Capitolo 51.1: Cosa hai fatto, Sanem?!

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Cosa hai fatto Sanem? COSA HAI FATTO?! Lo sapevo

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Cosa hai fatto Sanem? COSA HAI FATTO?! Lo sapevo. Ho rovinato tutto. TUTTO! AH SANEM, AH! Perché non rifletti prima di fare le cose? Perche?!
«CHE COSA HO FATTO? CHE COSA HO FATTO? AH, SANEM! AH, SANEM!» ripeto come un mantra a me stessa, mentre il tassista mi osserva preoccupato dallo specchietto retrovisore, indeciso se chiedermi come stia. COME POSSO STARE? HO APPENA BACIATO CAN DIVIT!
Come ho potuto farlo? Come ho potuto lasciare che accadesse?
Guardo fuori, sono agitata; guardo il panorama scorrere dal finestrino e tutto ciò che riesco a pensare è a quanto io sia stata stupida per non aver ragionato e ora, per questo mio gesto, il mio rapporto con Can, già incrinato, si rovinerà per sempre.
«Ho rovinato tutto, dannazione!» continuo a dirmi, preoccupata di aver distrutto ogni cosa del nostro rapporto, che a fatica abbiamo ricostruito.
Stupida! Stupida Sanem! mi ripeto ancora e ancora, mentre nella testa scorrono le immagini di quel bacio così desiderato, così inatteso e così.. intenso. «Can..» dico mentre nel mio petto, il cuore sembra essere impazzito. All'improvviso la mia temperatura corporea aumenta e la salivazione viene azzerata di colpo, al solo ricordare quel momento.
NO SANEM, NON PUOI! HAI SBAGLIATO! Si ma lo volevo così tanto... NON DOVEVI SANEM! E ADESSO?? E adesso.. Can..
«Quanto ho desiderato questo bacio..» mi dico con un sospiro come farebbe un adolescente al primo amore.
«Signorina, sta bene? Le serve aiuto?» mi chiede preoccupato il conducente, lanciandomi sguardi dal suo specchietto retrovisore. Sto bene? SI STO BENISSIMO!
Annuisco restando in silenzio, mentre penso che non sia mai stata meglio di adesso, dopo aver baciato quelle labbra e impresso su di esse ogni piccola particella d'amore che sento per quell'uomo che mi ha stravolto la vita in tutti i modi possibili.
«Sta parlando da sola, c'è qualcosa che non va?» mi dice mentre sgrano gli occhi e metto una mano davanti alla bocca, capendo che deve essersi accorto del mio stato d'animo. Da sola?! Parlavo da sola?!
«Ehm... Si, sto bene.. Sto bene.. Io non parlavo da sola, io stavo.. pensando ad alta voce. Pensavo ad alta voce, si!» rispondo provando di giustificarmi da questa figuraccia appena compiuta.
Sono confusa, ho paura. Mi chiedo se tutto questo, che ho permesso succedesse, possa in qualche modo farlo allontanare da me, e so che se dovesse accadere davvero, non me lo perdonerei mai, per il resto dei miei giorni. Ho già da perdonarmi molto a causa della meschinità di Ygit..
Faccio un respiro profondo, mentre nella mia testa ripenso a quel vigliacco.
Ygit. Mi riesce così difficile pensare a quanta cattiveria si sia celata dietro quella maschera di amicizia che per giorni e giorni, tentava di consolarmi, quando ero assente a me stessa per tutto il dolore che sentivo nel cuore. Mi sento in colpa per questo, per non aver dato ascolto a Can, che per primo, aveva capito la sua vera natura.

È stato così meschino con me, e non riesco a capacitarmi di come io possa essermi fidata di lui. Ero fragile è vero, e forse la sofferenza e il dolore che provavo mi hanno portato a chiudere gli occhi davanti alle verità, non riuscendo ad osservare la realtà di ciò che era.
Molte volte aveva tentato di far aprire i miei occhi che, stupidamente vedevano del buono in quell'essere meschino. Se solo penso a quante volte mi ha detto di non aver bruciato lui quel taccuino..
Ma il mio cuore lo sapeva. Il mio cuore lo ha sempre saputo e mi chiedo per quale motivo la mia mente, ha rifiutato di vedere tutto questo, lasciandolo allontanare da me.
Non posso perdonare Ygit di aver distrutto il nostro amore. Non posso perdonargli di avermi presa in giro per un anno intero, solo perché sperasse che potessi ricambiare il suo amore, un amore malato, un'amore che non sono mai riuscita a contemplare, a credere possibile, Non avrei mai potuto ricambiare quel sentimento, perché nel mio cuore c'è sempre stato e sempre resterà un unico uomo. È sempre appartenuto a lui, a Can.
Ma se c'è una cosa che non riuscirò davvero mai a perdonare, è me stessa perché in fondo, la colpa di tutto questo, è mia.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora