Capitolo 15 - Francesco De Gregori

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Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto,
Forse non ti direi niente, ma ti guarderei soltanto.

Su questo mare nero come il petrolio
Ad ammirare questa luna di metallo
E quando suonano le sirene
Ci sembra quasi che canti il gallo
Ci sembra quasi che il ghiaccio
Che abbiamo nel cuore
Piano piano si vada a squagliare
In mezzo al fumo di questo vapore
Di questa vacanza in alto mare

Meno male che c'è sempre qualcuno che canta la tristezza e ce la fa passare.

Venezia sta sull'acqua e muore piano piano
Un uomo sotto un cappotto nasconde un coltello e un geranio
Galleggiano i nostri cuori come isole per la via
Venezia luogo comune di malinconia

Perchè ho fatto più di cento chilometri a farti firmare i miei dischi, a ringraziarti che esisti.

Chissà quanti ne hai visti e quanti be vedrai, di giocatori tristi che non hanno vinto mai.

Alla fine di un viaggio c'è sempre un letto da ricordare. Un viaggio da ricominciare.

E con le mani amore, con le mani ti prenderò. E senza dire parole nel mio cuore ti porterò. E non avrò paura se non sarò bella come dici tu, e voleremo in cielo, in carne ed ossa. Non torneremo più.

Il vero amore può nascindersi, confondersi, ma non può perdersi mai. E dalla stessa parte sempre mi troverai.

E senza fame, senza sete, senza ali e senza rete voleremo via.

So che è successo giá, che altri si amarono non è una novità. Ma questo nostro amore è come musica, non potrà finire mai.

Buonanotte, buonanotte fiorellino, buonanotte tra il cielo e la stanza, per sognarti, per averti vicino, e vicino non è ancora abbastanza.

Tu che conosci le lacrime e le sai consolare,
Bell'amore, bell'amore, non mi lasciare,
Tu che non credi ai miracoli ma li sai fare.

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