fatto, a Noemi, che aveva salvato Anthony prendendo i ricordi, e a Matilde, con cui aveva condiviso la prova finale. Non poteva fargli fare la fine che Grey gli aveva mostrato. Non poteva arrendersi. Aveva paura? chissenefrega, doveva farsi coraggio. Come fare a sconfiggere delle ombre? Alex ebbe un'idea.
lo guardò in faccia, con decisione. -Io non ho paura.
Si concentrò. Gli serviva dell'oscurità, solo un po' di oscurità. Tra le sue mani si formò una sfera nera.
Grey lo guardò con aria interrogativa. -Cosa stai facendo! -Io non ho paura!- urlò.
La sfera nera si ingrandì, e tutta la stanza fu immersa nel buio più totale. Semplice no? Niente luce, niente ombre. Esse scomparvero.
-No, no è possibile!

L'ariai della casa trascinò gli amici di Alex in un'altra stanza. Cercò di portare la luce, ma non riuscì. Alex continuava a generare oscurità.
-No!- urlò Noemi -Dobbiamo aiutarlo!
Alex riusciva ancora a cavarsela, ma Grey aveva ragione. Prima o poi si sarebbe stancato.
Matilde continuava a sentire il potere dell'Ariai attorno a sé, era furiosa.
-Non riesco a vederlo!- urlò- Non possiamo aiutarlo!
Poi ripensò a Grey, ad Hannah, e ad Alex e una rabbia immensa si sprigionò dentro di lei. Urlò tendendo le mani avanti, e, non so come, non risvegliò un'Ariai, ma riuscì ad addormentare quello della casa di Grey.
Ogni porta, corridoio o stanza che aveva creato per intrappolarli scomparve e Matilde, insieme agli amici, si ritrovò nel soggiorno iniziale dove Alex stava combattendo disperatamente. C'era solo oscurità.
La Mirror cercò di avvicinarsi ad Alex, che riusciva a sentire tutto ciò che c'era nel buio. Girandosi di colpo, le trapassò il fianco con la spada. Si nascose dietro a Grey, gli tagliò il tendine e gli infilò la spada nell'articolazione del ginocchio.
L'uomo cadde mentre la Mirror, ferita, si poggiò su un divano.
Alex corse verso i compagni.
-Andiamo!- urlò Alex -Non c'è più tempo.
-NO!- urlò la Mirror dolorante- ALEX TI PREGO
FERMATI!

Il ragazzo non la ascoltò, ma continuò a correre, tenendo gli altri per mano e guidandoli nell'oscurità, verso il corridoio che usciva del soggiorno e si ritrovò in quello che era sicuramente l'ingresso.
Una piccola stanza con una scarpiera, uno zerbino ed un portaombrelli.
Alex si avvicinò alla porta, che ovviamente era chiusa, e come era solito fare in questi casi, la aprì con il sangue di Hannah.

Il Pianeta Perduto: l'ombra del direttoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora