capitolo 63. Il senso di appartenersi

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Indosso la collana con la farfalla, restando ad ammirarla e a sfiorarla per alcuni secondi, sorridendo, mentre mi guardo allo specchio.
Per stasera ho scelto di essere elegante, indossando un vestitino sul color panna, e delle scarpe con i tacchi, dato che andiamo a cenare in un ristorante della nave.
Lascio i capelli mossi cadermi sulla spalla, e fatto ciò, sono pronta.

<<Sei pronta?>> chiedo ad Ayla.

<<Non ancora, ma tra un attimo sì>>

<<D'accordo, io esco un po'>>

Senza aspettare nessuna risposta da lei, esco dalla stanza.
In realtà, stavo andando da Royal.
Dopo ciò che è accaduto oggi con Kennedy, a colazione, non mi ha rivolto più la parola.
È comprensibile la sua gelosia, dato che Kennedy è stata la causa di tutto.
Ma a volte proprio non lo capisco.
Mi dirigo verso la sua stanza, e non appena stavo per bussare, vedo uscire da quest'ultima Noah.

<<Royal è nella stanza>> mi dice, senza io aver detto niente, ma lui aveva già capito perché mi trovavo davanti la porta della sua stanza.

Annuisco soltanto.
E non appena Noah si allontana, io colgo l'occasione per entrare nella stanza, nella quale trovo Royal.

<<Ehi>> gli mostro un sorriso, dondolando sui talloni.

Lui, che fino a pochi secondi fa si stava sistemando il ciuffo, guardandosi allo specchio, si volta verso di me.

<<Non sei già lì?>> mi chiede.

<<No>> rispondo. <<Ecco... volevo aspettare te, per andarci insieme>> abbasso leggermente lo sguardo.

<<Non c'era bisogno.>> alla freddezza della sua voce, rialzo lo sguardo.

<<Ora basta, sono stanca. Non puoi fare così ogni qual volta che Kennedy mi parla!>> butto le braccia in aria.

<<Che ti parla la persona che ha causato tutto>> ci tiene a specificare.

Per alcuni attimi nessuno dei due dice più una parola, mentre lui distoglie lo sguardo da me.

<<Guardami Royal>> dico, ma lui si ostina a non guardarmi. <<Ti prego>> lo supplico, e finalmente mi guarda. <<Quando capirai che sei l'unica persona che voglio realmente al mio fianco, e che anche tra mille persone, io sceglierei sempre te? Perché ti amo, Royal. E non mi importa di Kennedy, non mi importa di nessuno. Mi importa solo di noi>> la mia voce è leggermente tremante, a causa della paura della sua risposta.

Emette un sospiro pesante, distogliendo un'altra volta lo sguardo da me.

<<Ho bisogno di stare solo, per ora>> dice dopo alcuni secondi passati.

<<Sul serio vuoi fare così? Vuoi rovinare tutto per Kennedy?>> chiedo incredula.

Sento gli occhi leggermente lucidi, e stanno iniziando a bruciarmi.

<<Non ho detto di voler rovinare tutto. Ho solo detto che per ora ho bisogno di essere lasciato solo>> torna a guardarmi, e dopo queste sue parole, nell'aria regna il silenzio più assoluto.

<<Va bene. Se è questo che vuoi, allora fai pure.>> cerco di non crollare davanti a lui, nonostante sia difficile.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora