Gabi pov's
Era ormai passato un mese da quando il turchese si era trasferito nella mia scuola, un mese da quando quel silenzio era diventata una parte quotidiana della mia vita, ormai era di routine andare a scuola nel solito silenzio, all'inizio, all'inizio la cosa era un pochino strana ma mi ci abitui in fretta, ormai passavamo le giornate insieme senza staccarci l'uno dall'altro, gli unici momenti in cui lui e io ci allontanavamo era quando dovevamo andare ognuno nella sua classe e la sera quando dovevamo tornare ognuno a casa sua , è ancora a distanza di un mese non riuscivo ancora a capacitarmi di come io non mi sentissi a disagio a differenza degli altri in sua presenza, insomma ero sempre io l'unico a parlare e lui avevo sempre quell'espressione piatta, però mi sentivo bene con lui, certo non potevo dire che a volte non mi sentissi un po' stupido a parlare con qualcuno che non mi rispondeva il 90% delle volte, però, non era male stare con lui, la sua compagnia certamente non potevo piacere a tutti , però a me sì, lo so mi sarebbe prendendo per pazzo
< Gabi ci sei?>
<Uh si scusami mi ero distratto a pensare!>
Annui velocemente grattandomi il retro della nuca, ero seduto con Aitor al tavolo che stava in cucina e stavamo pranzando, sia i miei che isuoi genitori erano a lavoro, quasi come ogni giorno quindi non era raro come già detto prima che passassimo tutta la giornata da soli, lo vidi alzarsi e mettere il suo piatto nel lavandino
<Io ho finito>
<Anche io, credi che se chiedo ai tuoi di farmi stare qui stanotte siccome i miei mancano accetteranno?>
<Molto probabile>
All'improvviso il suo telefono squilla, lui risponde alla chiamata e dopo poco mette giù
< I miei sono via stasera quindi non c'è neanche il bisogno di chiedere>
Sorrisi, non era la prima volta che dormivo da lui, quindi non ci missi molto a cambiarmi ed ad andare in camera sua,guardai le foto sulle pareti, avevano tutte lo stesso espressione apatica, tranne una una in cui Era piccolissimo non avrà avuto più di due o tre anni, mi domando cosa gli sia successo per ridurlo così
< Ah! dimenticavo, sabato mi aiuti con matematica?>
<Stai approfittando del fatto che non ho nulla da fare apparte aiutare te?>
< Si>
<MA! CATTIVO!>
Non ci credo...! Sta ridacchiando! La sua risata e stupenda! Si fermo al improvviso confuso.
<Cos'era quello?>
<UNA RISATA AIT! STAVI RIDENDO!>
Saltai in piedi e lo abbraccia, quello se pure per qualcuno insignificante per me era un primo passo verso finalmente restituire le emozioni ad Aitor.
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I lost my colors
FanfictionAitor è un ragazzo che a causa del trauma dell'abbandono dei genitori ha smesso di provare emozioni fin quando non ha incontrato due codini rosa 1 postò su Ranmasa