Erano circa le 23:40 e Simone non aveva ancora parlato da quando era arrivato a casa di Manuel. Era incazzato e schifato in quanto aveva beccato suo padre e la direttrice del museo di zoologia, la mamma di Aureliano, a pomiciare nell'ufficio professori. Non esitò un attimo a chiamare il suo amico per avvisarlo dell'accaduto, allarmandolo solamente di aver visto suo padre con una, non che fosse una novità, ma che stavolta la "preda" la conoscevano entrambi molto bene.
《Sei quà da du ore e non hai spiccicato manco na parola, me vuoi di che è successo?》chiese Manuel sperando che, all'ennesimo tentativo di parlargli, ricevesse una risposta.
Simone era seduto all'angolo del letto ed era rimastò li fermo con le ginocchia al petto e lo sguardo perso.《Mio padre ecco cosa è successo! Sono stufo, non lo sopporto più, mi fa schifo!》parlò, anzi, sputò Simone disgustato alla visione a cui aveva assistito quella mattina.
Dante che toccava e palpeggiava quella donna e lei che si aggrappava alle sue spalle baciandolo.*Che Schifo* pensò
《E dà simò, accanna n'attimo quell'uomo! Alla fine può fà quello che gli pare》roteò gli occhi il riccio, per poi uscire dalla sua stanza lasciando l'amico da solo con il suo discordo subito non sa neanche lui quante volte.
《Eh si, lascialo stà! Se stava a fà la mamma di Aureliano! Manuel...ma mi ascolti?》allargò le braccia in segno di resa perchè lo vide dalla porta senza dire nulla. Inutile, non lo ascoltava davvero nessuno. Forse doveva davvero lasciar perdere suo padre, parlava solo di lui.
*Ndò cazzo sta?* si chiese Manuel cercando la vecchia radio nella stanza di sua mamma. Lei era a lavoro, non sarebbe tornata prima dell'1:30 perchè aveva il turno di notte.
《ECCOLA!》esclamò trionfante rientrando nella stanza con la radiolina rossa con tanto di antennina e cassa circolare al lato, fra le mani.
《E quella cosa da dove esce?》su Simone si formo un'espressione perplessa ma divertita. Non vedeva una radio del genere da anni, dall'ultima volta che era stato a casa di sua nonna, circa 10 anni.
《Nu me toccà a Radiolina INTERNATIONAL rossa fuoco dell'82》Manuel era ironico, ma aveva un velo di serietà; era vero che nessuno doveva toccargli o insultargli quella radio. Era un ragalo che sua nonna, mai conosciuta, fece ad Anita.
《Non ti facevo tipo da roba vecchia》rise Simone alzandosi dal letto per togliersi il giubbino di jeans, quello con la lana dentro, nonchè preferito di Manuel.
《È VINTAGE!》 Manuel fulminò con gli occhi Simone alzando l'indice per puntualizzare. L'altro era sempre più divertito dalla situazione e continuava a sfotterlo dicendo che fosse vecchia.
《Speriamo funzioni ancora!》pregò poi, e dopo qualche interferenza trovò una stazione radio di musica italiana proprio degli anni 80.
"Sembra un'angelo caduto dal cielo"
《NON CE CREDO!》esclamò il riccio, sia per la radio funzionante sia per la canzone. I suo occhi erano sbarrati e la bocca aperta. Simone subito gli chiese perchè fosse così tanto esaltato.
《È la canzone preferita de mi madre, me la faceva cantà sempre quann'ero pischelletto!》 allungando la mano verso di lui, iniziò a muoversi a ritmo di musica e canticchiare le parole.
《CHE FAI MANUEL?》le sue guance diventarono rosso fuoco proprio come la radiolona sulla scrivania. Si irrigidì al contatto e al corpo troppo ravvicinato di Manuel. Era imbarazzato da quell'azione improvvisa.
《Eddai sciogliti un po' me sembri Lombardi *Sto perdendo. Sto perdendo. Sto perdendo. Sto perdendo.*》
Sfottè l'amico chiudendo poi gli occhi, sbattendo la testa da una parte all'altra e a mimare con i pugni la batteria.
《*Sto perdendo. Sto perdendo. Sto perdendo. Sto perdendo tempo!*》
Simone cantò la frase successiva suscitando stupore e un sorriso sincero dall'altro. Doveva ammetterlo, amava quella canzone. In generale lui amava la musica d'epoca, specialmente la musica italiana degli anni 70/80.《Aaaah! O vedi c'à sai?》
"Lei, ballerà tra le stelle accese"
Ormai erano impazziti, si scatenavano, ondeggiavano, saltavano, cantavano, stonavano per tutta la stanza divertendosi come matti.
"E scoprirà. Scoprirà L'AMORE"
Non se ne resero neanche conto, ma proprio in quel momento si fermarono l'uno difronte l'altro, tenendosi strette le mani e gli occhi incatenati, attenti alle parole che stavano pronunciando.
"L'AMORE DISPERATO"
《E tu Simò credi nell'amore disperato?》Manuel face un giro su se stesso, guidato dal braccio di Simone e muovendo la testa a tempo al "Ah, ahah ahah ahah"
《Quello per te è un'amore disperato Manuel!》Manuel sapeva che Simone provasse qualcosa per lui, ma questo non gli creava nessun problema, anzi.
《*Ah? Ahah? Ahah? Ahah?* 》cantò Manuel interpretando con facce buffe ed enigmetiche ogni interiezione.
《Eddai sò serio Manuel!》stacco le mani da Manuel, ma lui gliele strinse ancora più forte per impedire di farlo allontanare.
《O so che me ami Simò》sorrise avvicinandosi ancora di più al più alto.
《Eh. Ma tu no!》abbassò gli occhi per evitare di incrociare lo sguardo con l'altro. Simone era contento che Manuel non lo avesse allontanato, dopo avergli confessato la sua sessualità e sopratutto dopo aver ammesso di provare dei sentimenti per lui, ma d'altro canto sperava ricambiasse, cosa che, secondo lui, non faceva. Eppure non sapeva che, in realtà, anche Manuel era affetto da quell'amore goffo, sincero, timodo e disperato.
《E chi t'ha detto che n'ò te amo?》
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Amore Disperato~[Simone&Manuel]
Short StoryUna vecchia canzone dell'83, una stanza buia e due adolescenti alla scoperta di quell'amore disperato che, uno dei due, prova per l'altro...o che forse provano entrambi? ** Ascoltare preferibilmente con la canzone "Amore disperato" di Nada in sottof...