41. Due settimane

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Capitolo quarantuno

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Capitolo quarantuno

Il mio sonno venne spezzato dal rumore della pioggia che sbatteva sulle finestre senza mai cessare; ottimo modo per iniziare una giornata, non trovate?
Aprii lentamente gli occhi ritrovandomi sotto lo sguardo di Federico che mi stava accarezzando dolcemente il braccio con i polpastrelli. Misi a fuoco sulla sua figura e notai che non stava indossando la maglia ed aveva solamente delle mutande nere.

- Amore... - Mormorai ancora con la voce impastata. - Sei inquietante quando mi fissi. - Scherzai.

- Buongiorno anche a te, amore. - Accennò un sorriso facendo scorrere la sua mano sul mio viso per poi pizzicarmi la guancia con le dita.

- Da quanto sei sveglio? - Mi sedetti e mi stiracchiai sbadigliando, provando a connettere il cervello nonostante fossi in un post sbornia da paura causato dal mio addio al nubilato della serata precedente.

- Da poco, si e no dieci minuti. - Si avvicinò posando le sue grandi mani sulla mia schiena coperta solo da una sua larga maglia della Juventus e mi stampò un veloce bacio sulle labbra. - Com'è andato il tuo addio al nubilato? C'erano gli sportellisti super sexy dei quali parlava Chiara?  -

Abbozzai un sorriso ed annuii alle sue parole. - Si, c'erano, ma tranquillo, mi sono limitata a guardarli. Ho preferito darmi all'alcol insieme a Sofia e Chiara e tu invece, c'erano le brasiliane? -

- Si, le hanno fatte venire lo stesso. Mi sono divertito ieri sera, sai? Io, Paulo e Leo abbiamo fatto gara di shot, finalmente. -

- E chi l'ha vinta? -

- Ah bho, chi se lo ricorda più. - Rise leggermente. - Comunque ho fatto il bravo. - Si avvicinò al mio corpo sospirando e iniziando a baciarmi il collo lentamente facendomi gemere silenziosamente. - Puoi stare tranquilla al 101%. -

- Si? - Mi morsi un labbra quando iniziò a baciare sempre più in basso infilando le sue mani sotto la maglietta bianconera e cercando il mio seno.

- Si. - Sussurrò baciandomi sulle labbra e mi sfilò la maglietta lasciandomi solo con le mutande davanti a lui. - Non vedo nessun'altra fuorché te, Ale. -

Sorrisi a trentadue denti, poi azzerai nuovamente le distanze tra di noi con un bacio. - Anche io vedo solo te, Fede. Sempre e solo te. -

Fece aderire la mia schiena al materasso ed iniziò a lasciare umidi baci lungo tutta la mia superficie corporea. Le mie mani andarono istintivamente ai bordi dei suoi boxer che calai con fatica, lui fece altrettanto con le mie mutandine che gettò sul pavimento poco lontano dal letto.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora