Capitolo 14 - J-Ax

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Ci sono quelle sere che sono le più dure,
Dove serve da bere e via le paure.
E dentro ci si sente piccoli per sempre.
Ci sono quelle sere belle da morire,
Dove puoi giocare invece di dormire,
Quando ci si sente piccoli per sempre.

Ma nessuna foto renderà giustizia al tuo sorriso quando esplode all'improvviso sul tuo viso.

Quando il mondo che volevi migliore, ti sorrise con il suo ghigno peggiore.

Io sono vecchio e sono pieno di tatuaggi, tu sei così giovane e sei piena di cicatrici.

Non vogliamo avere vinti o vincitori, ma tempi migliori per chiunque ha sofferto.

Noi, gente che passa e va, cercando felicità, sopra 'sta terra.

E non c'è verso, non c'è soluzione, non c'è parola che mi suoni meglio del tuo nome.

Una bugia ripetuta un secolo non diventa verità.

Ed era tipo "che ci importa del domani? stringimi le mani".

Odio la gente che odia la pioggia e il vento e guarda il cielo solo la notte di San Lorenzo.

Il cuore batte forte perchè ancora ci credo.

Lei ha quel vizio che hanno le persone che sono cadute e poi si sono rialzate. Certa gente la chiama arroganza, a me piace chiamarla "avere le palle".

Chi è andato è andato, e spero a fanculo.

Mi dico che non ti ho dentro, mento e penso, o ti amo o ti ammazzo!

Non noto la pettinatura ed il vestito, ma muoio per il tuo sorriso.

È che mi attiri piú della forza di gravità. Ma chi ti ha dato il diritto di perseguitarmi notte e giorno, di obbligarmi ad averti sempre attorno, a sognarti quando dormo?

E adesso credimi non ne voglio più sentire, voglio guarire, guardando l'altra faccia di te che ho scoperto, pensandoti solo come un'altra cosa che ho perso.

Ci deve essere un paradiso, per chi vive un inferno al giorno.

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