Lettera alle nuove generazioni.

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È difficile scrivere a qualcuno che non esiste ancora e che presto solcherà lo stesso suolo su cui sto camminando e vivendo.
Mie care nuove generazioni, che nascerete tra qualche anno e dovrete affrontare un mondo molto diverso da quello in cui io sono personaggio e spettatrice, sarete molto fortunate. Nascerete in un secolo innovativo e tecnologico. Avrete delle libertà conquistate con il sangue dei vostri avi e social network su cui fin dai primi anni di vita potrete documentare tutto ciò che vi succede.
I ricordi che "non ricorderete" saranno in rete, magari grazie all'intercessione di genitori e zii, e allora potrete, a venti anni, leggere cosa facevate il giorno tot alle ore tot di dieci anni prima.
Avrete molte concessioni, alcune barriere religiose e politiche periranno, alcune idee vi travolgeranno.
Vivrete in un mondo molto apparente e allo stesso modo virtuale.
In casa, computer e robot vi permetteranno di evitare noiose faccende domestiche e avrete più tempo libero da passare su altri computer e robot, cellulari e pc.
Sarà così facile e veloce viaggiare che presto vi annoierete di ogni novità e a dodici anni sarete già stanchi di questo mondo.
Vivrete tutto saltando le tappe, la vostra giovinezza è probabile che non sarà "bruciata", ma addirittura inesistente.
Rispetterete sempre meno le istituzioni perché farete sì che la vostra libertà di azione sia più simile ad una vera e propria anarchia.
Alcune virtù saranno additate come "bigotterie" e alcuni vizi saranno ritenute virtù.
Diventerete gli idoli di voi stessi.
I vip avranno una vita difficile, saranno fenomeni di una o al massimo due stagioni e poi saranno trascinati via dal baratro del dimenticatoio.
È probabile che cambierete cellulare tre volte al mese e che sarete ossessionati dalle novità.
Non saprete riconoscere un "libro" fatto di carta, o meglio lo studierete durante le lezioni di storia, ma non proverete mai la sensazione di tenerlo tra le mani, sfogliarlo o annusarne il meraviglioso odore.
Leggerete, "se leggerete", tutto rigorosamente su supporto elettronico.
Paradossalmente, aumenterà la tolleranza, ma anche la violenza.
Vivrete in un mondo in cui sarà tutto normale e nessuna notizia farà scalpore, dove non mi sorprenderebbe la trasmissione di reality simili agli Hunger Games della famosa saga.
Io non so se la vostra vita sarà migliore della nostra, se soffrirete di meno, se odierete di meno, se vivrete qualitativamente e quantitativamente di più.
Io non so se tutta la tecnologia che avrete a disposizione potrà riempire il senso di vuoto che vi appartiene, in quanto esseri umani, per natura.
Io non so se conquisterete nuovi pianeti o se una bomba atomica vi sterminerà prima.
Io non so se il progresso è questo, ma vi prego, vi scongiuro non perdete la vostra umanità.
Non lasciate che oggetti metallici sostituiscano carezze o sguardi, non accontentatevi di guardare luoghi e paesaggi dall'altro lato di uno schermo, non lasciate che le emozioni umane scompaiano o vengano sintetizzate.
In nome di tutti gli uomini che vi hanno preceduto, in nome della passione umana, delle rivoluzioni, delle grandi idee, in nome dell'amore, della gioia, delle sensazioni, dei brividi, delle urla, delle risate, delle lacrime, dei sorrisi, degli sbagli, della cosa giusta, del credere, dello sperare, del dubitare.
In nome di tutto questo, in nome di tutto ciò che ci rende umani, non dimenticate la bellezza della vita vera.
Abbiamo conquistato la libertà per voi, non rendetela vana, diventando schiavi della rete.
Non fatevi intrappolare da un mondo che non vi appartiene.
Questo è il vostro pianeta, noi siamo il vostro passato: progredire non vuol dire dimenticare.

- apoteosidiparole

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