41. Delusioni

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Era il giorno del mio compleanno e Logan mi aveva detto di andare a casa sua verso le 16.
Mi preparai, misi le cuffiette nelle orecchie e feci partire la musica.
Le canzoni dei The Script mi fecero compagnia fino a casa di Logan.
Stranamente la porta era aperta, entrai. Sentivo la voce di Logan dal piano di sopra, magari stava parlando con la madre.
Dopo aver aperto la porta della sua camera da letto vidi una scena che mi spezzò il cuore.
Le lacrime mi stavano annebbiando gli occhi urlai degli insulti a Logan e corsi più lontano possibile da quella scena.
La persona a cui avevo donato il mio cuore per proteggerlo l'aveva distrutto.
Io da stupida mi ero fidata ed ora mi trovavo in un parco sperduto a piangere per un ragazzo.
La Jennifer che si era promessa di non piangere, quella ragazza che non voleva aiuto da nessuno, lei che voleva mostrare di essere forte stava piangendo. Il suo cuore giaceva sotto i piedi di Logan. Neanche la musica poteva aiutarmi, non dovevo provare colors, ma rabbia. Rabbia contro Logan e contro di me.
Spensi il telefono e mi diressi verso casa, avevo bisogno di Lilian.
La conoscevo da poco, ma su di lei potevo contare. Quella ragazza non mi aveva mai abbandonato anche se continuo ad allontarla da me lei era rimasta.
Tris invece non l'avevo sentita da tanto. Dopo il mio ritorno in Inghilterra non mi cercava più ed io ero troppo stanca per perdere tempo con persone che non mi volevano.
Entrai in casa e Nico e Lilian erano davanti alla porta con una torta in mano.
Quando si accorsero del mio trucco sbavato e delle mie lacrime che continuavano a cadere mi portarono nella mia stanza e si sdraiorono accanto a me facendomi piangere.
La torta giaceva sul pavimento dell'entrata.
Dopo un po' di tempo la mia amica disse:" Jen non puoi piangere anche il giorno del tuo compleanno. Ora tu ti pulisci la faccia e vieni con noi al bowling."
"Lily non ho la forza e la voglia per venire. Andate voi, io sto qui."
Subito dopo Nico mi caricò sulle sue spalle con poca delicatezza e mi chiuse in macchina.
"Devi reaggire Jen, ora tu esci con me, Lilian e Leo. Non pensare a niente."
Sbuffai e insultai mentalmente quei due ragazzi.
Accessi il telefono, c'erano 20 chiamate perse di Logan e altri tanti messaggi.
Diedi il telefono a Lilian, misi la musica dello stereo al massimo e urlai:" Andiamo a divertirci."
Partimmo verso il bowling dove Leo ci aspettava.
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Ho deciso di continuare la storia, ma aggiornerò poche volte.

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