Proseguirono per il corridoio, finché non raggiunsero una grande porta metallica. La Dottoressa Madison avvicino il voltò al sensore, e quella si aprì.
"Eccoci qui, Dottor Warren: i laboratori"
Varcata la soglia si ritrovarono in una grande stanza dove, oltre i vari computer e macchinari, torreggiava un'enorme cupola in vetro, in cui all'interno era presente un grande albero con singolari foglie di colore rosa.
La Dottoressa Madison non poté fare a meno di notare lo sguardo del Dottor Warren mentre lo fissava: la sua espressione era un misto di felicità e tristezza, ma non sembrava essere un semplice sentimento di nostalgia, quanto qualcosa che andava ben oltre. Si domandò il motivo di quella reazione.
"Non aveva mai visto l'albero?"
"Non così come è ora, se non in vecchie documentazioni. Nel mio presente la situazione è ormai critica: tutto il rosa che un tempo ricopriva prati ed alberi è ormai solo il ricordo di un'infanzia lontana"
"Capisco..."
La Dottoressa Madison poteva capire come si sentiva: ricordava con affetto e rammarico le distese di campi verdi che si estendevano a vista d'occhio, le foglie arancioni che cadevano a terra ogni autunno, i fiori dai mille colori che si potevano trovare nei prati. Ma erano ormai solo ricordi di un periodo passato ormai perduto per sempre.
Ed anche se la natura si poteva ancora salvare, sapeva che tutto ciò avrebbe comportato un prezzo a causa dello stesso composto sviluppato nel Progetto Arcadia che, sebbene fosse in grado di rigenerare la flora, rendeva in maniera irrimediabile erba e foglie di una tonalità accesa di rosa, senza lasciare spazio ad altri colori.
Lei e sempre meno persone erano ormai l'ultima testimonianza di un'epoca fatta di molte sfumature, e le generazioni future si sarebbero dovute abituare ad un nuovo mondo. Così come, allo stesso modo, il Dottor Warren era testimone di una nuova normalità, che tuttavia le generazioni dopo di lui, a loro volta, non avrebbero mai visto.
La porta da cui erano entrati si aprì improvvisamente e nel laboratorio entrarono due persone, un uomo ed una donna, distogliendo la Dottoressa dai suoi pensieri.
"Milena, Ethan, eccovi. Lasciate che vi presenti il Dottor James Warren. Dottor Warren, loro sono il Dottor Ethan Davis e la Dottoressa Milana Petrova, i miei collaboratori"
"Piacere di conoscervi"
"Il piacere è tutto nostro. Abbiamo sentito molto parlare di lei in queste ultime ore, la sua storia è davvero... affascinante. Sappiamo che è venuto qui per questioni legate al nostro progetto, e vedendola nel laboratorio immagino che ne abbia già discusso con la nostra responsabile. Metteresti al corrente anche me e Milana, Jane?"
"Certamente. Stando al Dottor Warren il composto che stiamo sviluppando non è adeguato allo scopo che vogliamo raggiungere per via di un errore di progettazione. L'ho portato qui approfondire la questione"
"Un errore nella progettazione? Ma come..."
Il tono del collega faticava a celare perplessità ed inquietudine. Persino l'espressione di Milana, solitamente sempre quieta ed impassibile, tradiva gli stessi sentimenti di Ethan. Non poteva di certo biasimarli: lei per prima li aveva provati quando aveva appreso la notizia, e sapeva molto bene quanto fosse dura da accettare.
Tuttavia sapeva anche che fosse meglio così: se il Dottor Warren non fosse venuto da loro per avvertirli avrebbero lavorato inconsapevoli dell'inutilità dei loro sforzi, mentre ora avrebbero potuto prendere in mano la situazione ed agire nella direzione giusta.
"Di preciso quale sarebbe il problema?"
"Per questo lascio la parola al Dottor Warren"
"Grazie. Vedete: nel mio presente abbiamo avuto modo di fare varie considerazioni al riguardo e, dopo lunghe riflessioni, siamo giunti ad un'unica soluzione. Nello specifico, l'idea è quella di cambiare il processo con cui il composto dovrà andare ad agire: come abbiamo avuto modo di constatare la ricostruzione non ha effetto alcuno sul lungo termine, per ottenerla pensiamo sia invece necessario un approccio opposto"
"Cosa intende di preciso?"
"Il composto non dovrebbe essere sviluppato pensando alla rigenerazione e riadattamento della flora, quanto invece alla disgregazione degli agenti dannosi che si trovano nell'atmosfera"
"Capisco, interessante... E nel concreto come pensa di ottenere questo risultato?"
"Questo è sicuramente l'aspetto più critico: dovendo ottenere quell'effetto è necessario lavorare con composti che sono, in sostanza, tossici. Tutti saranno quindi chiamati a sacrificarsi nel breve termine, ma in questo modo si riuscirà ad ottenere un beneficio concreto e duraturo"
La Dottoressa Madison comprendeva dove volesse arrivare, e trovava azzardata l'idea. Non era una scelta da prendere alla leggera, ma era anche consapevole che poteva essere l'unica che si potesse prendere. Sarebbe stato necessario fare delle prove per verificare la fattibilità di questa soluzione, ma prima di quello sapeva che sarebbe stato meglio consultarsi con qualcuno.
"La ringrazio di aver condiviso con noi la sua idea, Dottor Warren. Non nego di trovarla azzardata, anche se potrebbe essere fattibile, ma prima di prendere decisioni definitive preferirei consultarmi con il viceresponsabile. A tal proposito, credo sia l'ora di presentarle il Dottor Lee"
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Progetto Arcadia
Science FictionLa Dottoressa Jane Madison incontra un uomo che sostiene di essere venuto dal futuro per aiutarla ad evitare le conseguenze che il Progetto Arcadia potrebbe avere su tutta l'umanità.