Io muoio e respiro fuoco nell'anima nera della sorte ove si soffoca in lacrime bramando sangue, un sogno scuro differente da un incubo cupo.
Osservo il brillante occhio del signore che non s'è presentato col nome di Dio, ma con nome d'umano comune, sol flebile ed affabile per la morte.
Dolce donna misericordiosa, gioiosa tra le fiamme vive dell'inferno.
Ella sorride mentre brucia.
Porge la mano ai futuri amanti, sperando nel disperato ballo della fine.
Anima dopo anima, piroetta esausta, sciogliendo la propria, estingue l'inferno in solitudine, nella sofferenza giace la voglia d'amore.