| Sicilia, Italia. 1925.
"Signore, proteggimi appena scesa su questa terra che amo, ma che al tempo stesso mi tiene lontana dalla pace. Proteggi mia sorella, che starà lontana da me, proteggi mia madre, mio fratello, mio padre ed i suoi affari. Amen.".
Rose baciò il suo crocifisso in oro che teneva sul petto da quando era bambina. Era un regalo di suo fratello Antonio.«Anna.»
Rose si fermò difronte casa con la valigia in mano.
Il cielo splendeva e faceva caldo. La Sicilia era una terra di calore, di splendore, di limoni freschi e di cibo buono. Si andava al mare, si stava al fresco davanti al tramonto, era una terra di pace terrestre.
Casa di Rose si trovava nella stessa via di suo padre, era l'ultima a sinistra.
Tutte le case attorno, erano di parenti e uomini di scorta, ma solo quelli fidati.
«Rosalia. Tesoro mio, quanto sei bella. Quanto sei splendida.»
Anna, la domestica, l'unica amica cara di Rose, la abbracciò.
Rose, un po' imbarazzata, sorrise ricambiando.
Non le piaceva essere così dolce, eppure Anna l'aveva cresciuta come una figlia, a volte Rose cedeva ai suoi abbracci, le voleva tanto bene.
Rose entrò in casa, sedendosi sul tavolo, l'odore di casa sua era un misto tra fresco odore di umido e di agrumi, era una casa imperiale, in stile barocco, con dei mobili il legno, le parete con molti quadri e delle foto della famiglia.
Un quadro grande raffigurava sua madre, giovane e bella, identica a Rose, capelli neri e un rossetto rosso, seduta sopra una barca, poi un altro ancora con Rose appoggiata su una sedia, distratta con i capelli al vento, a seguire uno di Antonio, ed infine, un quadro con la piccola Vita sorridente.
Il posto più bello per Rose, era il giardino. Ricco di alberi, sua madre quando era piccola ne curava le galline e le anatre, mentre andando avanti c'era un piccolo lago.
«Rosalia, tuo padre mi ha raccontato tutto. Mi sono arrabbiata tanto, non mi aveva avvertito quando sei andata in coma. Cosa hai dovuto passare tesoro mio...» le baciò la fronte abbracciandola.
Rose annuì in silenzio.
«Sono felice che tu sia qui, e sono felice per Vita, anche se lasciarla sola in quella città così grande mi fa preoccupare, il Sign.Leone non starà mica ogni giorno lì a controllarla.» Disse Anna.
«Anna cara, la famiglia Shelby, oltre che MaryGrace e suo marito Albert, si prenderanno cura di lei e la proteggeranno. Vita sarà al sicuro al 100% con loro, fidati.» Continuò Rose.
«Signorina, e di Thomas Shelby cosa mi racconta?.» Chiese.
«Oh, non c'è stato niente Anna, figurati..» Rose mentì. Cercando di deviare il discorso, si alzò dal tavolo.
«Per tua sfortuna, Vita mi ha già raccontato tutto!»Disse esclamando la domestica.
«Siediti.» Rispose Rose sorridendo.
«Anna, la verità è che me ne sono andata urlandogli in faccia, ero arrabbiata e non riuscivo a capire cosa volesse da me. Lo sai quanto orgoglio ho dentro al mio cuore, la famiglia e gli affari, oltre che tutti i dolori che abbiamo passato, mi hanno resa così, cara. Adesso voglio stare un po' di tempo in tranquillità, con Thomas c'è stato qualcosa, è vero... e credo che per un po' mi rimarrà dentro, forse per molto... ma non posso tornare lì e urlare ai quattro venti che voglio stare con lui..non è da me.»
«Dovevi farlo prima, tesoro.» Rispose Anna.
«Lo so già, ma per ora voglio occuparmi delle faccende qui. È meglio così. Forse il mio cuore non ha tempo per altri amori, dopo Mario.» disse Rose quasi in lacrime.
Anna l'abbracciò, conosceva molto bene la ragazza come se fosse una figlia.
Era l'unica persona, a parte Francis e Vita con la quale si confidava.
Sapeva che Rose era già innamorata persa da come ne parlava, e quando voleva mantenere le distanze così, significava che il suo cuore era già perso.
«Passo a salutare i parenti.» Disse la ragazza alzandosi, facendo un finto sorriso per non farla preoccupare. Uscì di casa.
___________________
| Londra. Inghilterra.
STAI LEGGENDO
Rose of fire. || Thomas Shelby,Rosalia Leone || Peaky Blinders
RomantikBirmingham, 1924. Il giorno della vigilia di Natale la famiglia Shelby riceve una nuova minaccia. Il suo nome è Luca Changretta. Ma il re di Birmingham era già consapevole dentro al suo subconscio, ed è per questo che aveva già pianificato molto pr...