Appena mi sveglio, per un magnifico momento iniziale, la normalità e la comodità dello sfarzoso letto e la luce che filtra dalla finestra mi ingannano e mi fanno sentire al sicuro più del solito. Poi ricordo chi sono e dove mi trovo, e ciò che penso è l'esatto contrario di "sicurezza" e "calma".
Punto lo sguardo al soffitto per chissà quanto tempo, sinchè sento un rumore di tacchi che battono rapidi sul pavimento, sempre più vicini. Poi Effie bussa alla porta: "Sveglia, Peeta, ti aspetta una grande, grande, grande giornata!" esordisce con enfasi.
Vorrei chiudermi in un bozzolo di lenzuola ma so benissimo di non avere scelta. Mi alzo e mi dirigo verso la sala da pranzo dopo essermi lavato il viso con acqua congelata, come per tentare di svegliarmi da un terribile incubo.
Katniss è già seduta e guarda con aria assente un pezzetto di pane preso da una cesta lì vicina. Mi siedo davanti a lei e parlo per primo "Ciao, Katniss."
Lei risponde con un mormorio incomprensibile. Alza lo sguardo e dai suoi occhi trasuda la tristezza. Non un briciolo di determinazione: si dà per spacciata. Come me, del resto. La differenza è che lei ha davvero qualche possibilità.
Quando le stringo la mano mi lascia fare, e allora penso alla prima cosa che mi viene in mente per distrarla.
"Hey, vedi questa?" Scelgo una pagnotta tra quelle del cesto e gliela mostro. Mi guarda evidentemente desiderosa di distrazioni. "Viene dall'11. Vedi? Si capisce dal colore leggermente più scuro dei cereali" butto lì.
Haymitch entra nella sala con passo pesante e si serve di ogni tipo di cibo presente in tavola.
"Ragazzi, eccoci qua. Oggi è il grande giorno! Beh, nel migliore dei casi, uno di voi due sarà di nuovo qui nel giro di due settimane, quindi, festeggiamo!"
Lo vedo dal finto sorriso: sta cercando di fare il solito arrogante, ma non è indifferente al fatto che ci sta per mandare a morire. Anche Katniss sembra capirlo, e sta zitta.
Quando tutti abbiamo terminato la colazione entrano Portia e Cinna, i nostri stilisti.
"'Giorno... andiamo?" Dice Portia mentre Cinna osserva Katniss con fare paterno e le cinge le spalle con un braccio.
Nessuna risposta. Solo il cupo silenzio dell'imminente morte.
Mentre tutti e quattro ci dirigiamo verso l'hovercraft che ci porterà alla destinazione segreta dell'Arena, l'ansia e la tensione sono tangibili. Il vento soffia con insistenza e mi stringo nelle spalle, pensando all'ultimo consiglio di Haymitch: "restate vivi". Effie ci ha dato due veloci baci sulle guance e ci ha consegnati agli stilisti. Ora siamo qui, consapevoli di essere diretti verso la morte. Con aria assente Katniss mi guarda un' ultima intensa volta. Chissà a che pensa. Io penso solo a tirarla fuori dall'Arena.
Salito sull'hovercraft, una donna Senza-voce mi applica il localizzatore nel braccio destro. Punto gli occhi sul pavimento mentre affianco a me Cato e Clove parlano e scherzano tra loro come se stessimo andando in gita e non agli Hunger Games.
L'hovercraft atterra e vengo condotto da Portia tramite un corridoio sotterraneo e soffocante verso la stanzetta buia dove c'è la capsula che mi porterà nell'Arena.
La mia stilista mi infila un cappotto e mi abbraccia fino a quando una voce femminile annuncia dall'altoparlante di entrare nella capsula.
Saluto Portia che mi guarda con occhi pieni di lacrime e mi augura buona fortuna. Vorrei dirle che le voglio bene, che lei è stata la persona migliore per me, qui a Capitol City. Vorrei dirle che ha fatto un ottimo lavoro insieme a Cinna e che ha dato speranza a me e a Katniss, ma sto zitto perché so che non ci servono parole, e che sa di essere un'amica per me. Ma per quanto lei possa sperare, sa perfettamente che non ci rivedremo.
Entro nel tubo che si chiude davanti a me. Lentamente vengo portato su, in mezzo a un prato.
"20, 19, 18..."
Incomincia la voce di Claudius Templesmith.
Di fronte a me c'è la Cornucopia splendente, davanti a un campo di grano.
"17, 16, 15..."
Dietro di me si estende una fitta foresta. Benissimo, penso, il luogo giusto per una cacciatrice come Katniss.
"14, 13, 12..."
Il clima non è né troppo caldo né troppo freddo. Bene.
"10, 9, 8..."
Intorno a me tutti i tributi si guardano intorno o si concentrano sulla Cornucopia.
"7, 6, 5..."
Guardo Katniss e lei ricambia.
Scuoto piano la testa, come a dirle "Non andare alla Cornucopia". So che vorrebbe arco e frecce, e quelle armi sono lì ad aspettarla. Ma andare alla Cornucopia significherebbe rischiare troppo presto di morire.
"3, 2, 1..."
Il gong suona e comincio a correre.Felici Hunger Games. Possa la fortuna sempre essere a vostro favore.
STAI LEGGENDO
Peeta's Games.
Hayran KurguI Giochi dal punto di vista di Peeta Mellark, tributo maschio del distretto 12.