Capitolo 14 "L'assassino"

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L'assassino aveva ucciso la vittima sbagliata.

L'assassino era stato abbandonato, aveva ucciso la persona che più desiderava avere tra le sue braccia.

L'assassino si era spezzato il cuore da solo, da allora era fuggito seguito da un compagno, lui non lo aveva abbandonato nemmeno dopo quello che aveva commesso, un compagno però che non aveva mai sentito tale.

Ma odiava stare da solo e non sarebbe sopravvissuto se anche lui lo avesse abbandonato.

Quel giorno aveva buttato giù quella maledetta porta, doveva uccidere chi gli aveva portato via quello che più bramava.
Il suo era un amore malato, ossessivo, gli aveva annebbiato la mente, era stata la sua condanna ma non lo avrebbe mai ammesso.

Nam impugnava stretto quel pugnale che doveva conficcarsi nel petto di suo fratello Jin.
Lui gli aveva portato via il suo amore e non l'avrebbe passata liscia, nessun legame di sangue era così forte da quel sentimento ossessivo che gli aveva ricoperto il cuore.

Ma il suo amato quel giorno aveva fatto da scudo al suo obiettivo prendendosi il colpo, non doveva morire lui, lui avrebbe dovuto restare in vita, avrebbero dovuto passare l'eternità insieme.
Jin era a conoscenza della cotta che provava Nam per il suo compagno, non voleva mettersi in mezzo ma si erano innamorati della stessa persona.

Il suo amore però era ricambiato e non poteva farsi da parte, non voleva, quello che provava era troppo intenso per essere accantonato.
Ma non si sarebbe mai aspettato che Nam arrivasse a tanto, che lo volesse morto.

Il suo compagno e Nam erano migliori amici, ma con il passare del tempo aveva notato che da parte di suo fratello il sentimento era cambiato.
Non voleva condividere il suo migliore amico con nessuno e si irritava se Jin si avvicinava a lui.
Jin non aveva previsto di innamorarsi di lui, era successo e basta e quando si fece avanti fu contento di essere ricambiato.
Aveva parlato con Nam e pensava che avesse compreso che il suo obiettivo non era mai stato quello di ferirlo, non avrebbe mai fatto del male a suo fratello.
Ma appena venne a conoscenza della loro relazione impazzì.
All'inizio cercava di metterli uno contro l'altro ma il suo piano non funzionò.

Fu proprio quello che scatenò l'inferno.

Aveva deciso di eliminare qualsiasi cosa si mettesse in mezzo tra lui e il suo migliore amico.
Pensava di aver pianificato tutto, il pugnale era un oggetto che apparteneva alla loro famiglia.
Lo custodivano per impedire che venisse in possesso di nemici che avrebbero potuto usarlo per ucciderli.
Nessuno aveva mai pensato che proprio uno di loro lo avrebbe usato per uccidere uno della loro stessa specie, della loro stessa famiglia.

In quella stanza mentre i due vampiri amoreggiavano erano felici, innamorati, mai avrebbero immaginato cosa sarebbe successo a breve.
Senza aver il tempo di fare niente si trovarono davanti Nam, furioso, occhi iniettati di odio con quel maledetto pugnale tra le mani.
Si scagliò per uccidere il traditore, colui che gli aveva sottratto la cosa più importante.
Ma nemmeno lui aveva calcolato l'imprevisto.
Nemmeno lui si sarebbe aspettato quella conclusione.
Il traditore era stato salvato, protetto dal suo compagno, donando la sua vita alla persona che amava.
Entrambi avevano perso il loro amato, chi ricambiato, chi ossessionato.
Ma quel giorno i due fratelli avevano perso un pezzo del loro cuore.

Nam aveva ucciso Jimin.

Reincarnazione (Jinmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora