La cosa che più mi turba è che pensano che dalle mie labbra debbano uscire solo lodi e parole di gratitudine, perché dar vita in un mondo che imprigiona e manipola è un'azione che dovrebbe essere premiata, no?
Ma se solo vedessero quello che vedo io e se solo percepissero il senso di stanchezza che sento sulla mia pelle, forse realizzerebbero che non vi è nulla per cui essere grati.
La verità è che gelo in questa solitudine e soffoco in questo mare chiamato "società" e i miei occhi lacrimano a causa del bruciore dato dalla vista di un mondo in fiamme. E basterebbe che loro capissero che il nostro obiettivo sono solo i soldi e non la felicità, per pentirsi di averci fatti nascere.
Non vi sono speranze e mai vi sono state, perché tutto è destinato alla distruzione e al dolore totale.
Basterebbe capire anche solo uno di noi per rendersi conto che la morte non sarà mai nemica nostra come la vita e che i sogni sono l'unica nostra ambizione oltre al denaro.
Non chiedo tanto se non di morire oggi o domani o in fretta nel giro di pochi giorni ma quando dico che voglio solo veder spirare tutti, allora le uniche cose che mi vengono dette sono che io, il coglione che ha le palle di aprirsi con gli altri, non sono altro che un egoista egocentrico bastardo.
Poveri illusi, ancora sperano nella felicità di una vita modesta e tranquilla, quando ora tutti fanno a gara a chi ha più banconote con cui pulirsi il culo o la bocca quando si dicono stronzate.
La maschera più grande sarà sempre la ricchezza che nasconderà il nostro essere fino a farci diventare un oggetto privo di nome, ma non si badano di ciò, ma bensì dei ragazzi con la gonna e delle ragazze con i pantaloni oppure di chi, semplicemente, si definisce queer. Hanno paura che si perda l'identità umana e che si diventi un solo gregge che non ha occhi se non per il pastore che lo conduce alla macelleria. Ma qui, in questo mondo di merda, l'unica cosa di cui preoccuparsi è la voglia di sparire e di morire, quasi dolorosamente e in solitudine, per non lasciare tracce di sé.
Io non dico altro se non questo, perché nessuno ha voce in capitolo se non le parole che ci passano per la testa quando la tentazione di ucciderci è tanta perché le gelide carezze della morte sono mille volte più calde di quelle di una società di un'eguale disuguaglianza continua.

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