Serena, da quando tra lei e Nicolò era finita, era tornata nel suo vecchio appartamento a Laurentina e, con la scusa di dover preparare il prossimo esame, si era rifugiata nella sua camera senza voler vedere nessuno. Sperava invano di vedere comparire il suo nome tra le notifiche, ma ogni volta che il cellulare squillava la sua illusione si sgretolava. Alessandro, dopo quella sera, aveva provato a contattarla più e più volte, ma lei aveva deciso che lo avrebbe ignorato. Non aveva alcuna intenzione di parlare con lui dopo il casino che aveva combinato e non sarebbero certo bastate delle scuse via whatsapp dettate dal senso di colpa. Anche Francesco, a cui di solito dava ascolto, aveva provato a farla ragionare e così era stato bloccato anche lui. Isolata nel suo dolore, Serena trascorreva le giornate trascinandosi dal letto al divano senza quasi toccare cibo. Anche le chiamate dei suoi genitori e di Michela venivano ignorate, non aveva voglia di sentire le loro voci compatirla e così si limitava a mettere giù.
Nicolò invece affrontava la rottura in maniera completamente diversa: sfogava la sua rabbia gettandosi a capo fitto negli allenamenti, perché sperava che lo sforzo fisico lo aiutasse ad ignorare il dolore che divorava la sua anima ferita. Era sempre nervoso e non riusciva a relazionarsi bene nemmeno con i suoi compagni. Qualche giorno dopo quella sera, quando lui e Riccardo Calafiori si erano rivisti sul campo di Trigoria, l'amico aveva provato a sdrammatizzare il tutto buttandola sul ridere, ma Nicolò non l'aveva presa affatto bene e l'aveva mandato a quel paese. Non era ancora pronto a scherzarci su, forse non lo sarebbe mai stato.
Fortunatamente la prima partita dopo la sosta era una trasferta a Milano, perché non sapeva che effetto gli avrebbe fatto entrare all'Olimpico e pensare che tra i migliaia di tifosi che affollavano la Sud ci sarebbe potuta essere anche colei che gli aveva spezzato il cuore. È sceso in campo, ma la sua testa era ferma alle scene di pochi giorni prima e questo non si è potuto non ripercuotere negativamente sulla partita. Era nervoso e aveva una voglia matta di sfogarsi contro gli odiati avversari, nonostante il mister gli urlasse dalla panchina di non perdere la testa e mantenere la calma. Nicolò ci è riuscito, almeno per i primi venticinque minuti. Alla mezz'ora di gioco il suo ex compagno di squadra Florenzi, che a dire la verità non gli era simpatico nemmeno quando giocava nella Roma, gli ha fatto un'entrata a gamba tesa in scivolata che lo ha fatto imbestialire. Si è rialzato come una furia e, prima che i compagni potessero intervenire in sua difesa, ha raggiunto Florenzi e ha cominciato a spintonarlo urlandogli contro tutto la sua rabbia. L'arbitro ha mediato la situazione e, miracolosamente, ha deciso di ammonirlo soltanto, ma con la promessa che alla prossima cazzata lo avrebbe buttato fuori. In quella serata terribile però l'occasione per farsi espellere è arrivata poco dopo e Nicolò non l'ha certo sprecata. Al sessantacinquesimo, innervosito dal fatto che stesse giocando malissimo e deluso per il risultato che vedeva il Milan in vantaggio per due reti a zero, dopo l'ennesimo contrasto perso, stanco di rincorrere l'avversario decisamente più in partita di lui, gli ha fatto un brutto fallo da dietro e lo ha steso. Si è diretto dentro lo spogliatoio non appena l'arbitro ha fischiato, senza nemmeno aspettare che gli mostrasse il cartellino rosso. Si è sfilato la maglia e l'ha gettata con rabbia su una panca e poi si è preso la testa tra le mani, consapevole di aver fatto una cavolata. Quando i suoi compagni lo hanno raggiunto, lui era già quasi pronto. Sarebbe voluto sgusciare via e aspettare da solo nel pullman, ma Pellegrini lo ha bloccato e gli ha fatto cenno di avvicinarsi. Nonostante la serataccia, Nicolò sapeva di non poter ignorare la richiesta del suo capitano e così, a testa bassa, ha obbedito."Ma che cazzo ti è venuto in mente?" ha iniziato il numero sette furioso. "Hai fatto il coglione per tutta la sera, ti sei fatto ammonire e alla prima occasione fuori ti sei preso il rosso per una stupidaggine che avresti potuto benissimo evitare". Nicolò ha annuito in silenzio fissando il pavimento. Odiava le prediche, ma sapeva di essere nel torto. "So che è un brutto periodo per te" ha aggiunto Lorenzo addolcendo un po' il tono "Ma non puoi abbandonare così la tua squadra, non è giusto nei nostri confronti, nei confronti della società e nei confronti dei tifosi" ha concluso poi tornando serio e lasciandogli finalmente il passaggio libero. Ancora una volta il suo capitano era riuscito a cogliere nel segno, aveva usato le parole giuste e ora il ventidue giallorosso si sentiva peggio di prima. Ammirava Lorenzo, era il suo esempio e aspirava un giorno di poter acquisire la sua maturità e saggezza e magari anche di diventare il suo vice.Quando la partita è iniziata , Serena non era convinta di volerla guardare. Non vedeva Nicolò da giorni e farlo attraverso uno schermo non era certo una grande conquista. Lui sembrava teso e il suo comportamento in campo non ha fatto altro che confermare la sua impressione. Quando lo hanno espulso ha continuato a vedere la partita solo perché alzarsi per spegnere la televisione le costava troppa fatica, ma la sua mente era altrove. Continuava a chiedersi se il gesto di Nicolò derivasse dal risentimento che aveva nei suoi confronti e sapeva che qualora fosse stato così, probabilmente non l'avrebbe mai perdonata. Non le importava nemmeno che la Roma avesse perso malamente sul campo del Milan, le interessava solo che quella sera non lo avrebbe potuto confortare. Il peggio però è arrivato dopo, quando centinaia di tifosi le hanno scritto sui social dicendo che la colpa era solo sua se Nicolò aveva giocato male. Era distrutta e tutti quegli insulti l'hanno trascinata ancora più a fondo nella voragine da cui cercava di uscire, senza risultati, dalla sera in cui si erano lasciati.
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Voglio solo star con te❤💛- Nicolò Zaniolo
FanfictionSerena ha vent'anni e fin da quando è piccola è tifosissima della Roma, tanto da essere abbonata in Curva Sud. Nicolò Zaniolo, 22 anni, è il calciatore più promettente della squadra capitolina, appena uscito da una relazione difficile e in cerca di...