È già passata una settimana da quando io e Niall abbiamo deciso di provare ad essere amici, e la cosa non mi dispiace.
Devo ammettere che la sua compagnia non è male,
sa essere carino quando vuole, come ha detto, ma a volte riesce ad essere davvero insopportabile.
Non che abbiamo passato molto tempo insieme durante questo breve periodo, ma ciò nonostante, sono riuscita a conoscerlo meglio.La sua fidanzata, Madison, non sembra essere entusiasta del nostro nuovo rapporto, nonostante io non veda cos'abbia, lei, di cui preoccuparsi.
Intanto, Olivia e Zayn sono tornati a frequentarsi, all'insaputa di Harry. Ho provato a convincerli a parlargliene, ma loro sostengono che per ora vada bene così.
Sono felice per loro, soprattutto perché Olivia è davvero felice ultimamente, e Zayn sembra un ragazzo apposto e so che non le farà del male.Il piacevole venticello fresco mi smuove i capelli, portandomeli sul viso. Li scosto e me li porto dietro l'orecchio, poi mi stringo nella giacca di pelle, perché l'aria è decisamente più fresca rispetto a poche ore fa.
Sto tornando a casa, dopo aver trascorso il pomeriggio a casa di Olivia, insieme ai ragazzi.
Proprio quando sto per imboccare il vialetto di casa, una bambina mi corre incontro aggrappandosi al mio vestito a fiori.
Guardo in basso verso di lei, sorridendo.
Deve avere non più di cinque anni.La forma dei suoi grandi occhi azzurri è tonda e mi ricordano parecchio quelli di Niall, il suo sorriso è così innocente.
"Giochi con me?" Mi chiede dolcemente, e mi guardo intorno, cercando i suoi genitori. Quando alzo lo sguardo, trovo a pochi passi da me un ragazzo moro, che sta venendo verso di noi.
Si porta una mano dietro la nuca, e sembra imbarazzato."Perdonami, Jessie è molto socievole e vorrebbe giocare tutto il tempo." Si scusa e la prende in braccio, rimproverandola.
"Oh non c'è nessun problema, adoro i bambini." Dico, e mi rendo conto che la mia voce ha una tonalità diversa adesso.
Mi schiarisco la gola e mi rivolgo alla bambina."Ciao, piccola Jessie." Le dico, agitando in aria una mano davanti a lei.
Lei ricambia il saluto, ma la sua mano è decisamente più piccola della mia, e la sua espressione è adorabile.
"Sono Margareth, piacere." Tendo la mano verso il ragazzo e lui me la stringe, sorreggendo meglio la sua bambina, con l'altra.
"Mi chiamo Jackson, piacere mio." Mi sorride con lo stesso sorriso di sua figlia.
Sposto lo sguardo dietro di lui e noto un'automobile parcheggiata, piena di valigie.
"Siete appena arrivati?" Gli chiedo, alludendo all'auto dietro di lui.
"Si, d'ora in poi vivremo lì." Fa un cenno con il capo alla casa di fianco a quella in cui viviamo io e mia madre.
"Questo significa che saremo vicini di casa, io abito in quella a fianco." Esclamo, indicandogliela.
Lui sembra in qualche modo sollevato, e lo comprendo.
Quando ti trasferisci, è bello avere qualcuno che conosci vicino a te, all'inizio. Un po' come è stato bello per me aver subito conosciuto Olivia, a scuola."Così sembra." Mi sorride.
Sembra molto maturo, e un po' più grande di me.
I lineamenti del viso sono marcati, ma l'espressione è dolce, sopratutto quando guarda sua figlia. Hanno gli stessi occhi celesti.
"Allora, quanti anni ha?" Gli chiedo, mentre prendiamo a camminare lungo la strada, riferendomi alla bambina che ha in braccio.
"Ne ha compiuti quattro pochi mesi fa." Mi dice e io annuisco, confermando la mia ipotesi.
Ha meno di cinque anni."Tu, invece? Sembri molto giovane, e hai già una bimba." Gli sorrido.
"Ventidue. Diciamo che è stata una cosa inaspettata" Ride, e io con lui.
La piccola Jessie sta socchiudendo gli occhi, e sembra che tra poco si addormenterà.
"Sei stato coraggioso," comincio "per quanto ami i bambini piccoli, non potrei mai prendermene cura così presto, sei un ragazzo da ammirare." Dico, facendolo sorridere di nuovo.
"Ti ringrazio. E tu, quanti anni hai?" Mi chiede, e gli rispondo che ne ho quasi diciotto.
"Vai qui a scuola?"
"Uhm, si. Io e mia madre ci siamo trasferite qui circa due mesi fa" Dico.
Comincio a raccontargli qualcosa della mia vita e, quando gli chiedo della sua ragazza, mi dice che è scappata dopo aver partorito Jessie e che lo ha lasciato da solo, ad accudire la loro figlia. Da una parte capisco come possa essersi sentita lei, ma non giustifico il suo comportamento.
Non dev'essere facile rimanere incinta ad un'età così giovane.
Prima che possa rendermene conto, il sole è tramontato ed è già ora di cena. Saluto Jackson e sua figlia, che si è già addormentata, ed entro in casa.
N/A:
Vorrei ringraziare le ragazze che hanno votato e anche quelle che continuano a seguire la storia, grazie davvero, significa tanto per me.
Inoltre, ho deciso che da questo capitolo in poi, posterò una specie di 'spoiler' del capitolo successivo, un po' come fanno nei telefilm.
so, keep reading
SPOILER-
"Meg?" Lo sento chiamarmi.
Dannazione.
"Margareth" Dice di nuovo, la sua voce calda e affaticata ora è decisamente più vicina, e sussulto quando la sua mano si chiude intorno al mio polso.
Sono costretta a voltarmi verso di lui, e quando lo faccio sono consapevole della mia bocca che si spalanca.
Non ha ancora indossato una maglia e il sudore sulla pelle lo rende ancora più bello.
"Che ci fai qui?" Mi chiede asciugandosi la fronte con l'altro braccio, avvicinandosi.
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Beyond (ft. Niall Horan)
ספרות חובביםMargareth Johnson è una semplice ragazza australiana che, a causa del trasferimento di sua madre per via del lavoro, è costretta ad abbandonare la sua vita a Melbourne per costruirsene un'altra nella bellissima città di Londra. Ma ancora non sa che...