ᴜɴᴅɪᴄɪ

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Napoli IPM cella di Ciro :

Ciro era così tanto impegnato a farsi mangiare della rabbia che non si accorse di Lino, una guarda che obbediva a tutti i suoi ordini, che lo chiamava da diversi minuti

«Ciro» Chiamò la guardia attendendo con pazienza una risposta

«Che cazzo vuoi?» Chiese il ragazzo senza prestare la minima attenzione al povero uomo

«Il comandante ti vuole nella sala colloqui dice che è urgente» Le sopracciglia scure di Ciro si sollevarono confuse

Lui non aspettava nessuno perciò chi diavolo era? Buttando con noncuranza la canna giù dalla finestra sbarrata si voltò e disse «Andiamo»

Durante il breve tragitto che stava percorrendo la sua mente non poteva fare altro che pensare alla sua Bella, ancora non capiva perché fosse sparita senza dire nulla

Sbuffando scosse la testa e si costrinse a non pensare più a quella ragazzina

Appena arrivati davanti alla sala colloqui Lino con il suo consistente mazzo di chiavi aprì le sbarre che separavano il corridoio alla stanza,  con un gesto della mano l'uomo invitò il ragazzo ad entrare

E quando lo fece Ciro rimase fermo sulla soglia ad ispezionare ogni tavolo alla ricerca del suo visitatore, ma solo quando i suoi occhi si puntarono verso il fondo il suo cuore prese a battere furiosamente nel petto

Lo seduta e di spalle c'era una ragazza dai lunghi capelli giallo grano, con indosso una maglia nera aderente dei jeans corti dello stesso colore e degli anfibi ai piedi bianchi

Con passo incerto si fece avanti e nel frattempo qualche idea folle prese forma nella sua testa

E se fosse Bella quella spedita ragazza? Si domandava

Gli rimanevano circa tre passi da fare per toccare con la mano la spalla della ragazza ma non gli bastò neanche farne mezzo che la testa bionda della sconosciuta si girò verso di lui

E cavolo quando lo fece Ciro pensó addirittura di star morendo sul posto, due occhi azzurri come il ghiaccio lo stavo inchiodando al pavimento e un sorriso perfetto gli stava facendo sciogliere le gambe

Ma solo quando la bellissima ragazza parlò si poté dire con fermezza l'orario esatto per il decesso di Ciro Ricci

«Ciao Ciro» La sua voce era così dolce che per un momento Ciro pensó di star sognando ma la sua ipotesi venne spezzata quando la piccola donna si alzò dal suo posto e in balzo avvolse le sue gracili braccia attorno al suo collo sussurrandogli «Sono Bella»

«Sei davvero tu?» Chiese il ragazzo non credendo a quello che stava accadendo

«Certo che sono io, in carne ed ossa» Disse Bella staccandosi dall'abbraccio

Le mani tremanti di Ciro si alzarono e si posarono sulle guance paffute di Bella che commossa non riuscì a frenare una lacrima

«Sei qui» Sussurro Ciro

«Sono qui» Ripete Bella prima che con suo stupore le labbra fredde di Ciro vennero a contatto con le sue calde

Il bacio fu breve, ma bastò ad entrambi per capire che quella persona davanti a loro era la salvezza l'uno per l'altra

Bella sorrise e in quel sorriso Ciro ci vide il suo futuro, una nuova vita e una speranza di riscatto

«Sediamoci, che così possiamo parlare» Propose Bella sedendosi comoda sulla sedia con davanti Ciro

«Era per questo che non mi volevi rispondere?» Chiese il ragazzo prendendo la mano di Bella tra la sua e accarezzandone il dorso con il pollice

«Si. Scusami non volevo farti arrabbiare ma sono sicura che se ti avessi risposto avrei fatto saltare tutto» Ammise la mora arrossendo sotto lo sguardo attento dell'altro

Ciro scosse la testa e ridacchiò «Non preoccuparti, è vero che mi sono incazzata ma, cazzo... questo. Tu qui seduta davanti a me ne vale assolutamente la pena. Vorrei arrabbiarmi più spesso se il risultato fosse questo ogni volta»

«Sei molto bello» Disse di getto Bella facendo ridere il ragazzo e riempire il suo cuore di gioia

«Anche tu lo sei Bella, sei molto di più di quello che pensavo» Ciro si portò la mano libera tra i capelli neri e se li accarezzo con fare impacciato

«Allora cosa mi racconti?» Domandò Bella cercando di usare quel poco tempo che avevano nel migliore dei modi

«Solite cose» Sbuffo lui «Mi sveglio con le urla di una guardia, faccio colazione, mi lavo, vado fuori in cortile, fumo e poi vado in sala ricreazione per fare attività di merda. Sono così stanco di tutto questo, per una volta vorrei svegliarmi in un letto comodo, fare colazione con un cornetto alla Nutella, andare al mare e fare un giro con la mia moto. Chiedo troppo?»

«No Ciro, non chiedi troppo chiedi solo la normalità» Mormorò Bella alzandosi dalla sedia per poi finire sul grembo di Ciro che appena la ebbe vicina la circondò con le sue braccia

«Hai un buon profumo» Si complimentò lui provocando un forte rossore sulle guance di Bella

«Se vuoi la prossima volta che ti vengo a trovare te ne porto una fiala, così ti sembrerà di essere con me, in un letto enorme, con un vassoio di cornetti sulle gambe e un borsone pronto per andare al mare» Ogni parola che lasciava le dolci labbra di Bella creavano su Ciro un effetto indescrivibile ma bello che lo portò a dire parole che anche a lui sembravano sconosciute

«Ti amo Bella» Il respiro di quest'ultima si fermò improvvisamente, la sua testa si abbassò verso  quella di lui e i suoi occhi si puntarono in quelli scuri come carbone di Ciro

La vista di Bella si offuscò a causa delle lacrime e in pochi secondi il suo corpo iniziò ad essere scossa da singhiozzi

«Oh! Che succede? Non ti senti bene?» Domandò Ciro andando subito nel panico

«No, no..va tutto bene è solo che-» Singhiozzò «Che anch'io ti amo»

Dopo anni il viso di Ciro si illuminò di luce propria per la seconda volta in poco tempo, e il suo cuore fermo e freddo da anni iniziò a battere d'amore e gioia

Bella amava Ciro

Ciro Ricci era amato da qualcuno

E Bella era amata

Cosa poteva andare storto? Bhe tutto.

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- editato -

17/05/2024

©RebeccaGelmi

𝐃𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐀𝐓𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐒𝐁𝐀𝐆𝐋𝐈𝐀𝐓𝐎 | ᴄɪʀᴏ ʀɪᴄᴄɪ |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora