Chapter 8: "Let me take you for a joyride"

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- Come, prego? -

Yulis lo fissò ad occhi sgranati, mentre l'eroe si limitava ad osservarla con un sorrisetto divertito e vagamente ammiccante sulle labbra.

- Lo sai, per via di quella statura, degli occhi così stranamente grandi e dei capelli lunghi fino ai fianchi... sembri davvero una di quelle bamboline di porcellana. -

La ragazza cercò di prendere un respiro profondo e di ignorare il fastidio che iniziava a salirle lungo la colonna vertebrale. Quanto tempo poteva essere passato dal momento in cui si erano presentati? Cinque minuti, forse, ma evidentemente erano stati più che sufficienti a farle saltare i primi nervi. Si impegnò ad abbassare le spalle per assumere volutamente una postura più rilassata: in qualche modo, doveva smorzare l'istinto che altrimenti l'avrebbe spinta a colpirlo di lì a poche altre parole fuori posto.

- Come, prego? - ripeté a denti stretti, affilando lo sguardo.

James rise della sua espressione visibilmente indispettita e si avvicinò di un altro paio di centimetri.

- Andiamo, Yulis. Non muori dalla voglia di farlo...? -

L'eroina gli schiaffeggiò con forza la mano prima che potesse adagiarsi sul proprio volto.

- O ti allontani subito di tua iniziativa o con grande piacere ti faccio allontanare a modo mio. -

Il ragazzo rise ancora, sommessamente, e si portò ad un paio di passi di distanza parando le mani davanti a sé.

- Eddai, bambolina... stavo solo proponendo un giro dell'isolato! Ti assicuro che volare al tramonto è un'esperienza imperdibile, meglio di tante altre cose. Forse non ti sembro il tipo con cui condividere questa esperienza? -

- Senti, Wallace... - strinse le mani a pugno per qualche secondo e poi distese le dita in un gesto stizzito. - Tralasciando il modo lascivo ed insistente con cui me lo stai chiedendo, con tutto quello che ho passato negli ultimi giorni, non penso proprio che tentare la fortuna buttandomi giù da una finestra sia una buona idea. -

- Primo fra tutti, non c'è niente di lascivo nella mia proposta. Se le mie parole ti hanno colpita, forse sei tu ad avere bisogno di un po' di attenzioni. -

< Come no. E io sono la Regina Elisabetta. >

- No. Mi sa che non ci siamo capiti... -

- Secondo... - le impedì di aggiungere altro, alzando indice e medio. - Non intendevo far volare anche te, ovviamente. Certo, la California è fantastica, ma non vorrei che il tuo paparino mi ci rispedisse con un calcio in culo dopo neanche un paio d'ore dal mio nostalgico ritorno in questa città. -

Yulis aggrottò la fronte e si inumidì rapidamente le labbra.

- Quindi la tua proposta quale sarebbe? Salirti sulla schiena mentre te ne vai in giro svolazzando? -

L'eroe rise, divertito dall'idea.

- Non penso ci sarebbe spazio anche per te, lì dietro. Ma non preoccuparti troppo della modalità di trasporto, ti assicuro che potrai goderti il viaggio quasi senza correre rischi. -

< "Quasi senza correre rischi". Sembra proprio che suoni bene. >

- Vedi, Yulis, è importante che inizi da subito a fidarti di me, così sarà più semplice progredire con gli allenamenti ed ottenere gli ottimi risultati che mi aspetto. Immagina che quello che stiamo per fare sia una specie di "salto della fede". - mantenne il sorriso, evidentemente molto sicuro di sé e della proposta in ballo. - Ma prima ancora di addentrarci nella tecnica, cercheremo di costruire le basi di questo nostro nuovo rapporto: sono fermamente convinto che per raggiungere il successo debba esserci un legame molto profondo tra Trainer e Trainee, quindi è importante che iniziamo ad andare d'accordo. -

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